Salvini, “il populista della porta accanto” e le primarie della Lega Nord
Alessandro Pirovano
Pubblicato - 14/Mag/2017
Mi sono laureato in Scienze Politiche all'Università di Pavia. Immediatamente dopo mi sono rifugiato in Olanda per qualche mese. Giusto il tempo per respirare aria nuova, conoscere un'altra terra, appassionarmi a un'altra storia e l'Italia mi accoglieva di nuovo. Dopo aver trascorso ore nelle aule e nelle biblioteche di tre università tra Italia e Paesi [...] Bassi, la valigia, o meglio lo zaino, è sempre lì, pronto per ripartire. A non abbandonarmi mai, però, è la passione per quella miscela di storia, giornalismo e politica che mi piace chiamare, semplicemente, umanità.
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in: L’ignoranza di chi usa le bandiere a sproposito
Scusandomi per il ritardo nella risposta, avendo visualizzato solo ora il suo commento, Le rispondo immediatamente, ribadendo la distinzione tra la dimensione storica e quella politico-ideale: se da un punto di vista storico, infatti, l'unica a avere un diritto pieno a esserci nelle manifestazioni del 25 aprile è quella della Brigata Ebraica, avendo combattuto per [...] la Liberazione dell'Italia; da un punto di vista politico-ideale, per semplice comparazione con quanto accaduto nella Penisola nel biennio 1943-1945 con la contrapposizione armata tra un "occupante" e un "occupato", l'unica a avere cittadinanza nelle manifestazioni del 25 aprile è la bandiera palestinese. Chi può negare che i carri armati dell’IDF possano essere accolti a Hebron così come lo erano i tank della Wermacht nelle città italiane dopo l’8 settembre? Non chiamiamo i territori della Cisgiordania “territori occupati” sulla falsa riga di come indichiamo anche, in sede storica, i territori sotto il controllo delle forze tedesche nell’Italia post 8 settembre? Da un punto di vista concreto, le due bandiere, quelle della Brigata Ebraica e della Palestina, riuscirebbero a convivere in un corteo unitario? Non ne sono sicuro, ma sicuramente contribuire alla confusione tra gli stendardi della Brigata Ebraica e dello Stato di Israele, non aiuta nè una piena comprensione storica nè un'analisi critica del presente.
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penso sia evidente l'asimmetria che esiste tra lo Stato di Israele e i territori palestinesi. Riconoscerla e schierarsi, quindi, con il più debole dei due "contendenti" mi sembra in totale sintonia con i valori e lo spirito del 25 aprile, punto di arrivo della lotta partigiana. Da ciò deriva la piena cittadinanza della bandiera palestinese [...] ai cortei del 25 aprile. "Quella bandiera ha pieno diritto di sfilare il 25 aprile — com’è accaduto per decenni e senza polemica alcuna — e glielo garantisce il fatto di essere la bandiera di un popolo che chiede di essere riconosciuto, un popolo che lotta contro l’apartheid, contro l’oppressione, per liberarsi da un occupante, da una colonizzazione delle proprie legittime terre, legittime secondo la legalità internazionale, un popolo che vuole uscire di prigione o da una gabbia per garantire futuro ai propri figli e dignità alle proprie donne e ai propri vecchi" Penso che le parole di Moni Ovadia, ebreo, siano sufficientemente esplicative. Per quanto riguarda la foto, l'ho scelta perchè rappresentava il muro di separazione che divide Israele dalla Cisgiordania. Dato che può provocare fraintendimenti, proverò a cambiarla immediatamente. Ma, in ogni caso, "il percorso due popoli-due Stati", a tuo parere, viene messo maggiormente in discussione da un murales su un muro o dai 2314 palestinesi uccisi nel 2014?
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