Trasporti

Ecco come è successo l’incidente del Frecciarossa di Lodi

6 Febbraio 2020

L’incidente del Frecciarossa a Livraga, provincia di Lodi, pare avere una spiegazione tanto semplice quanto inaccettabile. Nella notte erano stati effettuati dei lavori a un deviatoio (quello che spesso viene chiamato impropriamente scambio) sulla linea ad Alta Velocità Milano-Bologna e sono stati completati male e controllati altrettanto male.

Quando un treno passa su un deviatoio che è nella posizione di corretto tracciato (cioè va dritto) può andare a qualsiasi velocità ma, quando il deviatoio è posizionato per deviare il treno verso un altro binario, si deve andare più lentamente e non si può superare la ridotta velocità massima prevista, esattamente come un’auto che affronti uno svincolo autostradale.

Alla fine dei lavori il deviatoio è stato bloccato nella posizione errata e il primo treno che l’ha incontrato è stato deviato a circa 290 km/h, contro una massima velocità ammessa di 60 km/h.

Perché il sistema di sicurezza ERTMS che tiene sotto controllo la linea non si è accorto della posizione sbagliata del deviatoio? Perché, al termine dei lavori, il deviatoio presentava anomalie, quindi è stato deciso di bloccarlo nella posizione di corretto tracciato e di istruire il sistema a leggerlo come tale. Nessun treno avrebbe potuto usarlo per deviare senza un ulteriore intervento manuale di un tecnico sul posto, preventivamente ordinato dal centro di controllo, a cui sarebbe stato debitamente segnalato.

In realtà il deviatoio era stato bloccato nella posizione errata e altrettanto erroneamente si era istruito il sistema di controllo a leggerlo come se fosse nella posizione di corretto tracciato.

Queste operazioni devono essere effettuate da una squadra di tecnici esperti, a cui segue una squadra che controlla quanto è stato fatto e dà il benestare alla riapertura della linea al traffico, tuttavia è avvenuta la combinazione fra un gravissimo errore umano di chi ha effettuato i lavori e l’errato o mancato controllo successivo.

Ne sono risultati la morte di due macchinisti, il ferimento di alcuni passeggeri, la distruzione del treno e disagi al traffico che dureranno a lungo. La tragedia poteva avere dimensioni molto maggiori, perché su quel treno, che era quasi vuoto, potevano viaggiare più di 450 passeggeri anche se, un po’ per fortuna e un po’ per la qualità del progetto e della costruzione, sei elementi su otto sono restati “in piedi” dopo l’incidente.

Incidenti di questo tipo sono rarissimi, ma non impossibili e sono catastrofici. Ricordando comunque l’adagio sul senno di poi, probabilmente una misura per evitare il ripetersi di un incidente come questo potrebbe essere il controllo della linea tramite un treno “lepre” che la percorra a bassa velocità e senza passeggeri, prima del primo treno in servizio commerciale.

[Ultimo aggiornamento 10/02/2020]

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