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Turchia: quotidiani sotto inchiesta per la foto del magistrato in ostaggio

2 Aprile 2015

Quattro quotidiani turchi sono sotto inchiesta per aver pubblicato, nei giorni scorsi, la foto del magistrato Mehmet Selim Kiraz tenuto in ostaggio da due sequestratori. L’accusa è di “propaganda per organizzazione terroristica”.

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L’inchiesta è stata lanciata dal dipartimento di Polizia su Terrorismo e Crimine Organizzato e dall’ufficio del Procuratore capo di Istanbul. Hürriyet, Posta (due tra i quotidiani più venduti in Turchia), Bugün e anche lo storico Cumhuriyet sono le testate coinvolte. Il reato di “propaganda per organizzazione terroristica” si riferisce al fatto che i quotidiani hanno deciso di pubblicare una fotografia che ritraeva il magistrato Kiraz in ostaggio di due sequestratori armati nel palazzo di Giustizia di Istanbul. La foto ritraeva Kiraz con una pistola puntata alla tempia e nelle mani di un sequestratore a volto semi coperto, sullo sfondo simboli comunisti. Si tratta di una fotografia che ha invaso i social media a livello globale ed è circolata anche sui siti dei maggiori quotidiani italiani. Il 31 marzo, dopo sei ore di contrattazione con i sequestratori, le forze speciali turche sono intervenute ma l’esito dell’operazione ha portato alla morte del magistrato e dei suoi sequestratori. Durante quelle ore, era stato imposto dall’autorità statale delle Telecomunicazioni un silenzio stampa per motivi di sicurezza pubblica.

L’inchiesta contro i quattro giornali che hanno pubblicato la foto dell’ostaggio arriva il giorno dopo alcune dichiarazioni del primo ministro turco, Ahmet Davutoğlu, che commentando l’atteggiamento dei media sui tragici eventi del sequestro era arrivato a sostenere che l’onore dell’umanità viene prima della libertà di stampa. “Molte organizzazioni mediatiche – ha affermato Davutoğlu – hanno diffuso il dolore della famiglia Kiraz [il magistrato sequestrato] in maniera discreta mentre altre hanno mostrato maleducazione pubblicando le foto dell’ostaggio”.

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Una delle prime conseguenze dell’inchiesta contro i quotidiani è stata la caduta delle azioni di Hürriyet (-1,6%) e del colosso mediatico Doğan (-5%) di cui lo stesso Hürriyet fa parte.

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