Tim vende la rete. Nasce FiberCop, Sarmi e Ferraris presidente e ad

2 Luglio 2024

Tim ha venduto la rete di telecomunicazioni per 18,8 miliardi di euro. Dopo anni di analisi e trattative il gruppo ha ceduto la sua infrastruttura alla holding costituita da Kkr, Abu Dhabi Investment Authority, Canada Pension Plan Investment Board, ministero dell’economia ed F2i. L’obiettivo dell’operazione è eliminare il debito che ne ha frenato a lungo la capacità di investimento. Si tratta di una svolta nella storia italiana delle telecomunicazioni, che peraltro cambierà anche il datore di lavoro per oltre ventimila dipendenti.

«Il perfezionamento dell’operazione con Kkr e MEF è frutto di due anni e mezzo di lavoro, che sono serviti a riallineare la gestione ordinaria di Tim e a individuare quelle soluzioni, industriali e finanziarie, che ci permetteranno di affrontare le prossime sfide che abbiamo davanti», ha spiegato Pietro Labriola,  amministratore delegato di Tim. «Raggiungiamo un traguardo che è anche un nuovo punto di partenza: lo abbiamo fatto centrando tutti gli obiettivi che avevamo annunciato e rispettando tutte le tempistiche promesse. Intendiamo continuare su questa strada per far crescere la fiducia dei dipendenti, dei clienti e degli azionisti. Primi in Europa, abbiamo scelto di separare l’infrastruttura dai servizi, per garantire lo sviluppo migliore, sostenibile e più rapido possibile. Tim resterà la Telco di riferimento in Italia, rimanendo l’operatore più infrastrutturato e offrendo servizi innovativi, sia sul fisso che sul mobile, a servizio di famiglie, pubblica amministrazione e imprese».

L’operazione dà vita così a due società distinte: FiberCop, la nuova società della rete, e la nuova Tim. Ai vertici di FiberCop Massimo Sarmi, che è stato riconfermato presidente e da anni lavora nel settore delle telecomunicazioni ricoprendo posizioni di vertice in molte aziende strategiche italiane. Sarmi è stato anche amministratore delegato e direttore generale di Siemens Italia e amministratore delegato e direttore generale di Poste Italiane. Come amministratore delegato è stato invece nominato Luigi Ferraris, già ad di Ferrovie dello Stato dal 2021. Ferraris è stato direttore generale di Terna e, prima ancora, chief financial officer di Poste Italiane, dove ha guidato il processo di privatizzazione della società e la sua quotazione alla Borsa di Milano.

«Siamo impegnati a costruire e offrire la rete in fibra ottica di cui gli operatori delle telecomunicazioni e dei media hanno bisogno per fornire i migliori servizi digitali e di connettività a cittadini, imprese e istituzioni pubbliche e private in Italia. Il nostro obiettivo è contribuire in modo significativo allo sviluppo economico del Paese e avere un impatto positivo sulla società», ha dichiarato il presidente Sarmi.

FiberCop, operatore wholesale di telefonia fissa, offrirà servizi di accesso sulle proprie reti in rame e fibra in tutta Italia alle imprese di telecomunicazioni e media. L’ambito di attività comprenderà anche reti ad alta capacità e infrastrutture di trasporto, nonché servizi di monitoraggio, diagnostica, supporto all’installazione e servizi di manutenzione, assicurando il massimo livello di qualità, sicurezza e affidabilità.

Per Luigi Ferraris, amministratore delegato, «FiberCop giocherà un ruolo cruciale nella transizione digitale in Italia attraverso la realizzazione e l’offerta di infrastrutture digitali innovative». «Sono orgoglioso di guidare una grande squadra di professionisti, tecnici e venditori che operano su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo comune di sostenere un segmento strategico per l’economia», ha commentato.

Questa mattina, i vertici dell’azienda hanno inviato un messaggio ai dipendenti  «La nostra azienda ha radici profonde, una importante storia industriale che ha segnato lo sviluppo dell’Italia e che, adesso, ha l’ambizione di realizzare un nuovo futuro: ora siamo il più grande Operatore Wholesale del Paese – scrivono Sarmi e Ferraris. «Siamo onorati di lavorare con tutti voi alla costruzione dell’infrastruttura digitale italiana – proseguono i due manager -. FiberCop ha un ruolo fondamentale da svolgere nel consentire agli Operatori di Telecomunicazioni e Media di fornire i migliori servizi digitali e la connettività a cittadini, imprese e istituzioni pubbliche e private in Italia. Siamo entusiasti di iniziare insieme questa nuova sfida, il cui successo sarà reso possibile anche dall’impegno, dalla passione e dall’eccellenza tecnica di ognuno di voi».

FiberCop nasce con circa 4 miliardi di ricavi, 2 miliardi di margine operativo e oltre ventimila dipendenti. La società della rete avrà debiti per 6,5 miliardi, di cui 5,5 trasferiti da Tim.

Nella nuova Tim, Pietro Labriola si troverà a gestire circa 17.281 dipendenti, 14,5 miliardi di ricavi attesi nel 2024, un margine operativo di 3,75 miliardi, frutto per il 70 per cento delle attività in Brasile e dei servizi alle imprese. Il gruppo potrà alleggerire il debito, previsto a 7,5 miliardi a fine anno, senza considerare l’incasso dalle possibili cessioni dei cavi sottomarini Sparkle al governo e del 3 per cento delle torri Inwit. L’operazione consente a Tim di adottare un nuovo modello aziendale che permetterà al Gruppo di competere in maniera più efficace sul mercato Consumer ed Enterprise in Italia, grazie a un maggior focus sulle componenti industriali e commerciali e a una solida struttura finanziaria.

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In foto di copertina Massimo Sarmi, presidente di FiberCop 

TAG: FiberCop, TIM
CAT: Telecomunicazioni

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