Tecnologia
Che l’artificio sia con te
Si riparla molto di intelligenza artificiale in questi giorni, dopo che qualcuno ha provato a fare dipingere, scrivere, comporre delle cose a HAL9000 e si è entusiasmato.
Stamattina, un mio amico che insegna architettura all’università era distrutto perché quest’anno il ritmo delle lezioni è veramente insostenibile, sia per il numero di iscritti sia per come insegna lui, con molta precisione e coscienza. Gli ho suggerito che l’intelligenza artificiale gli verrà incontro: prima o poi, speriamo prima che arrivi il momento della sua pensione, ci saranno dei robot colla sua effigie che potranno far lezione agli studenti al posto suo, colla sua voce registrata, senza che nessuno se ne accorga, mentre lui se ne sta in panciolle in una spa. Ovviamente l’androide non prenderebbe né stipendio né contributi e questo può essere un bel vantaggio, ottimo per i tagli alla scuola del merito che si prevedono.
Sempre oggi mi è capitato di leggere un racconto horror scritto da una IA, dopo che un signore gli aveva dato qualche input. Il risultato era una porcheria, un vero orrore non nnel senso di genere, ma il signore era rimasto turbato da ciò che aveva creato HAL9000. È anche vero che ci sono scrittori che scrivono peggio e che vengono premiati ai concorsi letterari, soprattutto gialli e horror, e quindi l’IA se ne uscirebbe avvantaggiata, anche se non ho idea di che cosa sia abituato a leggere il signore che ha dato gli spunti al robot per restarne colpito.
Ancora oggi mi è capitato di vedere, sembra una persecuzione, dei quadri dipinti da una IA, un lettore in una libreria, dei mostriciattoli verdi sempre frutto della stessa che ha scritto l’horror, e l’altro ieri ho pure sentito un brano di musica composto dall’IA. Certo, rispetto a certi capolavori di sedicenti compositori dodecafonici o della Scuola di Darmstadt sono sublimi e celestiali melodie. Francamente, dal punto di vista musicale e compositivo, la creazione dell’IA era una ciofeca. Vi lascio immaginare cosa pensi di quelle altre.
Mi chiedo cosa si escogiteranno adesso per darsi una certa importanza tutti coloro che sono così ferventi devoti dell’IA. Forse finire di scolpire la Pietà Rondanini? Compiere finalmente l’Incompiuta di Schubert o scrivere la decima di Beethoven? Terminare la scrittura del Castello di Kafka? Si porrà ancora il problema dei cervelli in fuga perché poi gli intelligenti artificiali andranno in depressione visto che nel nostro paese non si combina niente e cercheranno fortuna altrove? Non se ne pole più. Ci sono sufficienti gli errori umani e non abbiamo bisogno degli orrori artificiali. Si dica chiaramente, senza ipocrisie, che l’IA servirà unicamente per azioni belliche programmate, perché è per quello che la ricerca va avanti.
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