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Usa 2016: Rand Paul si fa trollare per raccogliere i tuoi dati
Rand Paul è il candidato alle primarie repubblicano delle sorprese, “il conservatore dal volto umano“: questo ex oculista di 52 anni del Kentucky è a favore della legalizzazione della marijuana, ha una visione delle politica estera molto easy – poca spesa, massima resa – è un libertario (difende l’uso e il porto d’armi personale), ha un occhio di riguardo per le classi meno abbienti ed è più morbido dei colleghi sulla questione carceri. E soprattutto, si è battuto contro la raccolta, da parte della Nsa (National Security Agency) dei metadati degli utenti.
Da pochi giorni Rand Paul è anche un meme.
Lo scorso 2 settembre Paul, infatti, ha lanciato un nuovo strumento della sua Campagna per le Primarie Repubblicane: una app ridicola per certi versi, molto funzionale per altri.
“Rand Paul 2016” (disponibile gratuitamente per iOS e Google Play) oltre ai contenuti “classici” (calendiario eventi, news e aggiornamenti, video e foto, donazioni…) ha una sezione, “Fun Stuff”, che permette di creare dei meme con la faccia del candidato repubblicano, oppure dei finti selfie in sua compagnia. Cosa c’è di meglio per dare gioia a un troll?
E non basta: per sollazzare i nerd è stato inserito un contenuto nascosto, una versione di “Space Invaders” in chiave presidenziale (che su Mashable hanno demolito) dove bisogna distruggere il logo di campagna di Donald Trump.
E L’Internet è già pieno di foto di Rand associate a gabinetti, gattini e cose e personaggi a caso che trovate sotto gli hastag #selfieswithrand e #standwithrand. Un blog per raccoglierei migliori meme è online.
La critica che di solito viene fatta a queste strumenti, dice il New York Times è che vengono usati solo da chi già simpatizza o sostiene un candidato, cosa che non si più dire a proposito della app di Rand che, anzi, è la più più completa finora realizzata.
Al di là dell’adesione al messaggio elettorale, il faccione di Paul sta girando parecchio anche tra i non potenziali elettori e questo grazie a un’operazione che rappresenta un ottimo esempio di valorizzazione commerciale del trolling: sostanzialmente Paul ti dà i mezzi per farsi trollare e li sfrutta.
Oltre a questo c’è una questione di privacy e di tracking, fa notare Mother Jones: cosa succede ai dati di chi, sostenitore e/o troll, scarica questa app? Naturalmente finisco nel database della campagna elettorale. Installando questa applicazione (dice il permissions disclaimer in Android) si dà il permesso di usare i dati del Gps del proprio telefono e usare quelli dei social installati. Cosa normalissima e banale, un po’ meno per chi si batte per la privacy contro l’Nsa.
Mother Jones ha chiesto delucidazioni ai responsabili della campagna sull’uso e lo stoccaggio di questi dati, ma non ha ottenuto risposta.
La app è stata sviluppata da CanDo Politics una organizzazione conservatrice che si occupa di fundraising con la quale Rand aveva già lavorato.
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