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Se anche l’Ansa si mette a fare (e male) propaganda anti-rom

25 Novembre 2015

C’è un video sul sito dell’Ansa che sta raccogliendo più commenti e condivisioni sui social di qualunque altro. Nel filmato, girato per le vie di Milano, si vede una mendicante, verosimilmente rom, che chiede l’elemosina sorreggendosi a stento su un bastone.

Il video riprende la donna in diversi momenti del giorno, fino a tarda sera. Ed è a questo punto che avviene il fattaccio: la presunta mendicante, terminata la propria giornata di “lavoro”, si rilassa fumando una sigaretta, poi si riveste e va via camminando normalmente, come se nulla fosse.

“Miracolo a Milano, la mendicante guarisce e torna a camminare”, titola sarcasticamente la principale agenzia di stampa italiana.

Il video viene condiviso sui social, raccogliendo in poche ore più di un milione di visualizzazioni e oltre 20mila condivisioni. I commenti in coda al post su facebook (quasi mille) sono i soliti, beceri. Certamente ben più di quelli che accompagnerebbero un video su uno dei tanti falsi invalidi italiani. E d’altra parte il messaggio che arriva dallo scoop dell’Ansa è proprio quello: i mendicanti che incontrate per strada vi prendono in giro, attenti alle truffe.

Il punto però è un altro. Il presunto scoop dell’Ansa non è convincente da un punto di vista prettamente giornalistico.

Il passaggio dalla storpiatura alla sanità non si vede. Il momento della guarigione, del “miracolo” per citare l’Ansa, manca del tutto. Il filmato inopinatamente si interrompe, c’è un taglio netto, spaziale e temporale. La donna ripresa a fine giornata (che potrebbe essere la stessa, ovviamente) ha un altro abito, un’altra gonna. Indossa delle calze verdi e delle scarpe rosse che prima non aveva. E si trova anche in un’altra zona della città.

Potrebbe essersi semplicemente cambiata d’abito, certo: è quello che sostengono alcuni degli indignati nei commenti che seguono il post dell’Ansa su facebook, e che qui non possiamo escludere. C’è da chiedersi, però, perché questo momento cruciale dal punto di vista informativo, quello che rende tale lo scoop, non sia stato ripreso. Dopo aver seguito la mendicante truffaldina per un’intera giornata, il video operatore si è distratto proprio nel momento clou, quello che doveva svelare l’imbroglio.

Insomma, e visto il clima generale, se anche l’Ansa si mette a fare propaganda contro gli ultimi della società, come un qualunque sito “acchiappaclick”, c’è poco da stupirsi. Ma da un’agenzia come l’Ansa ci aspettiamo che, almeno dal punto di vista prettamente giornalistico, questo sporco lavoro lo faccia come si deve.

@carlomariamiele

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