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Rischio alto per i virologi. Il cortocircuito della popolarità
Ad un certo punto l’esposizione mediatica inghiotte. Diventi popolare, ti riconoscono, acquisisci una visibilità in età matura ma questo non ti rende automaticamente “protetto”. Non basta essere uno scienziato, non basta. Non basta neppure la mascherina. Ci si fa prendere la mano, inevitabilmente. Anche il più pacato, il più austero. Anche Fabrizio Pregliasco, anche Roberto Burioni, anche Andrea Crisanti. Del resto per due mesi, la parola d’ordine di chi doveva decidere è stata “ci affidiamo al parere degli scienziati”. Il ministro Boccia addirittura aveva chiesto loro “verità inconfutabili” elevandoli inconsciamente a Dio. La politica aveva cambiato il paradigma. Chi decideva? Chi era il legislatore e chi il consultore? Finita la buriana però le sfere Istituzionali hanno voluto riprendersi la scena. E così Zaia, che si era affidato al dottor Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia dell’Aziende Ospedaliera di Padova, ha inteso precisare che lui e soltanto lui ha deciso di chiudere Vo’ e ordinato di eseguire tamponi di massa procedendo con l’isolamento fiduciario dei casi sospetti. E così Crisanti ci è rimasto male, accusando il Governatore di “voler riscrivere la storia”. E Fabrizio Pregliasco? Bè, lui fermo alla fase 1 non ha ancora lasciato il testimone ai Ministri e così continua, su un numero di canali televisivi oramai imprecisati, ad allertare sul rischio di una nuova ondata di contagi se si abbassa l’attenzione. Il vento però è cambiato. Lui è rimasto davanti alle telecamere ma dopo due mesi di lockdown, gli italiani guardano distrattamente la tv e al suo appello giudizioso “siate cauti, non è finita”, fa immediatamente seguito uno sgraziato “vaffa”. E a lui “cadono le braccia”. Burioni, che è il più abituato alla rissa, intanto è caduto nelle grinfie dei “no- mask” e deve dividere il suo tempo tra Fabio Fazio, Twitter e le querele che gli invia l’altro virologo Giulio Tarro.
La popolarità è un demone che imprigiona. Ci sono passati tutti. Giornalisti, avvocati, attori, politici. È la prima volta per i virologi. E non sono preparati. I media sono un tritacarne senza morale. Esaltano l’ego e poi lo schiacciano. E loro annaspano. Sarebbe da studiare questo nuovo virus. Però bisognerebbe lasciar spazio agli psicanalisti, ma in quanto a ego……per carità. Facciamo appello al Ministro Boccia: non le venga in mente…..ci bastano gli “assistenti civici”!
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