Media
Pezzi di carta: il condensato dei giornali del 18 Giugno
“Viva le intercettazioni, che avrei voluto abolire ma adesso tornano utili” (Giuliano Ferrara, Il Foglio)
“In Italia il garantismo, la difesa dello stato di diritto, le garanzie per chi è indagato, la presunzione di innocenza sancita dalla Costituzione valgono solo per gli amici e i sodali e non valgono più quando ad essere messi sotto accusa sono gli altri, soprattutto quelli della curva giustizialista” (Pierluigi Battista, Corriere della Sera)
“Il decreto Di Maio rischia di ripetere l’errore di Renzi, quando esordì nel 2014 con il decreto Poletti per liberalizzare i contratti a termine e demolire l’apprendistato senza sentire le parti sociali. Non gli ha portato bene” (Michele Tiraboschi, intevistato da Valentina Conte su La Repubblica)
“Lo schema della spartizione M5s-Lega non prevede riserve indiane per Tg3 e Raitre. E del resto dalla maggioranza ricordano che anche Renzi non aveva lasciato spazi” all’opposizione. (Annalisa Cuzzocrea, La Repubblica)
“C’è uno scontro nel governo sull’ipotesi di una sanatoria fiscale allargata, il compromesso è una rottamazione ter”, dopo quelle realizzate dai governi Renzi e Gentiloni (Roberto Petrini, La Repubblica)
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