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Sono preoccupato per i pazienti di Morelli

26 Giugno 2020

Una scemenza esemplare, perfetta nella sua dimensione corta di guardare oltre sé stessi, calzante a una intelligenza falsamente analitica, armonica a una maniera di concepire il genere femminile come diletto primigenio di quello maschile. Autore di una simile deiezione intellettuale è Raffaele Morelli, psichiatra dell’infotainment, bisognoso, a quanto pare, di una terapia di sostegno. Il personaggio televisivo, divoratore del professionista di cui ha preso le sembianze, andando al di là delle consuete banalità si è prodotto in una di quelle congetture che non lasciano scampo, di quelle, per intenderci, che nel momento in cui si pronunciano danno inesorabilmente conto di una intelligenza in formato mignon e di una cultura spaventosamente superficiale. Come può uno psichiatra, così combinato, esercitare convenientemente la professione? Come osservatori siamo sollecitati a costruire invettive per stigmatizzare l’indecente assunto morelliano, ma, io, francamente, mi preoccuperei anche dei pazienti di Morelli, non solo delle sue bischerate!

Eh, sì, perché uno psichiatra che riesce a dire: “Se una donna esce di casa e gli uomini non le mettono gli occhi addosso deve preoccuparsi, perché vuol dire che il suo femminile in qualche modo non è presente in primo piano”, suscita, in qualche modo, più di un dubbio sulla sua effettiva capacità di prendersi cura degli altri. Come può una persona, in veste di psichiatra, che non si accorge di essere passato con disinvoltura dall’insipidezza al trash, individuare negli altri le sfumature così complesse e nascoste della degenerazione comportamentale e attuare adeguatamente le cure del caso?  Signore e signori, questo è un collega di Freud, Young, Piaget, Kuhn, Basaglia e del “mio” contemporaneo, mitico e favoloso Vittorino Andreolli! Mica un maniscalco, o un venditore di castagnaccio? Una baggianata misogina è alla portata di tutti gli stolti, ma se a proferirla è uno psicoterapeuta, la stessa assume un’importanza spropositata, che necessariamente desta stupore e perplessità. La donna, che senza un vestito attraente e ammiccante da esibire in favore dell’uomo viene considerata una sorta di involucro vuoto è una piccolezza che fa parte di un pensiero penoso e tragico, che mai dovrebbe riguardare quello di un uomo di scienze e umanità, quale, appunto, uno psichiatra.

 

 

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