Media

L’amara Luciana

7 Marzo 2023

Da trentanni ormai la Luciana nazionale spavaldamente buca lo schermo pubblico e privato, privilegiatissima lei ad essere intima amica della regina Maria è forse l’unica star televisiva che si può permettere di aprire le buste al sabato sera in mediaset e chiudere, zompettando su una scrivania, i battenti Rai della domenica sera.

Una sorta di bruttina stagionata alla Covito“ ma con la sindrome di Bridget Jones, Luciana Littizzetto da Torino con il suo umorismo culinario condito dal cameratismo da caserma per signorine, da sempre prende di mira le bellone da calendario prima e da social poi, per farne una beffa apparentemente caustica ma sostanzialmente innocua, conformista e rassicurante.

Se ridicolizza Belen perché sta fintamente per caso in mutande in un post sui malanni stagionali, si prende il merito al massimo di una frecciatina ma non smonta niente del meccanismo becero e feroce della sovraesposizione mediatica e del narcisismo contraffatto da autostima.

Nessun Re resta nudo e tutto torna al suo posto: la bella è bella ma capricciosa, la bruttina pungente ma lagnosa e in mezzo scorre un’umanità che trasloca nei programmi televisivi come sui social le sue tribolazioni.

Ma davvero pensava di farla franca la Littizzetto?
Questa comica ma anche attrice e scrittrice e conduttrice radiofonica, questa nave ammiraglia della televisione che adesso, come ogni Titanic che si rispetti ha trovato il suo iceberg che si chiama, ricordiamocelo, Noemi Mariani alias @mangiapregasbatty.

Il fatto è semplice: nella liturgia sempre funebre della domenica sera, la Luciana ha fatto il madornale errore di copiare il format instagram della Mariani e ironizzando sulla tetra questione dei costi assurdi del mercato immobiliare ha inanellato battute letteralmente identiche a quelle delle stories di @mangiapregasbatty. Con il risultato di aizzarsi così contro quello che una volta era “il popolo del web” e ora, forse, delle partite iva e delle tutele inesistenti dei propri diritti compresi quelli d’autore.

Il fatto di copiare un format da instagram pensando di passare inosservati non mostra solo la corda di un talento usurato, ma indica anche la totale incomprensione dei tempi.

Esattamente come chi ha criticato la Ferragni a Sanremo in qualità di conduttrice televisiva, senza  capire che lei era lì come un francobollo appiccicato sulla lettera di condoglianze che Instagram mandava a quel canto del cigno della televisione che Sanremo rappresenta totalmente, così la comica torinese, pensando bellamente di prendere un format non protetto da copy perché la televisione, e quindi lei, potevano pescare idee dal brodo dei social in quanto in posizione di dominio, non ha capito che a bollire in quel brodo da cui ha pescato ci sono lei e la sua televisione.

 

 

 

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