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La pirateria editoriale colpisce duramente il mercato librario

30 Marzo 2022

Secondo i dati Ipsos nel 2021 gli atti illegali compiuti giornalmente sono stati 322 mila

 

 

 

Il fenomeno della pirateria editoriale riguardante libri a stampa, audiolibri ed ebook, durante la pandemia, è aumentato in maniera considerevole, colpendo il mercato librario italiano. Stando ai dati diffusi dall’Istituto di ricerca Ipsos, su commissione dell’ AIE (Associazione Italiana Editori), solo nel 2021, sono stati perpetrati ben 322 mila atti di pirateria giornalieri, con un incremento pari al 5% rispetto ai dati riportati nel 2019. Numeri che si è arrivati a stimare, sottraggano alle finanze librarie circa 771  milioni di euro del fatturato, ovvero il 31% del valore complessivo dell’intero mercato, al netto del comparto editoriale scolastico e delle esportazioni. Più precisamente, per l’Italia, le perdite nella filiera libraria si traducono in un mancato gettito fiscale di 322 milioni di euro e 1,88 miliardi di fatturato. Senza contare i  5.400 posti di lavoro persi che divengono 13.100 c0n l’indotto. Ad essere coinvolti risultano un italiano su tre, con più di 15 anni, ed il 56 % di coloro che esercitano la libera professione come avvocati, notai, ingegneri, architetti, ed altri. Mentre troviamo l’ 81% degli iscritti a corsi universitari interessati da tale fenomeno illecito.

Per queste ragioni, gli stessi editori si sono mobilitati per chiedere un intervento urgente e diretto del Governo Draghi. “Leggere, ascoltare o addirittura distribuire libri e audiolibri piratati significa contribuire a un fenomeno che toglie risorse economiche e posti di lavoro all’editoria, introiti fiscali allo Stato e che riduce le opportunità per i giovani creativi di poter vivere del loro lavoro grazie ai diritti d’autore” è quanto affermato dal presidente di AIE Ricardo Franco Levi. “Le persone ne devono essere coscienti, e consapevoli che possono essere chiamate a rispondere per gli atti illeciti che compiono: su questo serve l’impegno delle istituzioni. La pirateria colpisce tutte le industrie creative italiane, editoria libraria e periodica, tv, cinema, musica, e laddove si sono avviate efficaci campagne di contrasto, come sugli abbonamenti alle tv a pagamento, i risultati iniziano a farsi vedere”.

La stessa AIE, ovviamente, si batte strenuamente per sensibilizzare l’opinione pubblica circa le possibili conseguenze di matrice anche penale, derivanti da violazioni del diritto d’autore online.

Stando a quanto riportato nella ricerca condotta da Ipsos,  i cittadini italiani con più di 15 anni, hanno piena consapevolezza di commettere illeciti, piratando libri, o e-book, e banche dati. Una convinzione assai radicata anche in molta della popolazione adulta che ritiene quasi irrilevante la possibilità che i comportamenti illegali posti in essere vengano scoperti e quindi perseguiti.

Circa un italiano su cinque ha operato un atto illecito riguardo la pirateria editoriale, scaricando illegalmente libri in formato digitale o audiolibri, o ne ha ricevuti (scaricati illegalmente) da amici e parenti, anche a mezzo fotocopie.

 

Dati che fanno riflettere sull’entità dei danni cagionati reiteratamente al mondo dell’editoria ed in particolar modo a quello dei libri. Basti pensare che, le perdite in termini di vendite nel settore della fiction e della saggistica si attestano sui 36 milioni di copie annue, per versioni stampate e digitali, con un contestuale fatturato mancato di 423 milioni di euro. Ed infine, nel comparto editoriale professionale, composto da libri a stampa, digitali e banche date online, le perdite sono pari a 2,8 milioni di copie per il valore di 118 milioni di euro e 6 milioni di copie per il settore universitario con un fatturato sciupato di 230 milioni di euro.

 

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