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La bellezza salverà il mondo!
I bisognosi di attenzione, giammai di affetto, sanno bene che per riceverne un po’ basta abbandonarsi alla loro miserabile natura.
E, più di tutti lo sa Filippo Facci, un campione di straordinaria scarsezza del nostro giornalismo, che dà sfogo alla sua piccola mente meschina, scrivendo, in sostanza, che le donne sorridenti nei selfie, come la giornalista di “Toscana TV”, recentemente molestata in prossimità dello stadio di Empoli, sono in cerca di palpeggiamenti.
Alla fine, il giornalista di “Libero” ha ricevuto il premio ansimato: la sospensione da facebook per una settimana e il disprezzo di tanta gente, valutato, in una logica perversa, alla stregua di un consenso, per il semplice fatto che un numero consistente di persone ha finalmente rivolto attenzione a ciò che egli ha scritto.
Ecco, per sfondare in un determinato giornalismo prevale una riprovevole legge: se non si è titolari di una piacevole scrittura e un pensiero davvero analitico, basta essere semplicemente una carogna e dimostrarlo con prontezza all’occorrenza.
Facci, come Vittorio Feltri e affini, rappresentano, ormai, un modello per tutti coloro che aspirano allo spregevole protagonismo giornalistico, e la loro prosa costituisce un esempio limpidissimo di quella “estetica del disgusto” che un fine osservatore come Gillo Dorfles riscontrava nei vari campi dell’arte e della cultura italiana degli anni duemila.
Insomma, la bellezza salverà pure il mondo, ma la schifezza serve certamente a destare attenzione su di sé!
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