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Il garbo di un politico gentile e le teorie spudorate sulla sua morte
Finanche la morte di un uomo gentile e riguardoso, come David Sassoli, crea diverbi di infimo ordine tra gli italiani e tira fuori dal paese quanto di peggio lo caratterizza in questo frangente: l’ipocrisia insostenibile di politici con la “sindrome del marchese del Grillo”, alternata alla pestilenziale insensatezza dei complottisti.
Per fortuna, Sassoli aveva misurati estimatori e faceva simpatia a tanta gente, rimasta semplicemente dispiaciuta per la sua scomparsa.
Ed è questo sentimento popolare a esprimere le condoglianze più sincere alla sua famiglia.
Non credo che si possano avviare discussioni critiche sugli aspetti salienti della sua sfera pubblica e istituzionale che non portino a un apprezzamento per la sua capacità di sfuggire con eleganza a ogni polemica. La sua riservatezza e la disponibilità all’ascolto erano esemplari; chi lo ha conosciuto racconta di un uomo mite, con idee chiarissime e un senso del dovere molto forte. Una irreprensibile onestà intellettuale sovrintendeva alla sua azione e alle sue attività. Si rimane, pertanto, piuttosto sconcertati dalla polemica orchestrata sui social circa le cause della sua morte. Subito dopo l’annullamento degli impegni istituzionali del Presidente del Parlamento Europeo, i no-vax hanno veicolato sul web notizie relative agli effetti che il vaccino contro il Covid-19 avrebbe avuto sulla salute del politico. Come avviene in molti casi, il passaggio dai social ai media di contenuti la cui verità è tutta da appurare è stato velocissimo.
E, le polemiche non hanno tardato ad arrivare, tant’è che lo stesso Sassoli, aveva prontamente respinto qualsiasi illazione sulla sua salute, spiegando, in un video-messaggio, con la chiarezza che gli era usuale, di aver contratto una polmonite da legionella. Ma, evidentemente, le dichiarazioni del diretto interessato non hanno scoraggiato i complottisti. Infatti, anche nel momento del lutto si torna a leggere di impianti accusatori contro la campagna vaccinale europea, ritenuta responsabile di attentare alla salute delle persone e, dunque, della morte di David Sassoli. È bastato che, nella lettura della diagnosi sulla sua malattia, si parlasse di “disfunzione del sistema immunitario” per far sì che i cospirazionisti della pandemia emettessero la loro sentenza, secondo cui a provocare la suddetta disfunzione è stato il vaccino.
In realtà, vi sono molte probabilità che a causare quella disfunzione sia stato un mieloma, riapparso dopo diverso tempo. Ma, al momento non vi sono al riguardo informazioni cliniche ufficiali. Restano certe, invece, le congetture incresciose e deplorevoli a supporto di una indicibile speculazione “ideologica” sul dolore e sulla morte di una figura istituzionale di altissimo livello e spessore morale. L’esempio che David Sassoli ha lasciato va nella direzione del confronto sobrio e dell’analisi razionale. Tutti quelli che ne hanno apprezzato lo stile sanno che egli avrebbe reagito alle teorie e alle polemiche sulla sua morte, tirando fuori, per l’occasione, un sorriso speciale: uno di quelli particolarmente sintomatici, che spesso riassumono il senso più autentico delle parole.
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