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Guarda che sono io!

15 Ottobre 2016

Qualcuno lo ha definito il caso social di questi anni.
Mi riferisco all’account di facebook di Gianni Morandi, che ha raggiunto in pochissimo tempo la soglia dei due milioni e mezzo di fan.
La foto che vedete in testa ritrae il cantante mentre fa la spesa di domenica al supermercato e  ha raggiunto in brevissimo tempo 2500 condivisioni, 10.000 commenti e 49.ooo like.
Ma anche tutte le altre foto che Morandi pubblica ogni giorno per rendere pubblico ogni momento della sua vita hanno un riscontro incredibile
Giorno dopo giorno lo vediamo mentre usa il phon in camerino prima di entrare in scena, seduto su un vagone del Freccia Rossa, con il quale sta raggiungendo una località dove deve tenere un concerto,  sdraiato ai bordi di una piscina in un momento di relax, abbracciato alla moglie nel giorno del compleanno di lei.
E così via.
Ogni giorno una foto e un commento, seguono migliaia di like e di commenti e centinaia di condivisioni.
Ho provato ad interpellare alcuni amici per verificare cosa sapessero di questo fenomeno. Scoprendo che ne erano tutti molto ben informati e che alcuni di loro sono abituali frequentatori di quella pagina.
Per curiosità snobistica, per poterne parlare male?
No, quasi sempre con simpatia ( almeno queste sono le sfumature che ho percepito).
Interrogato tempo fa  sul suo apporto a quella pagina facebook, il cantante si è stupito che qualcuno pensasse che fosse opera del suo staff.
“Devo tutto ai mie fan, non vedo perchè dovrei delegare a qualcun altro il compito di dialogare con loro” ha detto.

E poi c’è De Gregori….Perchè cito De Gregori?
Perchè anche lui è un cantante famoso e ammirato, anche lui deve tutto al suo pubblico, ma ha fatto una scelta diversa per quanto riguarda la sua vita privata che evita accuratamente di dare in pasto a chicchessia.Fino al punto da avere scritto una canzone che affronta questo tema.
Diciamo subito che la canzone è bellissima.
In quella canzone De Gregori racconta se stesso: uscito a fare la spesa incontra un suo ammiratore ed ecco cosa succede (cito il brano principale):
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Cammino per la strada

Qualcuno mi vede
E mi chiama per nome
Si ferma e vuol sapere
E mi domanda qualcosa
Di una vecchia canzone
Ed io gli dico
Scusami però non so di cosa stai parlando
Sono qui con le mie buste della spesa
Lo vedi sto scappando
Se credi di conoscermi
Non è un problema mio
E guarda che non sto scherzando
Guarda come sta piovendo
Guarda che ti stai bagnando
Guarda che ti stai sbagliando
Guarda che non sono io.

Sia chiaro, non va banalizzato il testo di De Gregori. quella canzone ( “Guarda che non sono io”) non è solamente un invito ai fan che lo incontrino fuori dai luoghi deputati dello spettacolo a lasciarlo in pace e a rispettare la sua privacy ( soprattutto quando sta piovendo e ha le buste della spesa).
E’ anche una messa in guardia contro la mitizzazione dell’artista .
L’artista non può fare a meno di scrivere e comunicare, ma ciò che la gente costruisce nella sua testa sulla base di quei contenuti non è un problema suo.
Insomma : se c’è qualcuno che ha trovato quei testi così vicini al proprio modo di sentire da farli suoi e crede di potere dire all’artista : “ti ascolto da sempre, ti conosco” , è dovere dell’artista dirgli : “Guarda che è un’illusione, ti stai sbagliando, quello non sono io!”
Modi diversi di intendere il rapporto con il pubblico e anche artisti diversissimi tra loro.

 

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