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La troia è lei, vero? La burla dei pubblicitari nel solco dei benpensanti
Un sacco di gente ci è caduta, ci ha fatto la morale, qualcuno ha pensato a quanto era squallido lui a mettere tutto in piazza, altri gli hanno eretto un mezzobusto. Molti hanno preso di mira lei, sovrapponendola felicemente all’immagine di un’olgettina senza inibizioni che si è fatta chiunque e per soprammercato anche i colleghi dell’ex marito e dunque paradigma della donna media italiana. Nessuno, d’acchito, sembra aver detto: è una patacca, dietro c’è sicuramente la pubblicità di qualcosa.
Qui a «Stati» non vogliamo fare i ganzi a tutti i costi, di buon mattino ognuno di noi si è tuffato nella lettura obiettivamente piuttosto attrattiva, si è arrapato un attimo, ma già intorno alle otto e mezza, all’interno della triangolazione, Tondelli-Fusco-Gallo, più di un sospetto è emerso. Troppo fica la cosa per essere vera, troppo spinta, troppo dettagliata. Poi Enzo e Lucia, richiamo manzoniano decapitato di una consonante. Per quanto ci riguarda, forse ci ha sostenuto quel cinismo disperante che ne ha viste così tante – affamandoci di politica e di Palazzo da molti e molti anni – che anche la liaison più straordinaria alla Lancio story viene sminuzzata dal nostro animo non più candido con il sospetto molto fondato che in realtà si tratti di una solenne cagata. Non è detto che il nostro sia un atteggiamento positivo, magari ci perdiamo un sacco di cose vere e belle, ma certo aiuta in particolari momenti.
Ma siccome gente sveglia ci è caduta, gente con mestieri autorevoli, gente che quando la vedi sul pezzo ti incupisce tanto è brava, qualche riflessione andrà mossa. Evidentemente si sente nell’aria quasi una necessità di situazioni estreme, pericolosamente ai confini della realtà, quelle sì capaci di risvegliarci dal torpore della normalità nel quale siamo ormai sprofondati da tempo. Un torpore che ha cristallizzato la nostra voglia di stupirci (per un sorriso, per un fiore, per una parola galante, anche per un acchiappo stradale, per una bellissima signora anziana). Badate, anche la normalità dei sentimenti prevede e propone situazioni assolutamente straordinarie, come tradimenti, vendette, acquisto di intere paginate per raccontare quanto si ama o si odia, ma evidentemente non riesce più a penetrare il nostro vissuto, ampiamente compromesso dalle sollecitazione esterne, che siano le televisioni, la cronaca più nera del nero, i social, i racconti del terzo tipo delle amiche, o altro ancora.
Se gente sveglia è caduta nella bubbola di “Enzo e Lucia” c’è effettivamente qualcosa di cui preoccuparsi. Gente che solo dopo ore e ore è stata svegliata dal sogno, magari da un amico che strattonandoti ti dice: “Guarda che è il lancio di una trasmissione tivù” e quello che magari ha due lauree che gli risponde profondamente deluso: «Ah, ma allora non è vero…» Una cosa consola: che tirino ancora le dinamiche familiari. E di una cosa siamo certi: che la Binetti, suor Binetti, a cui è incagliata da anni la modernità di questo Paese, se la sia sciroppata più e più volte la storiaccia di Enzo e Lucia, come paradigma di costumi che si sfilacciano sempre di più e che dunque la tengono ferma come un semaforo su posizioni di assoluta intransigenza.
Un’ultima cosa e qui ci rivolgiamo agli abili organizzatori della torta: naturalmente la troia è lei, vero? Si saranno interrogati, nell’immaginare la confezione, su chi dovesse fare cosa, su chi dovesse dire cosa. E guarda caso, la base per la torta, la preparazione fondamentale su cui poggiare canditi e ciliegina, è stata la donna superdisinvolta, che la dà a mezzo mondo, inseguita da un marito cornuto e mazziato che ora, attraverso un giornale, intende gridare al mondo la sua rabbia. Come non mettersi dalla sua parte, dalla parte del cucciolo bagnato e indifeso, stuprato dai comportamenti di quella libertina. Ci piacerebbe sapere se magari si è discusso se invertire le parti, con lui che scopa a destra e sinistra e lei che piange e strilla e lo denuncia pubblicamente. Ci piacerebbe sapere quanto è durata questa eventuale discussione. Ci piacerebbe sapere come è finita, come è stata liquidata, visto che in pagina è andata l’altra versione. Anzi no, come è stata liquidata ve lo diciamo noi: «Ma dai, la troia è lei, è sempre stato così, così può fare effetto. Se scopa lui è normale…»
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