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“Diventato cantautore per forza della musica”
Nasce come musicista.
“Sono diventato cantautore– ha detto Paolo Conte, che in questi giorni compie 80 anni – per forza delle cose. O piuttosto… per forza della musica. Tutto nasce dalla mia passione per la musica”.
In questo Conte si rivela unico nel mondo cantautorale, dal quale lo separa la prassi di composizione dei pezzi.
Il cantautore tipo privilegia il testo , che compone per primo, utilizzando poi la musica, come supporto emotivo e mnemonico del messaggio.
Conte, invece, si siede al pianoforte e “cerca” di cavarne fuori le “sue” musiche.
Poi, partendo da queste , arriva ai testi.
Quello che è quasi incredibile, e che fa di Paolo Conte un artista grandissimo e completo, è il fatto che i testi poi sono tutt’altro che accessori alle musiche.
Quello che accomuna produzione musicale e produzione poetica è la capacità di attingere da culture, atmosfere e modalità espressive diversississime creando un universo nuovo, che, nel rimandare a qualcosa che ci è noto, è al tempo stesso personalissimo e originale.
Un universo fatte di parole di gusto retrò come tinello, fortunale, scudisciata, guittezza,oppure desuete come galvanico, bovindo, macadam, macaia.
Oppure di fragranze e sapori come anice, vecchie lavande, afrore di coloniali, mentolo, caramelle alascane, curacaò, polenta e baccalà.
Di sensazioni tattili : lini, taffetà, sete, tulle, spolverini di percalle, golf di lana blu.
Di colori : l’amaranto della mitica Topolino, l’azzurro dei pomeriggi all’oratorio, il rosa della giarrattiera, l’arancione dei tramonti del tour de France, il marrone del tinello del padrone del Mocambo.
Insomma l’universo inimitabile di Paolo Conte.
Colui che ha scritto:
“Ci va carattere e fisarmonica,senso del brivido e solitudine per far musica, la grande musica”
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