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Come si fa a scrivere “474 morti oggi”, quando non è vero?
Oggi alle 18 a tutti noi ha preso un colpo. 474 deceduti, un numero enorme, che ci riportava indietro di settimane. Guardando dentro i numeri, il numero più spaventoso erano i 329 nuovi decessi in Lombardia. Questo avrebbe significato che i restanti 145 erano sparsi nel resto del paese. Cioè, in tutta Italia più o meno gli stessi deceduti di ieri, mentre in Lombardia i morti sarebbero c cresciuti addirittura di 4 volte. Strano. Spaventoso. E poco credibile. Poi, leggendo una nota scritta male in calce alle slide lombarde, non riportata in nessun modo sulle tabelle della protezione civile, si scopre che il numero di oggi è “lievemente” falsato: sono contati nel computo totale delle vittime lombarde anche 282 persone morte ad aprile, fuori dagli ospedali, e aggiunte solo oggi. Quindi, in realtà, i morti Lombardi di oggi sono 47 (sempre troppi, ma il numero più basso da settimane), mentre quelli italiani sono 191 (idem: numero più basso da metà marzo) In questi casi, la specificazione arriva sempre troppo tardi mentre, comprensibilmente, diverse centinaia di migliaia di persone son già cadute nello sconforto e nella paura che non finisca mai, e che andrà sempre peggio.
Mai come ora, comunicare bene è un’azione politica fondamentale. Gettare nello sconforto un paese già stremato è un delitto. Evitiamo, con ogni forza, che capiti di nuovo.
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