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Benvenuto @Potus

25 Maggio 2015

Sono passati solo tre giorni da quando il Presidente degli Stati Uniti ha inaugurato un nuovo account su Twitter. Presentandosi come “Dad, husband, and 44th President of the United States”, Barack Obama ha esordito come POTUS (President of the United States) dopo un’attesa, da lui stesso quantificata, di circa sei anni. Inutile dire che questa sua nuova presenza su Twitter ha fatto sì che venisse battuto il record di velocità nell’acquisizione di follower: in meno di cinque ore circa un milione, in tre giorni oltre due milioni. Se si tiene conto che il Presidente degli Stati Uniti può disporre già di due account (@BarackObama @WhiteHouse), appare spontaneo chiedersi che senso abbia aprirne un altro, peraltro legato alla carica. Prima di tentare di offrire una risposta a tale interrogativo, vale la pena di gettare uno sguardo sull’attività del nuovo account.

Dopo aver rassicurato gli utenti circa l’identità di chi twitta (“It’s Barack. Really”), il flusso comunicativo attivato da @POTUS ha offerto due foto di eventi e uno scambio di battute con Bill Clinton. Se per quel che riguarda le foto non si segnala nulla di nuovo, diverso è il caso dell’interazione con il past President, che molto spiritosamente ha posto la questione del nesso tra l’username e la carica. Altrettanto spiritosamente Barack Obama ha risposto confermando tale nesso e introducendo il riferimento all’username @FLOTUS (First Lady of the United States) connesso alla First Lady, condizione nella quale Bill Clinton potrebbe venire a trovarsi qualora Hillary Clinton venisse eletta nel 2016.

Questo veloce riferimento all’attività di @POTUS consente di intuire le ragioni alla base del nuovo account: aggiungere alla comunicazione ufficiale gestita dallo staff quella gestita in prima persona dal Presidente, dando spazio a un approccio personalizzato e privatizzato. Una strategia composita, dunque, che continua a valorizzare organizzazioni e individui (al riguardo http://www.theatlantic.com/politics/archive/2013/04/youre-not-following-barackobama-twitter/316523/ ) e che si arricchisce di un nuovo tassello. Le rassicurazioni circa l’identità di chi scrive materialmente i tweet, lo scambio di battute con Clinton e la contenuta produttività dell’account confermano la natura propria dell’account, alternativo e complementare a quelli già esistenti. Staremo a vedere quanto @POTUS voglia effettivamente gestire un canale di comunicazione diretto con gli utenti, un canale nel quale realizzare quell’intimità pubblica che tanto piace sia ai politici che ai cittadini e che consente di respirare quell’atmosfera propria di uno “small world”, dove il Presidente degli Stati Uniti è lì a portata di un tweet.

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