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Tim, FiberCop e Open Fiber insieme per accelerare la digitalizzazione del paese
Un accordo che vale duecento milioni, siglato da Tim, FiberCop e Open Fiber consentirà il il riutilizzo delle infrastrutture di rete nelle cosiddette aree bianche, in cui è stata finanziata con fondi pubblici la realizzazione di una infrastruttura di telecomunicazioni in regime di concessione.
L’intesa inaugura così una nuova fase di relazioni tra i principali operatori infrastrutturali italiani e punta ad un più efficiente utilizzo delle risorse, nell’ottica di un’accelerazione della copertura del paese con reti VHCN (Very High Capacity Network) e forse di una rete unica.
Nelle aree bianche, dove Open Fiber si è aggiudicata i tre bandi pubblici indetti da Infratel, l’accordo prevede che Open Fiber acquisti da FiberCop, proprio per un controvalore complessivo superiore ai 200 milioni di euro, il diritto d’uso (IRU) per infrastrutture aeree e collegamenti d’accesso alla casa del cliente. Al tempo stesso, Tim si impegna a mettere a disposizione dei propri clienti nelle aree bianche la fibra ottica di Open Fiber. Ciò consentirà di attivare su rete Open Fiber almeno cinquecentomila clienti che chiederanno di utilizzare la tecnologia FTTH (Fiber To The Home).
«Sono orgoglioso per questo accordo, che rappresenta un ulteriore passo avanti nell’esecuzione della nostra strategia di valorizzazione degli asset. Grazie a questa operazione creiamo una nuova fonte di ricavi, generando valore per il gruppo e i suoi azionisti. L’accordo rappresenta, inoltre, una risposta concreta all’esigenza di connettività di cittadini, imprese e amministrazioni locali che fino ad oggi non hanno avuto accesso alle opportunità e ai benefici del digitale», commenta Pietro Labriola, amministratore delegato e direttore generale di Tim, specificando come questa partnership dimostri quanto sia fondamentale avere un dialogo aperto e collaborativo con gli altri operatori, in un mercato sempre più competitivo e strategico per il paese.
L’accordo consentirà, inoltre, a Open Fiber di accelerare significativamente le fasi di costruzione della rete e di attivazione delle connessioni (delivery) nelle aree bianche, in linea con gli obiettivi del piano industriale approvato lo scorso 3 dicembre, che riserva alle aree in concessione una parte significativa delle risorse disponibili. Più efficienza nell’utilizzo delle infrastrutture e del fattore lavoro significa non solo accelerare la cablatura del paese dove già prevista, ma anche liberare risorse da destinare agli ulteriori piani di sviluppo previsti dal PNRR.
«Siamo molto soddisfatti dell’intesa raggiunta che apre una nuova pagina di costruttiva collaborazione nell’interesse reciproco e del Paese. Si tratta, infatti, di un accordo reso ancora più significativo dall’attuale contesto caratterizzato da scarsità di manodopera e aumento dei prezzi delle materie prime: rendere gli investimenti più rapidi ed efficienti è non solo razionale ma anche necessario. In particolare, le aree bianche sono per noi il punto focale su cui si concentra l’attività dell’azienda, considerando i rilevanti impatti socio-economici che derivano dalla riduzione del digital divide nelle aree interne, attraverso la realizzazione del Piano Bul», afferma Mario Rossetti, amministratore delegato e direttore generale di Open Fiber.
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