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La lezione di classe e pazienza Gianni Morandi ai giovani sui social
Gianni Morandi colpisce ancora, impartendo lezioni nella materia, sempre in continua evoluzione, “come si usa Facebook”. Un mix di stile, intelligenza, pazienza e di impercettibile ironia contro gli insulti social, diventati ormai un genere letterario della contemporaneità. Non a caso i giornali dedicano puntualmente articoli alle reazioni ‘violente’ sul web. Sintetizzo in breve i fatti. Per ricordare la tragedia nel Canale di Sicilia, Morandi ha pubblicato un post, molto retorico, citando la figura dell’italiano emigrante.
A proposito di migranti, non dobbiamo mai dimenticare che migliaia e migliaia di italiani, nel secolo scorso, sono partiti dalla loro Patria verso la Germania, l’Australia, il Canada… con la speranza di trovare un lavoro, un futuro migliore per i propri figli, visto che nel loro Paese non riuscivano a ottenerlo, con le umiliazioni, le angherie, i soprusi e le violenze che hanno dovuto sopportare. Non è passato così poi tanto tempo.
Un messaggio ‘buonista’, peraltro in linea con il personaggio. Niente di particolarmente sconvolgente. Ma la sua popolarità e la sua storia non sono bastate a salvarlo dal livore di centinaia di utenti. Lui, per tutta risposta, ha replicato senza cedere al nervosismo o a “gesti di stizza” (che pure sarebbero giustificabili di fronte a certe provocazioni). Specie quando scatta il refrain “Tu quanti immigrati hai ospitato?”. Ebbene: di fronte a una domanda tanto irritante, Morandi ha affilato quell’ironia ‘finta tonta’ da premio della giornata: “Qualcuno potrei ospitarlo”, è stata la risposta. Chapeau.
Insomma, nei giorni in cui utenti molto più giovani, come Paola Saluzzi e i Nobraino, incappano in terribili errori, dettati dalla scarsa conoscenza del mezzo e pagati a caro prezzo, il 70enne cantante si è candidato sempre più a diventare un case history sulla gestione della pagina Facebook. Proprio così, l’idolo pop italiano sempreverde è un community manager provetto. Gianni Morandi dimostra infatti che gli strumenti di difesa contro la violenza verbale restano quelli di sempre: la buona educazione, unita alla calma olimpica.
E tuttavia il buonismo morandiano non significa la riproposizione di argomenti privi di spunti polemici. Tutt’altro. Restando sempre nell’alveo delle buone maniere, il cantante ha pubblicato un nuovo post, dicendosi sorpreso del “nostro razzismo” e della “nostra paura del diverso”. Un’amarezza mai sopra le righe. Ma la chiosa del ragionamento ha fatto vacillare anche il più affilato polemista: “Magari qualcuno di questi messaggeri, ha famiglia, figli e la domenica va anche a messa. Certamente non ascolta però, le parole di Papa Francesco”. Altro da aggiungere?
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