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Il mio nome è Lilia Rodriguez… e non ho l’Aids

20 Luglio 2015

Quello di Lilia Rodriguez, messicana diciannovenne, avrebbe potuto diventare un altro nome, l’ennesimo, inserito nella lunga lista delle vittime di cyberbullismo, e forse solo allora la notizia avrebbe travalicato i confini dell’America latina.

Lilia, però, a differenza di Amanda Todd, di Audrie Pott, Phoebe Prince, Amanda Cummings (solo per ricordare alcune delle quasi cinquanta ragazze, molte adolescenti,  vittime di persecuzione su internet che si sono tolte la vita solo nei paesi del Nord America), ha deciso di contrattaccare.

Per farlo, ha postato un video su Youtube. E lo ha fatto non per annunciare il suo addio al mondo, come nel caso di Amanda Todd, ma per spiegare quello che le è successo.

Nel video, che ha avuto già circa trecentomila condivisioni, Lilia spiega: “Qualcuno ha creato su Facebook un falso profilo con la mia foto e il mio nome e ha inserito una conversazione con un amico, sposato, con il quale avrei avuto rapporti sessuali non protetti per trasmettergli il virus dell’Hiv”.

Lilia si è accorta del fake solo quando sul suo profilo, stavolta quello vero, di Facebook, sono cominciate ad aumentare in maniera inusuale le richieste di amicizia, ma soprattutto i commenti offensivi nei suoi confronti.

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La ragazza ha idea di chi possa essere il suo stalker digitale, ma come ammette il suo avvocato, la polizia messicana non ha ancora gli strumenti adeguati per combattere il crimine informatico.

“La storia della donna che ha contagiato un uomo sposato con il virus dell’Hiv ”, ha spiegato Lilia alla BBC Mundo, “si è sparsa a macchia d’olio e sono cominciati ad arrivarmi messaggi anche da Venezuela, Paraguay e Porto Rico”.

Dopo la pubblicazione del suo video su Yoiutube molti sono stati i messaggi di scuse che le sono arrivati.

L’effetto diffamatorio dell’azione di cyberbullismo, però rimane: “Anche se dico che non ho l’Aids, comunque molte sono ancora le persone che mi condannano perché ritengono che abbia avuto rapporti sessuali  con un uomo sposato”.

E il suo avvocato, donna, ha definito il video “un’arma a doppio taglio, perché pur mostrando le prove che la mia assistita non ha l’Aids, molta gente pensa che abbia avuto rapporti sessuali con quell’uomo, senza infettarlo”.

Guarda il video di Lilia Rodriguez su Youtube (in spagnolo)

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