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Il logo di Olivetti si rifà il look, in nome di tecnologia e innovazione
Scomparso ormai 61 anni fa, Adriano Olivetti, industriale, ingegnere, editore e politico, ha introdotto una nuova visione di fabbrica e impresa. Adriano, nacque a Ivrea l’11 aprile 1901, primo di sei fratelli, da Camillo, di origine ebraica, e da Luisa Revel, valdese. Il padre, ingegnere eclettico e geniale inventore, nel 1908 fondò a Ivrea la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere.
Il sogno di Adriano era quello di creare una società civile in cui tecnologia e innovazione fossero a servizio delle esigenze del singolo. Uno dei tratti distintivi dell’impresa olivettiana fu quello di coniugare lo sviluppo industriale più avanzato col rispetto delle tradizioni, senza mai dimenticare l’importanza della persona e della sua realizzazione attraverso il lavoro che non doveva mai significare alienazione.
Per questo, Olivetti, digital farm per l’Internet of Things del Gruppo Tim, presenta oggi il restyling del suo logo in una veste cromatica più vibrante, in continuità con la sua storia, e introduce il verde, il bianco e il rosso del tricolore per evocare con orgoglio l’importanza del made in italy di cui la società ne è sempre stata portavoce.
La digital farm è da tempo impegnata in questo percorso, a fianco delle persone, costruendo prodotti e servizi in cui la tecnologia e la connettività sono elementi abilitanti che, seguendo il concetto di human centricity, ovvero dell’uomo al centro dell’azione, abilitano la digitalizzazione del tessuto economico e industriale del paese, supportando l’evoluzione digitale delle imprese e della pubblica Amministrazione con una ricca famiglia di soluzioni IoT.
L’immagine del logo con il cambio dei colori rappresenta un segno in grado di essere immediatamente e universalmente riconoscibile in tutto il mondo e racconta una storia italiana. La mission di Olivetti e del gruppo Tim è migliorare la vita delle persone grazie alla tecnologia e per tutto questo c’era bisogno di un segno nuovo. Una scelta in linea con gli insegnamenti del suo fondatore, Adriano Olivetti, che sentendo la necessità di rendere concreta ed accessibile a tutti l’evoluzione tecnologica, ha sempre accompagnato la sua strategia con progressivi restyling del marchio.
Il logo Olivetti, infatti, si è evoluto nel tempo, riuscendo a raccontare epoche e movimenti culturali fin dai primi anni del ?900 coinvolgendo designer d’avanguardia da tutto il mondo, ponendo la massima cura affinché il design fosse al centro della filosofia aziendale. Ma è nel 1970 che il marchio diviene quello che conosciamo tutti, più iconico e riconoscibile, grazie all’opera del grafico Walter Ballmer che riorganizza le distanze e gli spessori definendo con criteri matematici il disegno del logo con il risultato di accentuare l’immagine di solidità dell’azienda e dare maggiore visibilità alla scritta, grazie anche a un lettering che assume quasi la valenza di simbolo grafico.
«Il logo aziendale è il cuore dell’identità di un’azienda, la più importante sintesi visiva di essa: non è solo un nome ma anche un’immagine, una voce, una personalità, un’attitudine, uno stile, un modo sintetico per raccontarsi e l’esplicito interesse a comunicare con qualcuno», ha dichiarato Roberto Tundo, amministratore delegato di Olivetti.
Il brand Olivetti ha cambiato spesso forma, accompagnando passo dopo passo il percorso di innovazione aziendale e la stretta connessione con l’evoluzione del contesto sociale ed economico del paese. Il tricolore scelto per questo nuovo percorso intrapreso da Olivetti sottolinea anche l’impegno per la digitalizzazione del tessuto economico ed industriale del paese. Il restyling è stato curato dalla funzione Brand Strategy, Media & Multimedia Entertainment del Gruppo Tim in collaborazione con la funzione Communication & External Relations di Olivetti.
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