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Come si riconosce una fake news?
Sicuramente la parola “fake news” è stata la keyword del 2017: se ne è parlato – a proposito e qualche volta anche a sproposito – nel dibattito pubblico sia in riferimento alle diverse elezioni italiane ed internazionali sia in riferimenti ad aspetti molto delicati del nostro vivere civile come la salute.
Se credere ad una fake news può pertanto portarci a prendere scelte sbagliate, condividerla sui social media o all’interno di messaggi su WhatsApp e su Facebook Messenger può addirittura ledere la nostra reputazione personale.
E’ pertanto molto utile:
- controllare la veridicità di un’informazione da due fonti diverse prima di condividerla;
- assicurarsi che i siti a cui rimandiamo per ulteriori approfondimenti siano siti di qualità, il più possibili autorevoli e attenti.
Possono poi essere utili – e qualche volta indispensabili – alcuni strumenti di verifica delle notizie che possono cavarci d’impaccio nel caso in cui dobbiamo utilizzare tale informazioni per il nostro lavoro:
- il più grande aggregatore di risorse online utili a verificare una notizia è www.verificationhandbook.com che merita di essere letto e utilizzato;
- la ricerca per immagini di Google consente di caricare un’immagine salvata sul desktop (“Reverse Image Search“) per osservare tutti i siti dove è stata pubblicata così da risalire a fonti e ambienti dove trarne maggiori informazioni e qualche volta valutare la credibilità delle fonti;
- www.copyscape.com può aiutare a reperire pagine web dove è stato pubblicato un testo così da scovare siti che, legittimamente o meno, se ne sono avvalsi;
- gli operatori di Google (site:, intitle:, inurl, inurl:, related:) sono ottimi strumenti per rendere più raffinata, precisa e veloce una ricerca;
- Tineye.com, Fotoforensics.com e Findexif.com sono risorse valide per ottenere maggiori informazioni su immagini di cui siamo venuti in possesso;
- esistono strumenti per reperire tutti i video pubblicati da un certo luogo come Geo Search Tool [link]: i giornalisti più in gamba se ne avvalgono per ottenere riscontri o contro-prove;
- alcuni motori di ricerca semantici come Wolphram Alpha hanno la potente capacità di restituire informazioni puntuali. Provate per esempio a cercare le condizioni meteo della città dove siete nati e quando siete nati;
- network indipendenti di giornalisti come Factcheck.org permettono di ottenere verifiche sulle notizie più popolari e sempre di più nascono siti utili per verificare una notizia. In Italia è appena stato lanciato Dottoremaeveroche [link].
Con un pizzico di buon senso, si può anche aggiungere che:
- se una notizia è troppo bella per essere vera – o troppo capace di confermare una nostra opinione o supportare una nostra posizione – allora tale notizia merita di controllata anche tre volte;
- se teniamo al nostro personal branding o all’autorevolezza della comunicazione aziendale che curiamo, meglio non condividere post che recano scritto “… condividi questo post”.
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