A.I.
La “Parola di Dio”
L’intelligenza artificiale (IA) è sempre più presente nelle nostre vite. Ogni settore – dall’economia all’agricoltura, dalla sanità alla moda al turismo – ha scoperto il suoi punti di forza, per ottimizzare aumentando sia la produzione che la qualità della vita, risparmiando energie. Gli ambiti di applicazione si moltiplicano a vista d’occhio, dall’informazione alla formazione all’istruzione, è in quest’ultimo ambito che il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha sottolineato come l’Intelligenza Artificiale, rappresenti una priorità per il suo ministero e, mantenendo un approccio adeguato alle diverse fasce d’età, prepara gli studenti alle sfide tecnologiche future. L’IA è sempre più rivolta e applicata in alcuni ambienti di lavoro, cominciando ad affidare ai robot le attività più rischiose, per contribuire a migliorare la sicurezza.Non ultima la sua applicazione nella giustizia penale, perché permettendo di elaborare più velocemente grandi volumi di dati, consente di valutare con più accuratezza e immediatezza crimini, pratiche illegali e attacchi terroristici e sulle stesse piattaforme online è usata per sventare crimini informatici. Da qui la necessità di sfruttarne al meglio le potenzialità, sottolineando che anche l’abuso è un problema, comportando anche dei rischi talvolta irreparabili: nel mondo del lavoro se da un lato porterà alla scomparsa di figure professionali con tagli di posti di lavoro, ne creerà al contempo altri che richiederanno una sempre più adeguata formazione per poter utilizzare questa applicazione. Sempre più spesso, è accaduto di aver interagito, senza accorgersene, durante una conversazione, con un sistema di intelligenza artificiale al posto della reale persona interessata, con l’inganno o lo sfruttamento delle vulnerabilità delle persone.
Ma l’era dell’AI continua incessantemente ad evolversi, l’idea di un futuro guidato dall’intelligenza artificiale evoca emozioni contrastanti persino per Bill Gates, che si riferisce all’AI come il “Sacro Graal” in ambito informatico mentre Elon Musk, adottando una prospettiva più apocalittica, paragona sempre più lo sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale a una sorta di “evocazione del demonio”. L’IA è destinata a svolgere un ruolo sempre più importante nella vita di ogni giorno al punto che già si paventa la minaccia delle macchine che saranno più intelligenti di noi umani, mentre tra le molte predizioni del futuro, alla stregua di Matrix, i maggiori esperti informatici ammettono che l’utilizzo opportuno dell’IA, vedrà i primi casi di immortalità entro il 2029.
Se solo pensiamo ai numerosi videogiochi e contenuti ludici realizzati grazie al sostegno dell’IA nella modellazione 3D di interfacce e contenuti grafici, sempre più reali e “tangibili”, possiamo solo ipotizzare dove arriveranno i progressi di questa applicazione. Già i mini-robot simili ai cani, donati a Polizia e Carabinieri, che autonomamente investigano per sventare minacce esterne e gli umanoidi che presentano delle similarità con gli esseri umani, sottolinea quanto il rapporto macchina-essere umano stia assumendo un legame simbiotico sempre più preoccupante. É incredibile realizzare quanto questi dispositivi siano programmati per conversare con l’essere umano imitandone la mimica facciale, ed è notevole la capacità sviluppata dai robot di riprodurre le emozioni umane o di rilevare lo stato di salute del proprio animale da compagnia. Chi convive in compagnia di un gatto conosce le modalità di esprimersi dell’animale attraverso fusa e miagolii ma non si è in grado di comprendere nel dettaglio questo linguaggio, interpretare le esigenze dei bisogni primari, come il cibo o la lettiera, e maggiormente se l’animale è stressato. Per poter risolvere questa “importante” esigenza un’azienda giapponese ha sviluppato un’app basata sull’IA che con una precisione del 90% è in grado di capire se il gatto domestico soffre o se ha un problema di salute. L’app studiando i baffi, le palpebre, le orecchie e il naso del nostro amico a quattro zampe è in grado di mostrare le cause del malessere ancor prima del responso a pagamento del veterinario.
Ma tra gli utilizzi più differenti dell’IA c’è il materasso per dormire meglio: l’app supera l’idea del memory foam perché dall’analisi delle onde cerebrali registrate durante il sonno, aiuta a dormire meglio indicando la miglior posizione e la pressione del corpo che più si adatta alle ore di riposo. Un prodotto innovativo che dalle diverse impostazioni del materasso, garantisce un sonno per tutta la notte, al prezzo che oscilla tra i 10.000 e i 30.000 dollari. La versione più costosa del materasso costa 280.000 dollari ed è stata riservata quasi esclusivamente da membri di varie famiglie reali. Anche per gli amanti della birra le aziende più innovative hanno fatto ricorso all’intelligenza artificiale per sviluppare birre personalizzate ricevendo i feedback dei propri clienti, ponendo loro domande sulle loro preferenze in fatto di birra. Dai risultati del test, l’IA è stata in grado di creare una birra in grado di soddisfare tutte le esigenze dei consumatori intervistati, riconoscendone profumi e aromi. Non ultimo a destare stupore, passando per la predizione di malattie con l’utilizzo dell’IA, l’app studiata per il supporto emotivo online, il cosiddetto chatbot psicologo.
L’utente interagisce con un tool AI per il piacere del dialogo e l’opportunità di capire qualcosa di più sulle proprie emozioni e se anche il programma presenta una voce metallica è garantito l’ascolto online senza limiti di tempo e l’impatto positivo sull’umore di chi lo utilizza. Essendo “macchine”, non sono per ora in grado di comprendere empaticamente il malessere o le esigenze più intime della persona, non sono pienamente capaci di dare risposte esaustive dinanzi a problematiche complesse quali la salute mentale tuttavia gli utenti possono comunque utilizzare i chatbot per un primo approccio di questi delicati argomenti. A parlare con Dio, Santi e profeti ci ha pensato una società di Los Angeles che offre un incontro virtuale con più di 100 santi da tutto il mondo. In tempo di Quaresima, pagando la modica cifra di 2,99 dollari per un abbonamento mensile, si ha la possibilità di poter conversare con la platea completa di figure divine : da Giuda, il traditore e il più gettonato, si giunge a Gesù, Maria, la Maddalena, i dodici apostoli, i profeti, gli Evangelisti, Mosè e Adamo ed Eva.
Immancabile e contraddittoria la presenza di Satana che “incoraggia a resistere alle tentazioni”. Una visione e una lettura per certi versi moderna della fede ma certo è che tra creatività e blasfemia del creatore dell’App, l’ingegnere francese Stéphane Peter, l’inventore non ne sembra turbato e ha sostenuto che: «Piace anche agli ecclesiastici. L’ho fatta sperimentare a parecchi preti. Sì, qualcuno l’ha trovata strana, perplesso soprattutto dal linguaggio confidenziale di santi e profeti. Ma la maggioranza l’ha apprezzata. Aiuta ad umanizzare la relazione con la fede». Dunque dal 1956, quando esordisce per la prima volta negli Stati Uniti ad oggi, l’evoluzione dell’IA ha apportato e continuerà ad apportare numerose innovazioni nella nostra vita, presente e futura, destinata a mutare, nel bene e nel male, sia a livello tecnico che etico. Cavalcheremo l’onda delle “macchine pensanti” ma del cammino online verso Dio, non è concepibile affidarsi ad un dialogo escatologico con voci programmate al computer che indossano i panni di donne e uomini, falegnami e studiosi, papi, principi e poveri che hanno sacrificato la propria vita in nome della fede. Se Papa Francesco potesse esprimersi – auspicando in una Sua pronta guarigione – direbbe in modo semplice e diretto di non credere alle false sembianze di Dio, impegnato a risolvere i reali problemi del mondo più che a dialogare online, e non cedere alle provocazioni spirituali e alle “seduzioni” religiose di ChatGpt. In questo clima mistico religioso in cui l’intelligenza artificiale si confonde con il trascendente urge dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio, auspicando che persona o evento possa risolvere le intricate situazioni della nostra società presente e di quella futura che vivremo, agendo in modo da condurle a buon fine… deus ex machina!
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