Teatro, “L’ultima luna d’estate in Brianza e “B.Motion” a Bassano del Grappa

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26 Agosto 2024

LECCO _ Il teatro è politico? L’interrogativo, non certo nuovo ma sempre attuale, è posto a tema e filo conduttore della ventisettesima edizione de “L’ultima l’una d’estate” festival teatrale, dal 30 agosto all’8 settembre nelle ville e nei parchi della Brianza. Per essere più precisi nel Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone, nelle province di Lecco, Monza e Brianza con oltre venti appuntamenti tra incontri e spettacoli. Tornando al tema conduttore della rassegna il cui titolo più precisamente è “Cultura e politica”, allo scopo di indagare le relazioni intercorrenti tra sapere e società. Teatro Invito che il festival l’ha ideato e organizzato con il Consorzio Brianteo Villa Greppi s’interroga su “come si può intrecciare il lavoro di chi opera in ambito culturale e il lavoro delle amministrazioni? Come si incide culturalmente sul proprio territorio?”. Luca Radaelli, il direttore artistico, citando il quesito di Elio Vittorini relativo al fatto se l’intellettuale o l’artista dovessero “suonare il piffero per la rivoluzione” oppure ritirarsi nel loro spazio ignorando quanto accade attorno, giunge alla conclusione che “probabilmente la soluzione sta nel mezzo: il teatro è sempre politico, senza per questo diventare agit prop”. Lo stesso Radaelli riconosce naturalmente che ad esempio il cosiddetto “teatro sociale” stia prendendo sempre più spazio mentre crescono pure gli allestimenti sulla violenza di genere, il cambiamento climatico etc… Ma, osserva che “recuperare il valore civile e sociale dell’arte però, non significa sacrificare la forma al contenuto”. Al contrario, occorre “trovare una chiave di lettura poetica a ciò che si agita nelle comunità umane, colpite e indebolite, prima dalla pandemia, poi dalle ripetute immagini di due sanguinosi conflitti, e dunque bisognose di ritrovare occasioni di confronto, dialogo, condivisione”.

Nicola Borghesi della compagnia bolognese Kepler-452 alle prese con lo spettacolo “Gli Altri- Indagine sui nuovissimi mostri”,un reportage teatrale di cui cura anche la regia.

“L’ultima Luna d’estate”, riconosciuto e finanziato, dal Ministero per la Cultura e sostenuto dal Gruppo Itas assicurazioni è sostenuto anche dai comuni di Arcore, Bulciago, Carnate, Casatenovo, La Valletta Brianza, Lomagna, Missaglia, Montevecchia, Osnago, Sirone, Usmate Velate, Viganò. Il festival ha inoltre il patrocinio del Parco di Montevecchia e del Curone e la collaborazione della Provincia di Lecco. Apre il 30 (alle 21) a Sirone un teatrante di grande valore, protagonista da tanti anni del teatro di ricerca, l’argentino Cesar Brie che presenterà il suo “Re Lear è morto a Mosca”, apologo corale sulla censura e la repressione di regime, Brie, che ha curato anche la regia sarà in scena con Altea Bonatesta, Leonardo Ceccanti, Eugeniu Cornitel, Davide De Togni, Anna Vittoria Ferri, Tommaso Pioli, Annalesi Secco e Alessandro Treccani. Al centro la storia incredibile della compagnia Ebraica Goset di Mosca, teatro di danze e canti della gloriosa tradizione yddish che ha combattuto Stalin: Un esempio di come l’arte e il teatro possono schierarsi contro il potere autoritario e battere la censura. Qualche ora prima, alle 18 si tiene una conversazione tra Valter Malosti e Serena Senigaglia, rispettivamente direttore di ERT, Teatro dell’Emilia Romagna e Teatro Carcano di Milano. La discussione verterà naturalmente sul rapporto tra teatro e politica.

Il giorno dopo, 31 agosto appuntamento al Monastero della Misericordia di Missaglia alle 16,30 con lo spettacolo per spettatori più piccoli, “Zorba il gatto” a cura della compagnia Instabile Quick di Varese, tratto dal celebre racconto “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” di Luis Sepulveda. Nella stessa giornata, alle ore 21 a Villa Vercelli de La Valletta Brianza, la compagnia bolognere di Kepler -452 mette in scena “Gli Altri-Indagine sui nuovissimi mostri”, drammaturgia e regia a cura di Nicola Borghesi e Riccardo Tabilio. L’allestimento è una sorta di reportage teatrale che ha come focus “il linguaggio del web e dei social, provando a indagare da vicino il fenomeno dei cosiddetti “hater”: coloro che, nascosti dietro lo schermo di un computer, deridono e insultano, fomentando l’odio”.

Giorgio Castagna è l’interprete di “Che aspettate a bruciarmi della compagnia teatrale la Filostoccola . La regia dello spettacolo ambientato a Carrara negli anni Trenta è di Giuliano Bonanni

Il Teatro dell’Orsa, domenica mattina 1 settembre a Osnago, ore 11, mostra lo spettacolo itinerante “Il drago a sette teste”, libera interpretazione ripresa dalle “Fiabe Italiane” di Italo Calvino. Sempre ad Osnago, alle ore 18, a Villa Capitani, il debutto di “Che aspettate a bruciarmi?” di e con Giorgio Castagna, regia di Giuliano Bonanni. Dai viaggi di Giordano in Europa alla crisi del 1929 e il fascismo, passando per le comunità anarchiche dei cavatori toscani fino agli esempi di coraggio e di impegno per la libertà e la giustizia come valori imprescindibili della Resistenza.

A Carnate invece, nella Villa Banfi, alle ore 21, altro debutto: “Manicomio Addio! Contro tutti i muri” a cura dei Chille de la Balanza che da oltre venticinque anni animano il presidio culturale dell’ex città manicomio San Salvi a Firenze. In questo atto teatrale in particolare si racconta di una conferenza che Franco Basaglia tenne in Brasile nel 1979 “in cui espresse l’essenza del suo impegno volto a superare il manicomio come luogo di contenimento e alienazione dei pazienti e la sua idea innovativa di salute mentale, che contribuì attivamente alla nascita della legge 180”.

One man show ironico e divertente è “Seconda solo ad Elizabeth Taylor” di e con Alberto Viscardi, di scena il 2 settembre alle 21 nella Cascina Butto a Montevecchia. Lo spettacolo ha vinto il progetto “Luna Creescente 2023”.

Martedì 3 settembre alle ore 21 presso il Parco Verde di Lomagna debutta “L’inafferrabile” di Assemblea Teatro, testi di Gian Paolo Ormezzano e Pino Cacucci. Si parla di Lulù, un partigiano francese in terra di Langa, inafferrabile nei suoi travestimenti e di Bartali, il grande Gino, il campione che non volle essere eroe e mai narrò in vita dei tanti ebrei da lui salvati dai campi di sterminio nazisti. Inafferrabile è la sua bicicletta in corsa, carica di documenti, soldi e informazioni nascoste.

In “Manicomio addio! Contro tutti i muri” dei Chille de la Balanza di scena al festival  “L’ultima luna d’estate” il racconto di una conferenza che Franco Basaglia tenne in Brasile nel 1979

Si torna al Monastero della Misericordia di Messaglia, il 4 novembre alle 21 per il contest “Luna Crescente 2024”. In questo frangente si confronteranno tre compagnie under 30, ciascuna con un trailer di venti minuti. Il pubblico deciderà quale sarà la compagnia vincitrice che porterà nel programma del festival 2025 lo spettacolo completo. Quest’anno gli spettacoli finalisti saranno: “Verderame” del Collettivo Le TSC di e con Giulia Pizzimenti, storia di una donna e di un misterioso corpo estraneo che abita la sua psiche, Miranda imparerà a leggere dentro se stessa grazie al rapporto con madre e nonna; “Carnage à trois”, della Compagnia Le Serve, è invece un testo ironico e surreale che dichiara di sfidare i cliché della classe sociale borghese per mostrare quanto siano stretti e interdipendenti i rapporti di amore e odio al suo interno; “Mia mamma fa il notaio ma anche il risotto” di e con Filippo Capobianco (vincitore Fringe Festival Milano 2024) è uno spettacolo che combina i linguaggi della poesia performativa e del teatro canzone. Debutto, 5 settembre alle 18, presso la Cascina Galbusera Nera a La Valletta Brianza: è “Il teatro è la mia vita” di Luca Radaelli accompagnato alla chitarra da Maurizio Aliffi, reading tratto dall’omonimo romanzo di Radaelli edito da Cinquesensi editore. In questo caso le vicende del Novecento italiano si mescolano e si intrecciano con quelli familiari. Alle ore 21 a Villa Borromeo di Arcore di scena Qui e Ora residenza presentano “Vertigine della lista” uno spettacolo che contamina letteratura, filosofia e quotidiano. In scena: Francesca Albanese, Silvia Baldini, Laura Valli e il danzatore Lorenzo De Simone sulla coreografia di Giorgio Rossi.

Anteprima nazionale il 6 settembre alle 18 a Osnago. In scena “Lottavano così come si gioca” nuova produzione del Teatro Invito scritta e interpretata da Luca Radaelli con la regia di Laura Curino. Al centro le vicissitudini di una cittadina di provinica negli anni Settanta. Il protagonista rilegge gli anni di piombo, le epiche occupazioni studentesche fino alla deriva della lotta armata. A Villa Borgia di Usmate Velate, alle 21 il Teatro Libero di Palermo presenta “Non mi serve niente” di Manlio Marinelli, regia di Luca Mazzone con Antonella Delli Gatti. Il testo ripercorrre gli anni giovanili di Carlo Marx e le sue opere filosofiche di quel periodo.

Luca Redaelli del Teatro Invito nello spettacolo “Lottavano così come si gioca”, regia di Laura Curino. Focus su una cittadina degli anni Settanta (Foto Maurizio Anderlini)

Il 7 settembre presso la Casina Bagaggera di La Valleta Brianza, alle 16,30 il Teatro del Rimbalzo presenta per i più piccoli “Rana rana! Fiabe al piè del monte” di e con Ombretta Zaglio. “Dentro gli spari-Una storia di mafia” , tratto dal romanzo di Silvana Gandolfi, è il monologo di Giorgio Scaramuzzino in programma presso Villa Greppi di Monticello Brianza, alle ore 18. E’ la storia autentica di un ragazzo che assiste all’assassinio del padre e del nonno da parte dei mafiosi. Quel ragazzo spezzerà la legge dell’omertà. Nell’Area del Museo Etnografico di Bugiaco i torinesi Tedacà presentano “Fine pena ora” da un testo di Elvio Fassone, autore, magistrato ed ex componente del Consiglio Superiore della Magistratura. In scena la corrispondenza lunga oltre 30 anni tra un ergastolano e il suo giudice. “Un’opera che scuote e commuove, che si domanda come conciliare la domanda di sicurezza sociale, l’istituto dell’ergastolo e l’idea costituzionale della detenzione come riabilitazione”.

Domenica 8 settembre si incomincia alle 16 presso Villa Borromeo di Arcore con “I racconti di Penda” di Piccoli Idilli, tratto dai racconti della tradizione orale africana trascritti da Amadou Hampate Ba, Amos Tutuola e Jean Mutzi, che rivivono sui palcoscenici grazie al griot Souleymane Diabate che accompagna Bintou Ouattara, narratrice e danzatrice. Nella Corte del Municipio di Viganò alle 18 va in scena “L’immaginifica storia di Espérer” a cura del Teatro delle Forme è “una favola allegorica che trasforma il dramma dei migranti nell’utopia di un’isola senza confini. Uno spettacolo che viaggia dall’Africa a Ventimiglia attraverso il canto, la musica popolare e l’ironia”.

Il festival chiude i battenti alle 21 presso Villa Lattuada di Casatenovo con Domenico Iannacone, giornalista e regista conosciuto per le trasmissioni televisive “Dieci comandamenti” e “Che ci faccio qui”, che debutta con “Che ci faccio qui. In scena”,racconto neorealistico in cui Iannacone “si cala nel teatro di narrazione e trasforma le sue inchieste giornalistiche in uno spazio intimo di riflessione e denuncia, rompendo le distanze, prendendo per mano lo spettatore e accompagnandolo nei luoghi che ha attraversato, per condividere emozioni, ricordi e l’unicità di quegli incontri speciali”.

Domenico Iannacone, giornalista televisivo chiude il festival teatrale di diversi comuni della Brianza “L’ultima luna d’estate” con lo spettacolo “Che ci faccio qui. In scena”

E’ invece dedicato ai linguaggi del contemporaneo Il festival “B.Motion (Opera Estate 24)” in corso di svolgimento a Bassano del Grappa, iniziato lo scorso 21 agosto e con un ricco programma sino al 1 settembre. E’ un programma multiplo con eventi sia di teatro che di danza e musica ma anche per i diversi temi del contemporaneoi esplorato dai giovani artisti nelle loro creazioni. Si è aperto con “Delivery” di Elevator Bunker , performance sul bisogno di felicità da parte di una compagnia che lavora da sempre sui temi dell’inclusione. Dance Well a seguire ha proposto la nuova produzione “Tide pool” affidata all’artista inglese Chisato Ohno (dal 22 al 25). Per lo spazio dedicato alla traduzione scenica della drammaturgia contemporanea sono state presentate (dal 23 al 25) tre differenti versioni del monologo di Bernard Marie Koltès, “La nuit juste avant les forêts” affidate a Babilonia Teatro, Domenico Ingenito e Peppe Massa con Dario Mangiaracina del duo musicale La Rappresentante di Lista. Il dialetto è stato protagonista nella performance musicale di Massimo Silverio in “Hruja” (il 22). La compagnia svizzera Trickster-p in “The Game” ha invitato a indagare e riscrivere le dinamiche economiche di mercato in cui si fonda la nostra società (dal 21 al 24). E’ tronata la coreografa greca Ioanna Paraskevopoulou con “All my love” (22) mentre Baptiste Cazaux ha presentato “Gimme a Break!!!” un lavoro sul distacco come strategia di sopravvivenza (23). Sull’irriducibile meraviglia dei corpi non conformi: Sara Sguotti e Dance Well dancer e scrittrice Arianna Ulian hanno presnetato una nuova versione di “Crepa” (24/8); sul corpo vulnerabile il nuovo lavoro di Daniele Ninarello,“Healing Together” (24/8); mentre nasce da un laboratorio con un gruppo di cittadini bassanesi over50, “Never Young”, della compagnia Biancofango, un’indagine teatrale sulle giovani generazioni (23/8).

A “B. Motion”, festival di Bassano del Grappa i Babilonia Teatro hanno sperimentato il monologo di Bernard Marie Koltès, “La nuit juste avant les forêts” (Foto Sara Castiglioni)

Sul tema dell’inclusione segnarsi “Barrani” della compagnia Corps Citoyen dedicato ai giovani nati e cresciuti in Italia ma in bilico tra due culture (30/8) alle 20 nella chiesa di San Giovanni. Il tema del gioco è al centro del progetto europeo “Replay”,dedicato alla riproducibilità delle danze di comunità attraverso la tecnologia dei videogiochi  e che ha generato le creazioni sul tema delle coreografe Masako Matsushita e Nur Garabli (28 e 29/8). La prima con “Retune” alle 18,30 nella Cappella di Mares di Villa Ca’ Erizzo Luca e la seconda, nella stessa location alle ore 17.

Per le produzioni nate da progetti di rete e da collaborazioni con altre organizzazioni italiane e internazionali, dalla selezione Aerowaves, rete della danza contemporanea emergente europea hanno presentato “Bless the sound that saved a witch like me” di Benjamin Kahn, sul potere della parola e del suono ( “To be possessed” di Chara Kotsali, che parte da storie di possessione per arrivare a una riflessione sulla solitudine (25/8); “I(CE)(S)CREAM Boléro Femme” di Jill Crovisier èuna rielaborazione del “Bolero” di Ravel sui pattini, centrata sui temi di controllo e tenacia (27/8) sarà mostrata alle 20 e alle 20,45 nello spazio CSC Bonaventura.

Dalle reti italiane per la danza, in programma “Eat me (studio)” di Giorgia Lolli sulla rappresentazione del femminile (Spazio Csc Bonaventura alle ore 17) e dalla Vetrina del Network Anticorpi XL “Come sopravvivere in caso di danni permanenti” di Francesca Santamaria sul tema del dolore fisico del corpo che danza (stessa location del precedente. Entrambi in programma il 29 agosto).

A Bassano del Grappa si è sperimentato il potere del suono e della parola in ““Bless the sound that saved a witch like me” di Benjamin Kahn.Performer Sati Veyrunes

Il 27 agosto è di scena (alle 17 spazio SCS Bonaventura) Valentina Dal Mas, vincitrice del Premio Scenario Periferie 2023, con “Luisa*”, su un commovente incontro con una persona speciale. Thalia Pigier, coreografa francese selezionata da Live Works mostra (ore 21,30 al Teatro Remondini) in “The one who leaves is not gone” la ricerca dell’origine del movimento e di ciò che resta delle influenze che ci hanno segnato (sempre il 27/8).

Dalla rete.In. Box per il teatro emergente italiano lva in scena “ILVA Football Club” della compagnia Usine Baug una metafora sportiva per raccontare di una città “sacrificabile” ( il 28 agosto alle 21,30 al Teatro Remondini), Dalla rete Fondo il festival ha scelto “Lourdes” di Emilia Verginelli, sull’esperienza della stessa autrice/interprete sui pellegrinaggi verso il miracolo (Nello Spazio Corona alle 18,30 del 27/8).

Tra musica e danza va in scena “Mercurio” della coreografa Luna Cenere e del musicista Antonio Raia (alle 20 nello Spazio Csc Bonaventura del 28 agosto). Nasce invece da una rete di artiste: le musiciste Marta Del Grandi e Federica Furlani, l’artista visiva Cecilia Valagussa e la coreografa Camilla Monga: “Mata Hari”, ritratto di un’artista rivoluzionaria, in danza, musica e immagini (alle 21,30 al Teatro Remondini il 29/8).

Una scena dallo spettacolo “Ilva Football club” messo in scena da alla compagnia Usine Baug il 28 agosto al Teatro Remondini di Bassano del Grappa

Gli ultimi tre giorni sono infine dedicati a creazioni che mettono al centro i temi del femminile declinati in diversi linguaggi Da “Lower” di Marina Donatone, una riflessione sul corpo che cade e si riprende il 30 agosto alle 18 nello Spazio Csc Bonaventura), a “Landscape” di Elena Antoniou sul corpo-paesaggio disegnato dagli occhi di chi guarda (sempre il 30 agosto alle 21,30 al Teatro Remondini). Dedicato all’identità e alla ricerca delle proprie radici, “Anahit “di Giorgia Ohanesian Nardin (il 1 settemre alle 19 nello Spazio Csc Bonaventura) e alle danze tradizionali come linguaggio e patrimonio comune: “Figures” di Dalila Belaza il 31 agosto alle 19 nello Spazio Csc Bonaventura). Mentre mette al centro il difficile equilibrio tra lavoro e vita, “Mike”, della pluripremiata performer canadese Dana Michel (alle 15 del 1 settembre a Palazzo Bonaguro).

Chiudono il programma l’audiovisual concert “Aneurysm” della musicista Caterina Palazzi con l’artista visivo Kanaka, un viaggio emotivo tra quiete e tempesta (31 agosto alle 21,30 al Teatro Remondini) e la musica elettronica travolgente della musicista inglese Halina Rice in “New Basis”, (il 1 settembre alle ore 21,30 nel Chiostro del Museo Civico).

La danzatrice e performer Elena Antoniou è di scena il 30 agosto al teatro Remondini dio Bassano con lo spettacolo “Landscape” (Foto di Andreas Simopoulos)

“Io provo a Volare!” è il titolo di un collaudato spettacolo dedicato al grande Domenico Modugno della Compagnia Berardi Casolari. Testo di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari. In scena Gianfranco Berardi e la partecipazione di Francesco Rina, voce solista e chitarra e Bruno Galeone, fisarmonica, costumi di Pasqualina Ognomeriell. Lo spettacolo, dalla drammaturgia originale racconta la vita di uno dei tanti giovani di provincia cresciuti sull’onda del mito, con il sogno di diventare artisti di successo. Tra racconto, musica e canzoni si rivivranno i momenti pilù salienti di Mr Volare. Il lavoro utilizzando la figura di Modugno vuole rendere omaggio “agli sforzi ed al coraggio dei lavoratori in genere e dello spettacolo in particolare,che, spinti da passione, costantemente si lanciano all’avventura in esperienze giudicate pocodignitose, solo perché meno visibili. Poesia e comicità sono gli ingredienti principali della pièce, che attraverso un uso sui generis della luce trasmette atmosfere emotive, suggestioni e ricordi indimenticabili cercando di risvegliare nel pubblico quel sogno di libertà di cui Modugno si fece portavoce e simbolo”. Lo spettacolo “Io provo a volare sarà di scena il 29 agosto al Teatro Abeliano di Bari (alle ore 1) e il 30 e 31 agosto al Festival Castel dei Mondi di Andria presso il Gpia “Gino Strada” alle ore 21,30.

L’attore Gianfranco Berardi in “Io provo a Volare” di Berardi Casolari, un omaggio alla storia del grande Domenico Modugno di scena questi giorni a Bari e Andria al Festival Castel Dei Mondi

TAG: Bassano del Grappa, Bernard-Marie Koltes, brianza, domenico modugno, firenze, Franco Basaglia, Gabriella Casolari, Gianfranco Berardi, Giorgio Rossi, Italo Calvino, Laura Curino, Lecco, Luis Sepulveda, Serena Sinigaglia, Valter Malosti
CAT: Teatro

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