Teatro

Milo Rau: parliamo di “Ciò che abbiamo di più importante”

16 Settembre 2019

Ancora pagine del diario di Milo Rau, scritte pensando al lavoro che sta facendo a Matera, affrontando nella città dei Sassi, capitale della Cultura europea, la scrittura – o meglio: la riscrittura – del Vangelo. E sono naturalmente forti le suggestioni e i rimandi all’opera pasoliniana, al punto che colui che fu protagonista del film Il vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, Enrique Irazoqui, sarà anche nello spettacolo-film-documentario di Rau.

Intanto il regista svizzero è atteso nella Capitale, per il Romaeuropa Festival, dal 23 al 25 settembre, con la creazione Orestes in Mosul, realizzata tra la città irachena e Gent, dove Rau dirige il Teatro Nazionale, NTGENT (per info: www.romaeuropa.net). In particolare, il 23 settembre, al temine dello spettacolo, Milo Rau presenta il suo libro Realismo Globale, in occasione dell’uscita italiana per l’editore Cue Press, a cura di Silvia Gussoni che ha curato anche la traduzione con Francesco Alberici.

(Andrea Porcheddu)

 

La marcia di protesta della “Rivolta della Dignità” del 26 agosto (©2019 Fruitmarket/Langfilm. Photo: Thomas Eirich-Schneider)

 

«Quando si lavora con Milo, solo cinque minuti prima della prima si sa come sarà lo spettacolo» ha dichiarato uno dei miei attori preferiti in un’intervista. Ovviamente l’ha messa in maniera molto diplomatica: io nemmeno a cinque mesi dalla prima ho la minima idea di come saranno i miei spettacoli. Sul palco ogni momento è il primo, nulla rimane. “La vita è ciò che succede mentre si fanno altri piani”, recita il detto. E lo stesso vale per il teatro.

Perciò quando un attore mi chiede come dire una certa battuta gli rispondo: «Fai quello che ti sembra giusto, poi ci lavoriamo insieme». Un regista può dare indicazioni tecniche e sicurezza ad un attore, ma è solo quest’ultimo che conosce la verità di un processo o di un sentimento. Ragion per cui mi sento di consigliare un’unica regola ai registi: cercate persone di cui vorreste davvero essere spettatori, poi fidatevi di loro.

Al momento sto lavorando con un’armata di circa 150 attori a Matera, Italia meridionale, dove Pier Paolo Pasolini ha girato il suo “Vangelo secondo Matteo”. Tra i miei attori ce n’è anche uno dal film di Pasolini: il suo Gesù, che nel nostro caso interpreta Giovanni Battista. Oppure il sindaco di Matera, un uomo di 84 anni che interpreterà Simone di Cirene, colui che aiuta Gesù a portare la croce. Altri ruoli saranno interpretati da rifugiati, poliziotti, disoccupati, operai, pensionati, buttafuori.

«Non sono credente, ma mi sento religioso», disse una volta Pasolini. Quando si gira un film con dei “profani”, si comincia a credere alla sacralità della vita. Semplicemente si vede e si sente che ognuno è sia il primo che l’ultimo essere umano. Quando vedo come i miei attori recitano le parole del Vangelo, come essi danno vita al sacro Verbo, è come se la mia anima si lavasse, si ripulisse dal chiacchiericcio narcisista e dagli irrispettosi pseudo-dibattiti che corredano quest’epoca catastrofica.

Prendiamo ad esempio il nostro Giuda, interpretato da un nigeriano: un ex-insegnante che fino a poco fa viveva in uno dei ghetti chiusi dall’esercito. Sono vent’anni che lavoro con gli attori, eppure vedere il modo in cui lui interpreta il personaggio più complesso della Bibbia è sempre una rivelazione. Il modo in cui il suo volto, quando si aziona la cinepresa, d’un tratto sembri sapere ogni cosa. Il modo in cui misteriosamente concepisce uno sguardo innamorato, un ultimo sguardo. Cosa sia il tradimento, cosa la colpa e cosa la solitudine.

Questo è ciò che abbiamo di più importante, mentre in mare fluttua un’isola di plastica grande quanto l’Europa: riscoprire il coraggio, il dolore, la grazia, la generosità e la dignità della vita. E soprattutto il rispetto per l’esistenza, che è, prima di ogni cosa, rispetto per ogni cosa.

Milo Rau

Matera, 14 settembre 2019

(Traduzione di Riccardo Benedy Raschi)

PER ULTERIORI INFORMAZIONI: http://www.rivolta-della-dignita.com/it/home-2/

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