Forlì, le “Azioni antigravitazionali” del festival di Masque Teatro

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19 Agosto 2024

FORLI’ _ Teatro all’improvviso d’estate. Immersione completa, senza attimo di respiro, dal pomeriggio a notte inoltrata in un viaggio alla scoperta di “Azioni antigravitazionali” , un canovaccio di invenzioni della scena e riflessioni di filosofia. Tredici spettacoli, ma ben dieci sono debutti assoluti (e tutti “site specific”), di tredici compagnie per  “Crisalide d’estate”,  la parte torrida del festival, iniziato a luglio scorso e giunto alla trentunesima puntata, inventato, messo a punto e organizzato da Masque Teatro con la direzione artistica di Lorenzo Bazzocchi ed Eleonora Sedioli (Masque) e della studiosa di filosofia e arti performativa Sara Baranzoni. Tutto accade a Forlì, il 23 di agosto (in replica il 24 e 25) nella cornice agreste del Giardino di Gualdo, vicino al fiume Bidente tra San Colombano (frazione di Meldola) e Gualdo (Strada Gualdo-Ribatta 7). Battezzato “Azioni antigravitazionali” perchè, ricorda Bazzocchi, “solo il gesto poetico può venire antidoto a un potere soverchiante”. In campo: Alos, Ateliersi, Demetrio Castellucci, Dewey Dell, Nicola Galli, gruppo nanou, Roberto Magnani (Teatro delle Albe), Masque Teatro, Opera Bianco, Mara Oscar Cassiani, Giacomo Piermatti e Rocco Castellani, Francesca Proia, Cristina Kristal Rizzo e Stefania Tansini. L’idea è intrigante e associa l’originalità della scelta dei siti totalmente green, tra boschetti di noci, fiume e sponde in cui prenderanno forma le “azioni” inedite dei teatranti, rive droite e rive gauche. Riva Destra e riva Sinistra. Ecco infatti come si dipanerà il filo di questa “poetica dello spostamento”: si partirà da una vecchia casa colonica che funziona anche come punto di accoglienza. L’avvicinamento teatrale al boschetto si dipanerà in modo parallelo al fiume e prevede appunto due percorsi: uno a destra ed uno a sinistra del fiume.

“Slow Under Costrunction” è il titolo della performance ideata da Francesca Proia per la trentunesima edizione del “Crisalide Festival” allestito da Masque Teatro nelle campagne intorno a Forlì

Invita a sperimentare la lentezza, allo scopo di affinare la percezione in virtù delle tecniche dello yoga il progetto di Francesca Proia, “Slow under construction”, primo spettacolo della giornata alle ore 17, proprio nella casa colonica di Giardino di Gualdo. Al termine della performance il pubblico sarà diviso in due gruppi. Il primo si addentrerà nel noceto dove potrà incontrare la danza di Nicola Galli in “Il mondo altrove: una storia notturna”, una sorta di rituale di danza ispirato a quelli dei nativi sudamericani come ai simboli e alle tradizioni del Teatro Nō giapponese.

L’altro gruppo invece, dopo aver attraversato un campo, sul limitare del boschetto potrà osservare il nuovo lavoro di Opera Bianco ,“T”, in prima nazionale in cui i danzatori “costruiscono una partitura in relazione al paesaggio e alla luce naturale”.

Richiamati dai suoni di Demetrio Castellucci i due gruppi si ricongiungeranno al centro del noceto per seguire “Echo Dance of Furies” di Dewey Dell, breve performance inedita “sulle potenze oscure in grado di destabilizzare il destino e la natura”. Altri suoni, quelli della chitarra suonata dalla performer e musicista Alos (Stefania Pedretti) nella sua composizione “Ritual IV Strings from the Earth” (una ninna nanna doom con sottofondo di cicale) guideranno gli spettatori verso l’argine del fiume dove, dall’ansa avanzeranno i danzatori del gruppo nanou nello spettacolo “Specie di spazi (giardino)” progetto in prima assoluta che “mette al centro l’uso e la messa in discussione dello spazio scenico attraverso la costruzione di spazi fisici e coreografici interconnessi”.

La compagnia di danza contemporanea. gruppo Nanou di Ravenna mostrerà in prima nazionale, in versione site specific il nuovo spettacolo “Specie di spazi (giardino)”

Più avanti, nella tappa successiva, laddove “il fiume s’acquieta” s’incontra una zattera che trasporta i corpi di naufraghi da cui si stacca Eleonora Sedioli (Masque Teatro) per ingaggiare un corpo a corpo con un tronco alla deriva “sorta di coacervo di memorie sepolte e rimossi che non tornano più” in “E di tutti i volti dimenticati” presentato in prima nazionale (il riferimento è al celebre dipinto di Théodore Géricault: “Le Radeau de la Méduse”). Mentre finisce il lavoro dei Masque si odono in lontananza, dall’altra riva, le voci di un campo nomade. Sono i richiami poetici di Andrea Mochi Sismondi e Fiorenza Menni di Ateliersi nel loro nuovo lavoro “Sul ghiacciaio ci sono bellissime foglie che paiono di cristallo” (in prima nazionale). L’allestimento “si proietta in un futuro in cui sono state superate alcune delle crisi che oggi compromettono la possibilità di permanenza della vita sulla Terra”.

Nel frattempo la zattera ha continuato la sua lenta deriva arenandosi proprio dove Roberto Magnani del Teatro delle Albe presenta il suo “Malpelo. Primo scavo” ispirato al racconto di Giovanni Verga. Nella riva opposta è la coreografa Cristina Kristal Rizzo a presentare l’evento unico (solo per “Crisalide festival”) intitolato “10 Titoli”, in cui con le sue posture sarà intenta a dipingere il paesaggio di eriche ed erbe selvatiche.

La coreografa Cristina Kristal Rizzo, nella riva del fiume Bitente, nel Giardino di Gualdo, mostrerà in occasione di “Crisalide Festival” un evento unico intitolato “10 Titoli” (Foto di Luca Ghedini)

Per gli spettatori a questo punto è il tempo di tornare accompagnati per l’occasione dal suono dei due virtuosi contrabbassisti Giacomo Piermatti e Rocco Castellani imbattendosi però sulla brava danzatrice Stefania Tansini che in prima nazionale mostra “Cose che si fanno al buio”. Il sole a questo punto è già tramontato e si giunge alla casa colonica di partenza dove, nel campetto davanti ,si potrà incontrare Mara Oscar Cassiani con i suoi “Tarocchi degli Algoritmi”. Meritato ristoro in un ristorante campestre dove a fare gli onori di casa dopo le 22 sarà Tommaso Carabelli del gruppo romano di cuochi indipendenti “Rancho”. Ad accompagnare gli spettatori dalla casa colonica al fiume saranno il filosofo Paolo Vignola e la studiosa Sara Baranzoni con la quarta edizione del progetto “Fuoriluogos”.

Crisalide Festival” avrà anche una ricca parte autunnale che si terrà nel teatro Felix Guattari di Forlì con diverse prime nazionali. Ad aprire le danze saranno quelli di Quotidianacom con “L’anarchico non è fotogenico” primo capitolo della trilogia “Tutto è bene quel che finisce”.

Nella stessa giornata, e in replica quella successiva, i padroni di casa di Masque Teatro porteranno in scena il loro “Voodoo”. E il 12 ottobre è anche la giornata di Roberto Latini con “Venere e Adone” storia di “ferite mortali, di baci sconfitti che non sanno, non riescono a farsi corazza, difesa”. Il 12 ottobre è da segnare sul calendario anche per l’incontro “Deleuze. Filosofia di una vita” con Paolo Vignola, Filippo Domenicali e Rocco Ronchi.

Una scena da “Voodoo” , il nuovo spettacolo che Masque Teatro proporrà al Teatro Guattari di Forlì nella parte autunnale di “Crisalide Festival” (foto di Lorenzo Crovetto)

“Bastardo. Chi ha paura dell’uomo nero” è invece la performance proposta dal danzatore e coreografo Carlo Massari e C&C Company “politically incorrect che si insinua come un acido e corrode da dentro, fino a porre il pubblico di fronte alla propria indifferenza e intolleranza verso l’altro” (19 ottobre). Nella stessa data Claudia Castellucci e Chiara Guidi cofondatrici della Societas Raffaello Sanzio in “Il regno profondo. Perchè sei qui?” propongono “un corpo a corpo di linguaggio e di postura”.

Due appuntamenti per il 26 ottobre. Il primo è con Francesco Marilungo che in “Cani Lunari” propone la figura della strega o magiara come viene chiamata nel Sud. “Il vuoto” è invece il titolo dello spettacolo di Akropolis Teatro ispirato da “At First Light”, partitura musicale di George Benjamin.

Il 9 novembre sarà il turno di una prima nazionale di Bluemotion, “Tiresias B side”, con la regia di Giorgina Pi: “un lavoro che parla del mal d’amore”. Nello stesso giorno è di scena anche il Collettivo Cinetico in “O+<scritture viziose sull’inarrestabilità del tempo” : dialogo tra “il corpo di Francesca Pennini e un writer chiamato a “taggare” con estrema rapidità il movimento sulla superficie scenica seguendo i movimenti della performer – e viceversa”.

Sipario il 10 novembre con il Teatro del Lemming in “Attorno a Troia Troiane” che indaga “il tema della distruzione di una civiltà, dello smarrimento e dell’esilio”.

Una singolare immagine per lo spettacolo “Il regno profondo. Perchè sei qui?”proposto dalle fondatrici della Societas Raffaello Sanzio, Claudia Castellucci e Chiara Guidi

TAG: Gilles Deleuze, Giovanni Verga, Societas Raffaello Sanzio, teatro delle albe, Teatro No, Théodore Géricault
CAT: Teatro

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