Tennis
Maria Sharapova, l’inarrestabile regina del tennis
Prima o poi doveva succedere, il decorso di una storia costellata di trionfi. Maria Sharapova lascia il tennis a 32 anni, con 5 trionfi nel grande Slam, leWTA Finals del 2004 e un argento olimpico del 2012, per un totale di 36 successi in carriera comprese le epiche battaglie con Serena Williams. Bellissima, bravissima, fortissima, elegante e piena di fascino, Maria è una vera regina, una sportiva ma anche un’abile imprenditrice.
“Per oltre 28 anni sono stata in campo, ora non riesco più a giocare a certi livelli a causa dei continui problemi fisici” ha ammesso Masha, poi il glaciale “congedo” dallo sport su Instagram: “Tennis, ti sto salutando”.
Due anni fa è uscita la sua autobiografia “Inarrestabile. La mia vita fin qui”, un racconto in cui mette da parte le racchette e le scarpe da tennis e si racconta.
Inutile dire che siamo davanti alla storia di una delle più grandi tenniste di tutti i tempi, di cui la stessa Masha ricorda tutto fin dal principio, da quando ha preso per gioco in mano una racchetta del tutto sproporzionata alla sua età e alla sua altezza continuando poi sino al viaggio in America intrapreso assieme al padre Jurij. A fare da sfondo alla sua infanzia vi è un mondo in totale cambiamento, l’esplosione del reattore n°4 di Černobyl’, la perestrojka di Gorbacev e la lontananza del mondo Occidentale, in cui Maria si troverà a crescere, cogliendo al balzo ogni possibile opportunità.
Come in una fiaba, padre e figlia atterrano in Florida e hanno l’unico scopo di battere tutte le altre atlete di qualsiasi livello, partendo dal basso sino ad arrivare alle sorelle Williams, le più forti di tutte. Non hanno un soldo in tasca, vivono alla giornata, si trovano davanti ad incontri fortuiti che regalano loro sempre più speranza. Maria riesce a frequentare le migliori scuole di tennis degli Stati Uniti, ma si devono adeguare ad un vorticoso mondo d’affari in cui si sostengono a vicenda. I dollari sono indispensabili, per frequentare l’accademia più prestigiosa degli Stati Uniti e senza conoscere la lingua, comunicando a gesti, incontrando la gentilezza di tante persone, padre e figlia si adeguano a tante incredibili situazioni, come ad esempio Maria costretta ad indossare i vestiti dismessi della Kournikova, o come Jurij disponibile ad accettare ogni possibile lavoretto per poter mantenere un alloggio di fortuna e la scuola della figlia.
Col tempo Maria inizia a sconvolgere per la sua bravura tutto il vivaio composto da quasi professionisti che, come lei, hanno il tennis come unica ragione di vita. Cresce, in altezza e in abilità così come in potenza e precisione e vuole giocare, allenarsi, sfidare le altre e se stessa a fare sempre meglio, in qualunque condizione e su qualunque campo.
Dall’America ai primi tornei professionistici il passo è breve, dopo una costante formazione, la scoperta di società che hanno dal primo momento creduto in lei, Maria Sharapova inizia giovanissima a muoversi sui campi dei più importanti tornei internazionali. Incontra le migliori tenniste del mondo, promette che ben presto diventerà come loro e, addirittura, le supererà.
L’autobiografia, scritta con un linguaggio semplice e mai noioso, racconta soprattutto la determinazione di una donna che ha sempre creduto nelle proprie potenzialità, fa luce sui sacrifici, sulle privazioni e sui difficili compromessi necessari per diventare campioni raccontando la vita e l’ascesa di una delle personalità sportive più amate e controverse di sempre.
Adesso si chiude un grande capitolo della storia di Maria, ma sappiamo, per indole, della sua inarrestabilità, aspettiamo solo di seguirla attraverso il suo prossimo traguardo.
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