Olimpiadi
Lo sport giovanile genera trenta miliardi di ricavi per il settore
Una risorsa economica e sociale ma anche un investimento sul benessere delle nuove generazioni nonché sul branding dell’Italia dello sport nel mondo. Lo sport giovanile riunisce tutti questi fattori e porta con sé effetti positivi sul Sistema Paese nel suo complesso: basti pensare agli effetti economici diretti quantificabili nell’1 percento del PIL italiano e traducibili in quasi 30 miliardi di euro di ricavi annui che producono valore e immettono benefici a più livelli della filiera dello Sport System italiano.
A fotografare il settore è lo studio intitolato “Il valore dell’attività giovanile nello Sport System italiano”, sviluppato dall’ufficio studi di Banca Ifis nell’ambito del primo Osservatorio sullo Sport System italiano, presentato con il CONI lo scorso marzo.
Banca Ifis, peraltro, è per il secondo anno consecutivo a fianco del CONI – Comitato Olimpico Nazionale Italiano – proprio per sostenere il percorso di crescita dei giovani campioni dello sport azzurro, attraverso la donazione di borse di studio per un valore complessivo pari a 160 mila euro. L’iniziativa è stata presentata nelle scorse ore dal presidente del CONI, Giovanni Malagò, e dal presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio.
Nell’articolato ecosistema dello sport italiano il comparto dello sport giovanile, che coinvolge 7,5 milioni di ragazzi tra i 3 e i 19 anni, ha un peso specifico rilevante, pari al 31 percento del valore dell’intero Sport System, permettendo inoltre, grazie alla sua specificità, una ramificazione della distribuzione di valore che abbraccia tutti i principali indicatori del sistema.
Le aziende a monte, in particolare i produttori di abbigliamento e attrezzature sportive, rappresentano una prima componente che dà la misura del controvalore economico che hanno i giovani sportivi: con una spesa media di 300 euro l’anno pro capite in abbigliamento e attrezzature sportive, vengono generati ogni anno complessivamente 2,1 miliardi di euro di ricavi dei quali 350 milioni di euro sono imputabili alla produzione di biciclette da corsa per gli under 20. Ma è sulle società core, intese come società sportive e di gestione degli impianti, che lo sport praticato dai giovani dà il contributo di maggior peso. Dei 46,4 miliardi di euro di ricavi annui generati da queste realtà lo sport giovanile genera il 54 percento dei ricavi, pari a 25,2 miliardi di euro.
I giovani rappresentano inoltre la spina dorsale delle oltre 65.000 società sportive affiliate a FSN e DSA: gli oltre 2,4 milioni di iscritti, con una spesa media per costi di iscrizione pari a 580 euro, generano ricavi per 1,4 miliardi di euro.
Anche le aziende a valle della filiera, ossia i media sportivi e in particolare i broadcaster, beneficiano dell’interesse dei giovani per le cronache sportive nell’ordine di 200 milioni di euro di ricavi, imputabili al pubblico under 20, che rappresentano uno share dell’1 percento sui 2,5 miliardi di euro di ricavi totali. La fruizione delle news dei giovani privilegia i canali live streaming, social e mobile app.
Molto rilevante, inoltre, è il peso sociale del comparto che produce 2,4 miliardi di euro l’anno con un’incidenza dell’8 percento sul totale del valore sociale dello Sport System. La pratica sportiva trasmette infatti un sistema di valori che diviene argine di spessore contro lo spettro della criminalità e dell’inattività rappresentata dai NEET; ma genera anche un risparmio prodotto dal volontariato ed è un veicolo per la riduzione della spesa sanitaria tramite i comportamenti salutari impliciti nello sport. Il successo sportivo genera un effetto trascinamento che determina benefici a cascata e si traduce, tra i tanti elementi, in un aumento della pratica sportiva.
Ma cosa avviene quando è un atleta di giovane età a portare a casa un risultato di rilievo nelle competizioni di alto livello? Quando a vincere sono i giovani atleti l’effetto domino diventa esponenziale, complice la visibilità dell’atleta sui social media e il “fattore – vicinanza” in termini anagrafici, che i ragazzi possono percepire con i beniamini sportivi. Numeri alla mano, il tennista classe 2001 Jannik Sinner dopo la vittoria delle Atp Finals Next Gen nel novembre 2020 ha visto passare i suoi follower su Instagram da 12 mila a 100 mila con un boost del 733 percento dovuto alla vittoria sportiva. O ancora, la nuotatrice Benedetta Pilato, capace di vincere l’argento ai mondiali di nuoto del 2019 a soli 14 anni, ha visto grazie a questo successo crescere la sua fanbase del 380 percento passando da 10 mila a 48 mila follower. Un fattore che si declina in tutte le discipline sportive. L’impennata della fanbase social dei talenti sportivi italiani non comporta solo una maggiore visibilità per gli atleti in questione ma diventa un incentivo per le nuove generazioni a intraprendere lo sport.
Banca Ifis ha sempre avuto una particolare attenzione allo sport, sostenendone le principali discipline, soprattutto rispetto al coinvolgimento dei giovani. La donazione di borse di studio in favore di giovani atleti azzurri, infatti, si inserisce nel più ampio percorso di collaborazione avviato col CONI già nel 2021 per riconoscere l’impegno di tutti gli atleti che hanno ottenuto medaglie juniores nel corso dell’anno. Contestualmente al conferimento delle borse di studio ai giovani atleti del CONI, la banca, infatti ha presentato la nuova campagna pubblicitaria dedicata al mondo dello sport e ai suoi valori. La creatività mostra quattro giovani atleti beneficiari delle borse di studio impegnati nelle loro attività sportive che compongono idealmente il “digital bloom”, logo simbolo della banca. I protagonisti dello scatto – curato dalla boutique creativa Indipendent Ideas – sono il ciclista Mattia Predomo, l’arrampicatrice sportiva Beatrice Colli, la judoka Assunta Scutto e lo schermidore Pietro Torre.
«Lo sport rappresenta un tratto distintivo del DNA di Banca Ifis che ci porta a sostenere iniziative meritevoli, sia in campo professionistico che amatoriale e giovanile. Proprio per questo motivo, consapevoli del nostro ruolo all’interno delle comunità in cui operiamo, abbiamo voluto presentare un approfondimento del nostro Osservatorio sullo Sport System italiano, che fa luce sulla straordinaria capacità che il settore giovanile ha di creare valore, economico e sociale, per il nostro Paese. Un futuro più sostenibile passa soprattutto dai giovani ed è nostro dovere sostenerli, insieme, attraverso partnership come queste in grado di coinvolgere con successo realtà pubbliche e private», ha commentato Ernesto Fürstenberg Fassio.
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