Nuoto
Sul tetto del mondo
Ripetere, dopo i risultati straordinari conseguiti a Londra 2019, un Campionato del Mondo da protagonisti non era semplice. Pensare di potere superare le cinquanta medaglie conquistate tre anni fa in terra d’Albione era un’idea talmente ambiziosa da sfiorare la presunzione, poteva sembrare quella che a Milano chiamiamo “una sparata da baüscia”.
La Nazionale di nuoto paralimpico azzurra arrivava ai campionati di Madeira 2022 poggiando le proprie ambizioni su un percorso di crescita esponenziale frutto di una programmazione vincente.
Ventitreesimo posto nel medagliere ai Mondiali di Eindhoven nel 2010 (2 ori, 2 argenti, 1 bronzo) per poi piazzarsi al quindicesimo posto a Montrèal 2013 (2 ori, 4 argenti, 3 bronzi). Nel 2015 a Glasgow la Nazionale salì al dodicesimo posto portando a casa undici medaglie, 3 ori, 6 argenti e 2 bronzi. Fino ad imporsi al quarto posto nel 2017 a Città del Messico con 38 medaglie di cui 20 ori, 18 argenti e 8 bronzi.
E poi Londra 2019, con ventidue azzurri sulla vetta più alta, ventidue fenomeni capaci di portare a casa 50 medaglie mettendosi alle spalle potenze quali l’Ucraina, la Russia e gli inglesi, padroni di casa.
Madeira 2022, appena concluso, consegna al Presidente federale Roberto Valori 27 medaglie d’oro, 24 medaglie d’argento e 13 medaglie di bronzo. Per un totale di 64 medaglie e la vetta del medagliere che assegna il titolo di Campioni del Mondo.
Questa edizione parte ufficialmente un mese prima della cerimonia di inaugurazione, con le convocazioni diramate dal Direttore Tecnico della Nazionale di nuoto paralimpico, Riccardo Vernole.
Sono chiamati ad indossare il costume azzurro quattordici uomini (Alberto Amedeo, Simone Barlaam, Luigi Beggiato, Francesco Bettella, Federico Bicelli, Francesco Bocciardo, Vincenzo Boni, Simone Ciulli, Antonio Fantin, Emmanuele Marigliano, Riccardo Menciotti, Efrem Morelli, Federico Morlacchi, Stefano Raimondi) e nove donne ( Alessia Berra, Monica Boggioni, Giulia Ghiretti, Carlotta Gilli, Xenia Francesca Palazzo, Angela Procida, Martina Rabbolini, Alessia Scortechini e Giulia Terzi).
A coordinare lo squadrone della Nazionale in testa il Pres Roberto Valori, il Capo Delegazione Fabrizio Daffini, il DT Riccardo Vernole e tutti i collaboratori con specifici incarichi in seno alla squadra (De Luca, Barbera, Lorusso, Conversini, Allocco, Fornasiero, Poli, Testa, Tosin, Biava, Fusco, Maselli, Carestia).
Quando al Penteada Swimming Pool Complex di Funchal, Madeira, suona la prima sirena che chiama gli atleti in gara, l’adrenalina sale a mille. Ci siamo, siamo arrivati a quel momento che per le nuotatrici ed i nuotatori rappresenta la sintesi di mesi di lavoro in vasca, giorno dopo giorno, con i fari dei riflettori spenti, l’attenzione mediatica sopita ed il cronometro implacabile pietra di paragone.
Ora però non ci si misura più solamente con se stessi e con il proprio tempo, ci si confronta con uomini e donne provenienti da ogni angolo del mondo, giunti sull’isola portoghese con i medesimi sogni e le medesime aspettative.
La tentazione di lasciare un ricordo breve di ogni gara è forte, ma sarebbe impossibile riportare ogni singola run con la dovuta attenzione. Dalla prima bracciata sino alla gara di chiusura (staffetta 4×100 stile libero composta da Giulia Terzi, Xenia Palazzo, Simone Barlaam e Stefano Raimondi, primi con 4:02.53, nuovo primato europeo) un filo conduttore ha caratterizzato tutte le prestazioni dei nostri ragazzi. Si da tutto, non ci si risparmia nemmeno per un centesimo di secondo, ci si confronta con lealtà e si esce dall’acqua senza rimpianti.
I risultati sono arrivati, i valori sono stati enfatizzati, ogni atleta ha dimostrato di che pasta è fatto.
Avremo modo in futuro di ascoltare la storia di alcuni degli atleti azzurri che hanno gareggiato, per il momento proponiamo un riepilogo dei loro successi al Mondiale.
https://www.paralympic.org/madeira-2022/schedule-results
“Abbiamo vinto tutto ed abbiamo vinto tutti – afferma il Presidente della FINP Roberto Valori – è stato un Mondiale perfetto, incredibile, indimenticabile, stellare. Grazie di cuore a tutti“.
Il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli aggiunge: “Che spettacolo ragazze e ragazzi, siete straordinari! Anche questa volta vi siete superati, confermando il primo posto ai Mondiali ma con più medaglie vinte”.
Pancalli fa i complimenti anche alla Federazione “a partire dal presidente Valori e ai tecnici guidati da Vernole per l’ottimo lavoro svolto in questi anni. Siete un modello a livello internazionale, non solo per gli incredibili risultati ma anche per i valori che riuscite a trasmettere”.
Chiudiamo con le parole di Federica Fornasiero, in esclusiva per gli Stati Generali. Federica è istruttore nazionale e tecnico federale e da sempre è una delle figure più carismatiche della Federazione e della Nazionale, oltre che una cara amica.
“Questo Mondiale di Madeira si è rivelato molto interessante, nonostante le assenze degli atleti di Cina, Russia e Bielorussia. Queste assenze hanno cambiato gli equilibri di alcune gare, ma nel complesso la manifestazione è stata comunque di altissimo livello tecnico. Per quanto riguarda i nostri colori avevamo qualche timore legato ad una serie di problemi di salute di alcuni nostri atleti, problemi non dell’ultima ora ma risalenti alla primavera.
La squadra nel suo complesso ha tenuto bene e ci sono state addirittura alcune prestazioni di assoluta eccellenza, penso ad esempio a Simone Barlaam ed Antonio Fantin che hanno fatto il record del mondo, di Stefano Raimondi che ha staccato il miglior tempo europeo, di Alessia Berra che ottenuto un record italiano.
Sottolineo che siamo nell’anno agonistico post Olimpiade, un anno che solitamente coincide con risultati più conservativi, un anno di ricarica propedeutico ad una successiva ripartenza. Le medaglie sono state davvero tante, così numerose che diventa quasi complicato valorizzarle ad una ad una. Ma ci tengo a dire che dietro ad ognuna di loro c’è una storia, un’origine precisa.
Potrei parlarti dell’oro maschile nei 100 stile di Antonio Fantin, dedicata ad un bambino scomparso alcuni anni fa a cui Antonio era molto legato, oppure dell’oro di Federico Morlacchi, un nuotatore che continua a vincere dal 2009, una medaglia che vale più di un oro per quanto lui ha dato allo sport paralimpico.
E poi dovremmo parlare della medaglia di Efrem Morelli, colta dopo l’Olimpiade di Tokyo, per lui un’Olimpiade molto deludente. Nonostante l’età Efrem ha avuto la determinazione ed il coraggio di fare un cambio tecnico, si è ributtato negli allenamenti, ha trovato strategie di preparazione innovative ed è tornato a vincere. Non posso non parlare di Carlotta Gilli che, nonostante un pesante intervento subito due mesi fa, si è gettata nella mischia con successo. E di Giulia Terzi che a causa di un problema alla schiena ha dovuto rinunciare a due gare ed alle prove delle staffette, nuotando solo il pomeriggio, dando il massimo, come lei sempre fa.
Ed infine, visto che noi siamo sempre avanti, innovativi al 200%, ti dico che siamo molto soddisfatti dell’esperienza dietro al microfono di Giulia Ghiretti e Marco Dolfin, che hanno fatto i commentatori tecnici per la RAI. Abbiamo voluto noi che gli atleti si spendessero anche in ruoli alternativi a quello canonico del nuoto in vasca, il riscontro è molto positivo. Pensa che Giulia dopo avere gareggiato e conquistato le sue bellissime medaglie è rientrata a casa e si è fiondata in RAI per fare il commento delle restanti gare, dalla corsia al microfono in un lampo”.
Ora l’attenzione dei media sul mondo del nuoto paralimpico andrà progressivamente ad affievolirsi, in attesa del prossimo evento di rilevanza internazionale, come sempre accade.
Non si affievolirà invece l’impegno che i nostri Azzurri metteranno nel pianificare ogni gara ed ogni fase della preparazione, come sempre circondati dagli addetti ai lavori e dai veri appassionati del nuoto.
Cercheremo, ogni tanto, di disturbare questa “fase fantasma” incontrando alcuni dei nostri atleti, cercando di approfondire con loro il tema della disabilità, dell’agonismo, dello sport. Come sempre… senza alcuna pietà.
Per approfondire https://www.finp.it
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