Ciclismo

Vai Nibali, prenditi il Giro d’Italia. Ma soprattutto (ri)facci innamorare

6 Maggio 2016

È vero, l’ultimo ricordo che abbiamo di Vincenzo Nibali in una corsa a tappe è quello che lo vede attaccato a un’ammiraglia alla Vuelta 2015. Non proprio un’immagine edificante, che lo ha portato alla squalifica dalla competizione, mentre il suo erede/rivale Fabio Aru iniziava la cavalcata per la vittoria. In mezzo c’è stata una primavera tutt’altro che brillante per lo Squalo.

https://www.youtube.com/watch?v=bv_g4BJregQ

Ma ora c’è il Giro d’Italia. Nibali corre per vincerlo una seconda volta dopo il 2013. E non è solo la vittoria che i tifosi chiedono al campione siciliano: noi, amanti del sudore sulle strade della corsa rosa, vogliamo emozionarci come abbiamo fatto a La Toussuire, nell’ultimo Tour de France. Vogliamo gesta epiche, da leggenda. Vogliamo saltare dalla sedia di fronte a uno scatto fuori dalla tattica. Vogliamo innamorarci di nuovo del Giro. Farlo nostro, cancellando i fantasmi che dall’inizio del 2000 si agitano nei ricordi profondi. Certo, poi ogni giorno – tappa dopo tappa – abbiamo goduto dello spettacolo anche negli anni scorsi. Salvo, fermarci a pensare ai giorni in cui il ciclismo è cambiato per sempre. Non solo per gli italiani.

https://www.youtube.com/watch?v=jdZY348FIII

Lasciando lo spazio alla ragione al posto dell’emozione, emerge anche un altro dato: l’edizione del 2016 si presenta con gli abiti buoni, anche se non i migliori (le assenze di Nairo Quintana e Chris Froome non passano inosservate). E come l’anno scorso la sfida principale corre sull’asse Italia-Spagna. Ma con un maggiore equilibrio. Mentre la sfida di dodici mesi fa vedeva Alberto Contador nel ruolo di invincibile e Fabio Aru con il compito di tentare il miracolo per batterlo. Questa volta è Nibali il grande favorito con il suo rivale Alejandro Valverde che vuole guastare la festa tricolore (nel video sotto il paragrafo c’è la sua vittoria alla Freccia Vallone 2016) e che ha qualche chance in più. Non va sottovalutato il basco Mikel Landa, che ha dismesso i panni del gregario all’Astana per diventare il capitano della Sky. C’è un altro terzetto da tenere sott’occhio: l’olandese Tom Domoulin, fiero avversario di Aru alla Vuelta 2015, il polacco Rafal Majka, eterna promessa alla ricerca della consacrazione, il colombiano Esteban Chaves, campioncino tutto da testare. Ci sono alcune garanzie a caccia di tappe e magari di un blitz a sorpresa sul podio finale: il colombiano Rigoberto Uran, l’olandese Steven Kruijswijk, il lucano Domenico Pozzovivo e il tenace canadese Ryder Hesjedal. Infine la mina vagante è il russo Il’nur Zakarin.

https://www.youtube.com/watch?v=821HtsUtD3U

E il resto? Il Giro 2016 dovrà dirci tante altre cose (per info sul percorso c’è la gallery in fondo all’articolo). Prima di tutto chi possono essere i Nibali del futuro. Sulle montagna possiamo sperare nei baby Simone Petilli, Manuel Senni e Giulio Ciccone. E potremmo comprendere le potenzialità di Davide Formolo, già vincitore di una tappa al Giro d’Italia 2015: la maglia bianca dei giovani non è impossibili da conquistare. Per le volate non mancherà lo spettacolo con lo scontro made in Germany tra Marcel Kittel e André Greipel. Il francese Arnaud Demare, e gli italiani Elia Viviani, Giacomo Nizzolo e Sacha Modolo saranno alla ricerca della gloria per almeno un giorno. Possibili rivelazioni allo sprint sono l’italiano (nato in Polonia) Jakub Mareczko e l’australiano Caleb Ewan.

Insomma, caro Nibali il piatto è ricco. Ci sono tutti gli elementi per un Giro spettacolare. In cui serve la tua firma. D’autore.

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