Ciclismo
La Vuelta a España è superiore al Giro d’Italia, ma la Rai non se ne accorge
Una corsa a tappe che alla partenza conta sui tre componenti del podio del Tour de France, più il secondo e il terzo del Giro d’Italia, a cui si somma anche il vincitore del Tour de France 2014 che è anche il ciclista italiano più forte in attività. La Vuelta a España 2015 inizia con premesse scoppiettanti. Ma gli appassionati devono rassegnarsi: la Rai, anche quest’anno, non trasmetterà la diretta delle tappe che sarà quindi disponibile solo su Eurosport. La tv di Stato non ha acquistato i diritti, tradendo il grande impegno che pure sta profondendo per diffondere il verbo del ciclismo con la trasmissione di tutte le gare più prestigiose del calendario stagionale. Forse non ci si è resi conto dell’importanza della Vuelta a España: nemmeno la presenza di Vincenzo Nibali, il campione italiano più amato, ha favorito correzioni di rotta.
L’80esima edizione della corsa a tappe spagnola, malgrado l’assenza di Alberto Contador trionfatore dello scorso anno (come testimonia il video qui sopra), ha tutti gli elementi per confermare quanto già noto, ossia che il suo prestigio non è affatto inferiore al Giro d’Italia. Anzi, abbandonando ogni patriottismo posso serenamente affermare che la corsa rosa è scivolata sul terzo gradino per il rilievo (sia letto comunque con rispetto per chi la corre) dei partecipanti. La start list a Puerto Banú è così nettamente superiore a quella di Sanremo. Sarà triste ammetterlo, ma affermare il contrario è una bugia.
Al via della Vuelta a España 2015 ci sono infatti Chris Froome, Nairo Quintana, Alejandro Valverde, Fabio Aru, Mikel Landa, oltre a Vincenzo Nibali (poco sotto il video che ricorda il suo trionfo datato 2010), senza dimenticare lo statunitense Tejay Van Garderen, secondo in classifica nell’ultima Grande Boucle prima che un problema fisico lo costringesse al ritiro, lo spagnolo Joaquin Rodriguez, che sogna il colpo della Roja (la maglia rossa) sul traguardo di Madrid, lo scoppiettante Peter Sagan, a caccia di una o più vittorie di tappa. E infine è giusto menzionare Domenico Pozzovivo, lo sfortunato scalatore lucano che ha dovuto abbandonare l’ultimo Giro d’Italia per una terribile caduta.
L’incognita è sicuramente lo stato di forma di molti protagonisti annunciati. Froome è arrivato al traguardo del Tour de France sorridente ma stremato, tanto che ha rischiato la rimonta del colombiano Nairo Quintana. Il colombiano della Movistar ha terminato in crescendo di condizione ed è probabilmente il grande favorito della Vuelta 2015, ammesso che in queste settimana sia riuscito a conservare lo spunto mostrato sull’Alpe d’Huez, quando ha staccato il britannico della Sky in maglia gialla. Alejandro Valverde sembra condannato al ruolo di eterno piazzato. Se dovessi puntare su un esito a sorpresa, farei il nome di Mikel Landa, lo spagnolo dell’Astana un po’ stufo di fare l’eterno gregario. Nella top ten della classifica generale potrà entrarci Van Garderen, più complicata la faccenda per ‘Purito’ Rodriguez, forse troppo in là con gli anni per ambire alla vittoria dopo tre settimane di fatiche.
L’Italia può dire davvero molto lungo le strade spagnole: basta già la curiosità di vedere Vincenzo Nibali e Fabio Aru correre insieme, senza una gerarchia ben definita; poi oltre al giù menzionato Pozzovivo, potenzialmente tra i primi 10 in classifica, ci sono cacciatori di tappe di primo piano come Giovanni Visconti, Alessandro De Marchi, e Moreno Moser atteso da uno squillo dopo una fase di appannamento, mentre l’esperto Daniele Bennati può cercare la stoccata in qualche volata atipica. Ma, tranquilli, tanto quel che accadrà lungo il percorso della Vuelta non sarà a disposizione di tutti, indipendentemente da come andranno i ciclisti italiani. La Rai questa volta non ha riservato un posto in prima fila ai suoi abbonati.
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