Calcio

Ebrei, africani, gay, donne: tutte le volte che Tavecchio andava licenziato

2 Novembre 2015

“Le parole di Tavecchio sono una vergogna”, oggi lo dice perfino Lapo Elkann, che non è certamente un campione in materia di pubbliche dichiarazioni. In un’intervista rubata da Massimiliano Giacomini, direttore del sito SoccerLife, il presidente della Federcalcio avrebbe detto: “La sede della Lega Nazionale Dilettanti? Comprata da quell’ebreaccio di Anticoli” e “Non ho niente contro gli ebrei, ma meglio tenerli a bada” e ancora “Tenete lontani da me gli omosessuali, io sono normalissimo”.

Le frasi di Tavecchio su ebrei e omosessuali. Le frasi risalirebbero al mese di giugno e le parole di Tavecchio vengono registrate dal giornalista Massimiliano Giacomini, in quella che non si capisce se essere una conversazione privata o una vera e propria intervista. La registrazione delle frasi però, come riportato dal Corriere della Sera, sarebbe avvenuta dopo un paio di incontri a tema finanziamenti. Il quotidiano diretto da Giacomini avrebbe infatti chiesto 95mila euro alla Fgci, mai concessi da quest’ultima, che gli avrebbe anche negato fondi europei in qualità di società di consulenza nella comunicazione. Si aggiunge alla polemica anche una querela per una questione legata ad un contratto non saldato ad un collaboratore.

 

 

“Si tratta di una ritorsione di una persona alla quale ho negato dei contributi. Con una registrazione fatta a mia insaputa, non un’intervista, potrebbe essere manipolata”, dichiara Tavecchio cercando di giustificare l’accaduto. Mentre Giacomini invece insiste sulla veridicità della registrazione da lui pubblicata su SoccerLife, anche se con ritardo, accusando il presidente di mentire sui finanziamenti che sarebbero stati rifiutati da lui e non negati dalla Fgci. Il giornalista sostiene inoltre di essere stato minacciato dall’autista di Tavecchio a Milano per aver pubblicato il suo contratto di ben 60mila euro percepiti in soli due anni e due mesi.

Le parole di Tavecchio sugli stranieri. Ma il presidente non è la prima volta che si trova ad essere il protagonista di incidenti diplomatici sbattuti sulle pagine di tutti i giornali. Nel luglio del 2014, prima della sua elezione alla presidenza della Fgci durante un intervento all’assemblea della Lega Dilettanti si lascò scappare: “Le questioni di accoglienza sono un conto, le questioni del gioco sono un altro. L’Inghilterra individua i soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare. Noi, invece, diciamo che Opti Poba – dice inventando un nome- è venuto qua, che prima mangiava le banane, adesso gioca titolare nella Lazio. E va bene così. In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree”. Anche in quest’occasione le scuse arrivarono buttandola sull’interpretazione personale di quanto affermato.

 

 

Le dichiarazioni di Tavecchio sulle donne e il calcio femminile. Qualche mese più tardi, durante un’intervista alla trasmissione Report, Tavecchio parlando del calcio femminile disse: “Finora si riteneva che la donna fosse un soggetto handicappato rispetto al maschio sull’espressione atletica. Invece abbiamo riscontrato che sono molto simili”.  Anche in questo caso il presidente federale parlò di strumentalizzazioni delle sue parole.

 

 

Carlo Tavecchio ha già ribadito più volte di volersi ricandidare alla guida della Fgci, ma certamente le dichiarazioni alle quali troppe volte si è lasciato e continua a lasciarsi andare, ufficialmente o meno, non lo aiuteranno in sede d’elezione, o almeno questa volta si spera, perché insomma “le parole sono importanti”.

 

 

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