Calcio
Senza Champions, Sky diventa provincia. Adesso ha il 70% di niente
Sono giorni un po’ così per l’abbonato Sky calcio, il quale è già mentalmente provato al solo pensiero di disincagliarsi dalla sua televisione preferita per abbonarsi al diretto concorrente, che tra l’altro non ispirerebbe neppure questa gran simpatia. Bisognerà chiamare dei numeri verdi, confermare una trentina di volte a persone diverse che sì, questa è davvero la mia ultima parola: me ne vado, chiudo qui. Basterebbero queste infinite rotture di coglioni per restare dove si è, coi cari, vecchi, sempre tesi, amici di Sky. Poi però un pensiero ti ronza, e adesso che è estate piena e anche calda è fastidioso come un calabrone: restare per far cosa, per guardare che?
I ragazzi di Sky calcio hanno presentato il palinsesto in quel di Alghero. Le parole d’ordine, entusiaste, in bocca ai protagonisti sono diverse e tutte ad effetto: «Tutto l’amore per il calcio», «Per amore dello sport», «Se ami il calcio non puoi stare senza Sky», racchiuse in una cifra, roboante, più che maggioritaria, persino proterva rispetto alle bricioline che resterebbero agli altri: “Copertura totale con il 70% dei match”. Insomma, se sei un attimo distratto ti rispalmi sul divano convinto di restare dove sei, che starai (ancora) benissimo. Poi però, quel pensierino torna, si fa sotto, in qualche modo descrive l’evoluzione dell’uomo maturo, culturalmente consapevole che là fuori c’è il mondo. Là fuori, appunto, c’è la Champions. Ma Sky non c’è! Per tre anni dovrebbe stare sull’uscio, nemmeno a mangiucchiarsi gli ossi che eventualmente ti butta Leo Messi. Niente, digiuno assoluto. Quindi, 70% de che?
Qui però, dopo aver declinato la natura sentimentale del rapporto, la si vorrebbe mettere diversamente. Buttandola proprio sul piano industriale, sulla mission di un’azienda come Sky, che è un’azienda che guarda al mondo, che è conosciuta nel mondo e che dal mondo trae nuova linfa per esistere e per imporsi come ha fatto sino a oggi. Inutile girarci intorno: perdere la Champions per tre anni è una cappellata cosmica e chissenefrega se per averla Mediaset ha mandato a puttane il mercato, strapagandola quei 700 milioni che non è in grado di sostenere, Sky avrebbe dovuto metterci almeno un euro di più. E poi c’è il paradosso di un paese ridicolo come l’Italia, per cui quando vinci nettamente come ha fatto Sky l’ultima volta ci sono le authorithy che ti costringono a trattare perchè Mediaset frigna e grida al monopolio. E quando perdi, perdi perché sono le dure leggi del mercato.
Cari ragazzi di Sky, al momento attuale voi avete il 70% di niente. O vogliamo considerare qualcosa l’accozzaglia provinciale del campionato italiano, vogliamo considerare qualcosa la malinconica Europa League dove non ci sono neppure i bacini di Inter e Milan (ma chi la guarda?), vogliamo considerare qualcosa la serie B e non si dovevano neppure aspettare le spettacolari gesta del prode Pulvirenti per capire come siamo messi?
Senza Champions, voi di Sky tradite la missione, tradite gli abbonati, tradite ciò che avevate faticosamente conquistato. Poi sappiamo che tutto è ancora in evoluzione e come scrive Repubblica se non è oggi, tra un anno Sky si papperà Mediaset Premium. Ma di tutto ciò, oggi, a noi abbonati nulla ce ne cale. Noi vogliamo la Champions, e non tirate in ballo quall’altra menata che anche avendo la Champions non è che si fanno questi grandi numeri. È un fatto culturale, prima ancora che di business.
Ps. Ma è giusto così. Ci meritiamo un anno di Piccinini, Pardo, sta roba qui. Abbiamo peccato evidentemente, è giusto espiare.
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