Calcio
Se Aurelio De Laurentiis piange
Fa tenerezza che nel festeggiare i 20 anni della sua presidenza Aurelio De Laurentis si sia visibilmente commosso.
E lo ha fatto con sincerità, con purezza d’animo.
Lacrime che rigano il suo volto: è insolito.
De Laurentis lo ricordiamo scontroso, arrogante, gradasso, che ostenta sicumera, che vuole sempre avere l’ultima parola, che maltratta la stampa, i cronisti, che cade nella volgarità con linguaggio scurrile, umilia i suoi collaboratori.
La lezione dell’anno scorso- il Napoli fuori dalla Champion è finito inesorabilmente al decimo posto, dopo aver vinto uno scudetto- lo ha scaraventato innanzi ad una dilemmatica scelta: calare il sipario mestamente e cedere la società o giocarsi tutto, invertendo la rotta, darsi delle regole di gestione, dei limiti caratteriali, risalire la china faticosamente.
De Laurentis ha ceduto e violentato la sua indole: ora non può fare il primo della classe, avere il proscenio tutto per lui, ma ha dovuto delegare, affidare a preparati manager la gestione ed a Conte la responsabilità di condurre il Napoli fuori dal guado: ed ha allargato i cordoni della borsa e pagato con moneta sonante.
E quelle lacrime sanno di fragilità buona quella che pulisce l’anima dalle incrostazioni, dalla putredine, di speranza di riscatto, di voglia e desiderio di catarsi, di ricominciamento, di dare dimostrazione che il Napoli Calcio è una società sana, con bilanci adamantini, con prospettive di delineare un ciclo virtuoso e di riportare a Parthenope l’odoroso maggio dello scudetto.
Ora De Laurentis è simpatico, si fa abbracciare, perché intende divertirsi ancora e far divertire la città.
Vuole passare alla Storia e per questo è commovente: quelle lacrime sono quelle di chi chiede con amarezza perdono, vuole condividere un percorso di rinascita, perché conosce tutte le soluzioni del problema.
Sono lacrime di un napoletano( lui ormai d’adozione) che quando affronta un ostacolo ha dentro una forza misteriosa, che supera il dolore e vede il sole: la metis greca, l’ astuzia sublime.
Ed infatti lui,attore raffinato, uomo di spettacolo, capace di dominare lo show meglio di tutti, si è mostrato nudo, con occhiaie che sanno di macerazione e con un volto contrito e compunto.
Ma al contempo ha detto che ora si riprende la scena, come un istrione che ha bisogno dei tavoli dove battere far vibrare la sua maschera.
Di certo ci divertiremo: perché quelle lacrime hanno in seno un sorriso: Napoli sarà una meta.
Lo spettacolo è appena cominciato.
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