Calcio
L’Arena torna a vestirsi di nerazzurro
Sono passati 77 anni dall’ultima volta. Era il 21 luglio del 1946.
L’Italia di quel lontano 1946 era una nazione che iniziava piano piano a rimettersi in piedi dopo la fine di un conflitto bellico mondiale che aveva dilaniato l’intera Europa. La Domenica del Corriere riportava in copertina una tavola di Walter Molino e la storia di un giovanissimo pescatore calabrese disperso per tre giorni in mare. Sulla costa romagnola si piangeva una strage in mare; una gita organizzata alla locale cooperativa Casa del Lavoratore terminava in tragedia a causa di una fulminea burrasca di vento.
Si verificò prima vincita alla schedina, a due mesi di distanza dalla comparsa nei bar della mitica Sisal. Emilio Blasetti, di professione impiegato, azzeccò un 12 fortunato che portò nelle sue tasche l’invidiabile somma di 463.846 lire (una cifra importante per i tempi, equivalente a circa 4 anni di paga di un operaio).
Lo storico tagliando riportò le seguenti partite: Inter-Milan (risultato finale 0-1), Torino-Juventus (1-0), Bari-Roma (1-0), Pro Livorno-Napoli (2-1). Per ognuna tre pronostici da indovinare: risultato finale e le reti segnate da ognuna delle squadre.
Quell’Inter – Milan è passato alla storia del calcio meneghino in quanto fu l’ultima partita disputata sul terreno dell’Arena Civica, l’impianto dove l’Inter giocava tradizionalmente le proprie partite casalinghe.
Ieri, nel primissimo pomeriggio, in una giornata sferzata dal vento gelido proveniente dalle montagne che i milanesi ben conoscono, si è tornati a disputare un derby sul prato dell’Arena, la partita di andata del massimo campionato di calcio femminile italiano.
Due parole per descrivere questo impianto sono doverose, in particolare modo per i nostri lettori che non abitano all’ombra della Madonnina.
L’ovale venne inaugurato nel 1807 come Anfiteatro di Milano e nel 1870 divenne Arena Civica a seguito dell’acquisizione da parte del Comune.
Nel 1805 una apposita commissione, nell’ambito di un ampio progetto di ristrutturazione dell’area, commissionò all’architetto Luigi Canonica la realizzazione di un grande edificio civico per feste, spettacoli e celebrazioni. Tale progetto andava a colmare parzialmente il vuoto lasciato dalla demolizione delle fortificazioni spagnole che avevano circondato il nucleo rinascimentale del Castello Sforzesco, sino agli abbattimenti ordinati da Napoleone nel 1800.
Una prima proposta venne bocciata nel 1801 dal Bonaparte perché troppo costosa. Per l’edificio fu scelta la forma dell’anfiteatro, come richiamo alla tradizione imperiale romana, a cui Napoleone esplicitamente si richiamava.
L’anfiteatro venne inaugurato, dopo soli due anni di lavori, il 17 dicembre 1807 con una grande naumachia, alla presenza dell’imperatore francese.
Nel 1910 fu anche teatro dell’esordio assoluto della nazionale italiana di calcio contro quella francese, con gli azzurri vittoriosi sui rivali per 6-2. Nella prima metà del Novecento, dal 1930 al 1947, l’Arena ospitò stabilmente le gare interne dell’Inter. Per un breve periodo, dall’ottobre del 1941 al giugno del 1945, divenne l’impianto casalingo dell’altra squadra milanese, durante il secondo conflitto bellico infatti, San Siro era difficilmente raggiungibile dai tifosi rossoneri per via della penuria di energia elettrica, che era indispensabile per far funzionare i tram che portavano gli spettatori all’impianto sportivo.
Ma si trattò comunque di un fatto assolutamente estemporaneo, per tutti i milanesi l’Arena era e rimaneva a ogni effetto lo storico stadio dell’Inter.
L’Inter di Rita Guarino vince il derby che segna il definitivo ritorno del Biscione sul prato dell’ Arena, un terreno di gioco tornato a essere stabilmente la sede casalinga del team femminile nerazzurro di Serie A.
Una discreta affluenza di pubblico , aria tersa, uno splendido sole che riscalda i fortunati tifosi seduti sugli spalti opposti alla Tribuna Stampa, un prato in ordine posato su un fondo forse ancora troppo sabbioso, il derby prende il via. Rumoroso il tifo delle padrone di casa, orecchie basse tra i supporter rossoneri, che espongono un solo striscione proveniente dalla Svizzera e ben presto mettono fine ai timidi cori iniziali. Non è aria in casa Milan.
Per il Milan è un momento molto delicato. Reduce dal recentissimo esonero del tecnico Maurizio Ganz (sedeva sulla panchina rossonera dal giugno 2019) che giunge al termine di anni di modesti risultati, la guida delle giocatrici del Diavolo è per la prima volta nelle mani di Davide Corti, già mister della primavera femminile.
Prima del fischio d’inizio del derby, le due squadre si sono unite insieme a metà campo in un minuto di rumore, organizzato in occasione della campagna “Mai più”, contro la violenza sulle donne.
Abbiamo assistito a una partita nel complesso equilibrata, pur avendo l’Inter sempre tenuto l’iniziativa del gioco e il Milan operato con ripartenze improvvise. A pesare sul piatto della bilancia nerazzurra, oltre alla rete della vittoria, un palo, una traversa e diverse parate determinanti dell’estremo difensore rossonero Giuliani.
Come sempre, anche in questa occasione proponiamo la cronaca dell’incontro come riportata dai siti ufficiali delle due squadre.
AC MILAN
Grande equilibrio in avvio, con le due squadre che si alternano nella fase di costruzione davanti alla bella cornice di pubblico dell’Arena Civica. La prima chance concreta è rossonera, quando sugli sviluppi di una punizione al 13′ il tentativo in controbalzo di Stašková viene parato da Durante. Laurent in velocità al 22′ non ha fortuna, mentre Giuliani non si fa sorprendere dai colpi di testa di Polli e Simonetti. La numero 1 rossonera si supera al 32′ sul destro di Cambiaghi, il Milan replica con una conclusione di Piga che viene smorzata da una deviazione e parata da Durante. L’ultimo acuto dei primi 45′ è rossonero ed è sui piedi di Laurent: recupero in fase offensiva, conclusione defilata che finisce fuori di pochissimo.
La ripresa parte con l’ingresso di Árnadóttir per Guagni, e una ripartenza rossonera di Laurent, neutralizzata in due tempi da Durante. Palo dell’Inter al 55′ con Csiszár, il Milan replica con due tentativi di Grimshaw e Stašková ma l’equilibrio permane in campo. Altro legno nerazzurro al 64′ con la traversa di Karchouni, sulla ribattuta Giuliani vola per dire di no a Simonetti. L’Inter sblocca il match al 72′, con il colpo di testa di Cambiaghi sugli sviluppi di un corner. Reazione immediata con la sponda di Stašková per Grimshaw, sinistro alto di poco. Insistiamo, ha una buona chance Vigilucci in controbalzo, ma Durante salva sulla linea. Stašková si gira bene in area all’81’, ma la sua conclusione è respinta. Le rossonere non mollano, ci provano nel finale con Asllani e Marinelli, ma il triplice fischio arriva sull’1-0.
FC INTERNAZIONALE
Il primo tempo inizia con le nerazzurre che ci provano immediatamente con Polli, abile a girarsi e concludere in porta, calciando però alto. Le rossonere rispondo dopo dieci minuti con Staskova che da pochi passi non riesce a imprimere forza alla sfera. A metà tempo Karchouni dalla destra mette in mezzo dove Polli di testa da buona posizione non riesce a centrare lo specchio della porta. Un minuto dopo stessa azione, con Simonetti che di testa da pochi metri conclude con poca convinzione. Al 34′ Cambiaghi sfrutta una rimessa laterale di Thøgersen e si gira in area, calciando di prima intenzione con la palla che finisce fuori di poco. A pochi secondi dalla fine del primo tempo Laurent va via sulla destra e conclude, trovando l’ottima risposta di Durante che devia in corner.
La ripresa parte con il tentativo di Karchouni da fuori area che trova la parata di Giuliani, brava a bloccare la sfera. Le avversarie rispondo poco dopo con due conclusioni: prima Laurent dalla destra, converge al centro e calcia trovando la parata sicura di Durante. Poi Grimshaw conclude di potenza dal limite, ma la difesa nerazzurra è attenta e devia in angolo. Il ritmo del match è intenso e l’Inter va ad un passo dal vantaggio con Csiszar che di piatto dal limite tira in porta, colpendo il palo. Ottimo in questo caso il lavoro di Polli che serve la centrocampista nerazzurra. Al 63′ è ancora una volta la sfortuna ad impedire alla squadra di Rita Guarino di segnare il gol dell’1-0: Karchouni colpisce la traversa dopo una potente conclusione dai venti metri. Il gol è nell’aria e al 72’ Cambiaghi di testa realizza una straordinaria rete dopo un perfetto cross dalla sinistra di Tomter. Dopo aver sbloccato il risultato le nerazzurre controllano la gara, gestendo le forze. A un minuto dal 90’ il Milan ci prova con il tiro di Marinelli da fuori area, ma la palla finisce fuori dallo specchio della porta. Jelcic al 91’ sfiora il raddoppio con un potente colpo di testa deviato da una provvidenziale parata di Giuliani. È l’ultima emozione del derby che si colora di nerazzurro.
L’Inter di Guarino fortifica la quarta posizione in classifica con sedici punti. La classifica del Milan… non è da Milan, vogliamo considerala semplicemente un’anomalia da modificare alla velocità della luce.
Come abbiamo sottolineato in altre occasioni, la rosa del Milan è di alto livello, si tratta adesso solo di riportare serenità nell’ambiente, armonizzare al massimo gli equilibri dello spogliatoio, ritrovare orgoglio e voglia di vincere. La stagione si può ancora raddrizzare e vanno gettate le basi per un futuro migliore. Vedere il Milan invischiato in una possibile poule retrocessione grida vendetta in cielo.
A tal proposito mi sembra opportuno riportare anche le dichiarazione del nuovo allenatore rossonero.
“Abbiamo cercato di lavorare soprattutto sulla motivazione, quando c’è un cambio alla guida di una squadra c’è un reset di tante cose. Ho riscontrato tantissima disponibilità da parte di tutte, questo mi ha fatto piacere”, così mister Davide Corti dopo il match. “Ho trovato un ambiente sereno e voglioso, una squadra le cui caratteristiche non sono rispecchiate dalla classifica che ha. L’obiettivo è quello di guadagnare terreno con determinazione, per poi puntare a un gioco più brillante. Non siamo riusciti a sfruttare un paio di occasioni importanti, il pareggio avrebbe rispecchiato la prestazione di entrambe le squadre”.
Il Mister ha poi chiuso con un pensiero sulla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne: “Siamo stufi di sentire notizie che riguardano violenze. Lo sport è importante per sensibilizzare, quando abbiamo la possibilità cerchiamo sempre di alzare la voce e di far notare un disagio che dovrebbe sparire dalla cronaca quotidiana. Finché potremo cercheremo sempre di dire la nostra, di alzare la voce affinché certi aspetti vengano eliminati per sempre”.
INTER 1 – MILAN 0
INTER (3-5-2): Durante; Tomter, Alborghetti, Bowen; Thøgersen, Simonetti, Csiszár (30’st Pandini), Karchouni (43’st Santi), Merlo; Cambiaghi, Polli (21’st Jelčić). A disp.: Cetinja; Sønstevold, Santi, Bugeja, Bonfantini, Robustellini, Nchout. All.: Guarino.
MILAN (4-2-3-1): Giuliani; Guagni (1’st Árnadóttir), Swaby, Piga, Bergamaschi; Grimshaw (38’st Dubcová), Mascarello; Laurent (24’st Vigilucci), Asllani, Dompig (38’st Marinelli); Stašková. A disp.: Babb; Fusetti, Soffia; Adami, Cernoia. All.: Corti.
Arbitro: Marotta di Sapri. Assistenti: Allocco – El Filali – Quarto ufficiale: Frazza
Gol: 27’st Cambiaghi (I).
Ammonite: 30′ Simonetti (I), 17’st Karchouni (I), 22’st Piga (M).
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