Calcio
Fuori alla prima curva
Peggio di così non poteva iniziare il campionato di serie A 2022-2023 del Milan femminile di Maurizio Ganz.
Ma prima di entrare nel merito della partita che ha visto opposte il Milan e la Fiorentina facciamo un passo indietro, presentando la stagione sportiva che ci accingiamo a seguire.
A partire dalla da questa stagione è stato inaugurato il nuovo format del campionato: la Serie A Femminile vedrà schierate in lizza dieci squadre e si svolgerà in due fasi. Nella prima fase, le squadre si affronteranno tra loro in gare di andata e ritorno, per un totale di diciotto giornate; nella seconda fase le prime cinque della graduatoria accederanno a una poule scudetto, con il palio il titolo di Campione d’Italia (prima classificata) e l’accesso alla UEFA Women’s Champions League (prima e seconda classificata); le ultime cinque si affronteranno, invece, in una poule salvezza, nella quale l’ultima retrocede direttamente in Serie B e la penultima dovrà giocarsi la salvezza in una gara di play out contro la seconda del campionato cadetto.
Le cinque squadre di ciascuna poule si affronteranno in un girone all’italiana, con quattro gare di andata e quattro gare di ritorno per ulteriori dieci giornate complessive (due turni di riposo ciascuno).
Ma la novità più rilevante riguarda il via all’era del professionismo.
“Una conquista di civiltà” – sono le parole del presidente federale Gabriele Gravina – “che rappresenta una svolta epocale per il calcio femminile e per tutto lo sport italiano, con la FIGC che diventa ufficialmente la prima Federazione italiana ad attuare questo passaggio, premiando i sacrifici delle calciatrici che, dopo tante battaglie e una lunga attesa, vedono finalmente riconosciuti i propri diritti”
Di questo fondamentale passaggio di status parleremo in modo più approfondito nelle prossime pubblicazioni. Oggi ci limitiamo a sottolineare come questa scelta rende di fatto il campionato italiano più appetibile ad una platea di forti giocatrici straniere, atlete di livello internazionale che sino ad oggi vedevano nel dilettantismo nostrano un limite ed un deterrente al venire a giocare in Italia.
Ovviamente la patente di “professionista” non trasformerà le ragazze che sino ieri hanno disputato la serie A di colpo in Nembo Kid. Servirà tempo e pazienza per alzare il peso specifico del nostro torneo, ma la via è tracciata, un passo avanti fondamentale è stato fatto ed indietro non si tornerà.
Iniziano ad essere ripagate le amarezze del passato, un passato che vedeva troppo spesso le calciatrici considerate poco più di un fenomeno da baraccone, ragazze strane che volevano fare un gioco da uomini, scarse come pochi, battibili anche dal team esordienti della Castellanzese di Sotto.
Diverse generazioni di atlete hanno dovuto stringere i denti allacciandosi gli scarpini, mettendo entusiasmo, caparbietà, rabbia, giorno dopo giorno nel proprio scendere in campo.
Oggi il calcio femminile ha una propria dimensione, ben definita, che non lo relega più ai margini dello sport, in quella zona grigia troppo affine al semplice spettacolo. Dobbiamo ringraziare non tanto il passaggio al professionismo (che aiuterà il decollo della divisione) quanto le migliaia di giovani calciatrici che in passato hanno tirato dritto senza lasciarsi demoralizzare dai lazzi idioti di troppa gente che non aveva di meglio da fare. Brave. Grazie.
Ora torniamo alla prima giornata della serie A 2022-2023 iniziata con l’incontro tra la neopromossa Como e le campionesse d’Italia della Juventus. Sul terreno dello stadio Ferruccio di Seregno le lariane vengono sconfitte per 0 – 6 dalle giocatrici juventine. Ci sta, la Juve è da anni la corazzata del calcio femminile italiano ed anche quest’anno veste i panni della favorita assoluta nella corsa allo scudetto.
I pronostici della vigilia evidenziano come principali pretendenti al trono Milan, Roma, Fiorentina e (a mio avviso) l’Inter. Il Milan alla partita d’esordio in casa affronta proprio una rivale diretta, la Fiorentina.
Se guardiamo le formazioni ci rendiamo conto di quanto queste due formazioni siano avvinghiate tra di loro da una serie di passaggi di calciatrici da record.
In maglia viola riconosciamo le ex rossonere Agard, Sabatino, Boquete, Longo. Nel Milan Guagni e Piemonte potrebbero raccontare vita, morte e miracoli della città del magnifico Lorenzo.
La squadra di Ganz è reduce da una trasferta in USA che sembrava avere contribuito a mettere a punto la preparazione delle rossonere. Invece il campo ha dato un riscontro totalmente opposto. Un Milan rivoluzionato nel proprio organico è apparso la brutta (bruttissima) copia di quello che dovrebbe essere per potere infastidire la Juventus e le altre diretti contendenti.
Delle singole giocatrici rossonere avremo modo di parlare in corso di stagione, oggi sottolineiamo che la maglia numero 9 è indossata da una star assoluta del calcio femminile mondiale: Kosovare Asllani.
Ecco la sua scheda tecnica:
Data di nascita: 29 luglio 1989
Luogo di nascita: Kristianstad
Nazionalità: Svezia
Piede preferito: Destro
Kosovare Asllani nasce il 29 luglio 1989 a Kristianstad, in Svezia, da genitori di origini kosovare albanesi. Approda, dopo una brillante carriera giovanile, al Linköping della massima serie svedese nel 2007, vincendo la Coppa di Svezia nel 2008 e la doppietta Campionato-Supercoppa nel 2009. Nel 2010 vola negli USA alle Chicago Red Stars, per poi tornare sempre al Linköping nella stagione successiva. In Svezia veste anche la maglia del Kristianstads nel 2012, preludio all’approdo al Paris Saint-Germain dove resta per quattro anni con 39 gol in 59 presenze. Dopo la Francia arriva l’Inghilterra con il Manchester City nel 2016 – dove vince la Women’s Super League e FA Cup in un anno e mezzo – prima di tornare nuovamente al Linköping, che guida al terzo campionato svedese (suo secondo personale) nella storia del club. Lascia la Svezia nel luglio 2019 per approdare al Tacon, squadra successivamente rilevata dal Real Madrid. In Spagna resta complessivamente tre stagioni (24 gol in 63 presenze) prima dell’arrivo al Milan nell’estate 2022. Ricca di soddisfazioni anche la carriera con la nazionale svedese: due argenti olimpici – Rio 2016 e Tokyo 2020 – e un terzo posto al Mondiale nel 2019
Eppure nonostante lei…
Al Vismara fa caldo, splende un bel sole, l’aria conserva un po’ di umidità nonostante il fatto che si giochi alle 17,30. Campo perfetto, impianto rinnovato e degno della nuova sede del Puma House of Football che lo ospita.
Penso che la cronaca dell’incontro sia stata perfettamente sintetizzata dal Milan stesso, quindi vi ripropongo le parole del sito ufficiale della società rossonera.
“Milan colpito a freddo, al 4′ Mijatović lascia atterrare il pallone dopo un lancio, si crea lo spazio nello stretto e di mancino la piazza all’angolino per il vantaggio ospite. La Fiorentina prende coraggio e gioca con maggior convinzione, al 16′ arriva il raddoppio: Catena mette in mezzo, un rimpallo favorisce Kaján la quale trova la rete in girata. È Asllani a provare a dare una scossa, al 19′ tentativo bloccato dal portiere. Rossonere in leggera crescita, alla mezz’ora prima una mischia non favorevole e poi un tiro da lontano di Mascarello murato. Battaglia e non troppo ordine in campo, a pagarne le conseguenze sono attacchi ed emozioni. Nel recupero Bergamaschi manda alto, passano pochi secondi e un grave errore nel retropassaggio di Mesjasz regala a Kaján la possibilità di saltare Giuliani e appoggiare a porta vuota per la doppietta. 0-3 al riposo.
Si riparte con le rossonere a dare qualche segnale positivo ma la grande occasione capita al 49′ a Catena, imprecisa sottomisura su servizio di Kaján. Ganz gioca la carta delle sostituzioni, spazio per Tucceri Cimini, Thrige e Árnadóttir. E qualcosa cambia, perché al 61′ Asllani accorcia le distanze: la svedese inizia e finalizza l’azione, deviazione in piena area a battere Schroffenegger, grazie anche all’ottimo assist di Piemonte. Il Diavolo cerca di proiettarsi in avanti, ci riesce però senza trovare il guizzo per riaprila davvero: al 75′ il rasoterra dal limite di K. Dubcová viene bloccato a terra da Schroffenegger. Nel finale poco altro, a eccezione nel finale di un gol annullato a Sabatino per fuorigioco e delle proteste milaniste per un paio di possibili rigori; in mezzo l’infortunio di Rubio Avila, appena entrata, che costringe le nostre ragazze a terminare in dieci. 1-3 al triplice fischio”.
Nulla da aggiungere, salvo il fatto che dei due possibili rigori di cui si parla in chiusura… il secondo era veramente impossibile da concedere, persino da un arbitro non al top come quello che abbiamo visto in campo.
La partita per il Milan è iniziata male, è proseguita peggio e si è chiusa esattamente come doveva chiudersi, con un netto successo della Fiorentina che ha meritato la vittoria.
Se dovessimo giudicare il Milan visto nella prima di campionato dovremmo metterci le mani nei capelli. Una squadra opaca, distratta, confusa, con alcune prestazioni da 4 in pagella. Approccio alla gara inadeguato, scarsissima lucidità nel reagire, imbarazzi tecnici (alcuni retropassaggi no look da brivido), troppi lanci lunghi, le giocatrici più talentuose come anestetizzate.
Questo non è il Milan, non può essere il Milan perchè il valore delle giocatrici a disposizione del tecnico è elevato e non dovrebbe consentire un caduta così roboante. Diciamo che s’è presa una folata di vento ostinata e contraria che ha buttato tutto per aria.
Ora il campionato si fermerà, il lavoro delle rossonere mi auguro proprio di no. Questa sosta servirà per riprendersi (mentalmente) e resettare.
Alla ripresa del torneo, sabato 10 settembre, il team di Ganz troverà un osso durissimo, la Roma. Diretta concorrente, forte, determinata, già in testa grazie anche ad una segnatura dell’ex Valentina Giacinti. Se questo Milan ha la stoffa giusta in quella sede dovrà dimostralo.
MILAN-FIORENTINA 1-3
MILAN (3-4-3): Giuliani; Mesjasz, Guagni (12’st Árnadóttir), Fusetti; Soffia (9’st Thrige), Mascarello (31’st Rubio Avila), K. Dubcová, Bergamaschi (9’st Tucceri Cimini); Thomas, Piemonte, Asllani. A disp.: Babb; Carage; Adami, Vigilucci; M. Dubcová. All.: Ganz.
FIORENTINA (4-2-3-1): Schroffenegger; Eržen, Tortelli, Agard, Jackmon; Parisi, Huchet; Kaján (41’st Sabatino), Boquete (41’st Monnecchi), Catena (36’st Jóhannsdóttir); Mijatović (27’st Cafferata). A disp.: Russo; Breitner; Giacobbo, Longo, Menta. All.: Panico.
Arbitro: Panettella di Bari.
Gol: 4′ Mijatović (F), 16′ e 47′ Kaján (F), 16’st Asllani (M).
Ammonite: 41′ Mascarello (M), 5’st Jackman (F), 14’st Thrige (M), 45’st Sabatino (F), 46’st Tucceri Cimini (M).
Fonti consultate: https://www.figc.it/it/femminile/— acmilan.com
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