Calcio
È morto Johan Cruijff, l’uomo che ha cambiato il calcio
È morto Johan Cruijff, l’uomo che ha cambiato il gioco più bello del mondo, quello del calcio. Se ne è andato a 68 anni a Barcellona, dopo una lunga malattia. Fenomeno del calcio olandese e mondiale, calciatore, allenatore e poi dirigente sportivo, malato di cuore, è morto per un cancro ai polmoni. L’annuncio della sua scomparsa sul sito personale: «Il 24 marzo 2016 Johan Cruijff è morto serenamente a Barcellona, circondato dalla sua famiglia dopo una battaglia combattuta con il cancro. È con grande tristezza che vi chiediamo di rispettare la privacy della famiglia in questo momento di dolore».
Nativo del quartiere Betondorp della periferia di Amsterdam, fu l’interprete più emblematico del calcio totale con cui l’Ajax e i Paesi Bassi di Rinus Michels rivoluzionarono la storia del calcio tra la seconda metà degli anni sessanta e la prima metà dei settanta.
Ribattezzato il Pelè Bianco e Profeta del gol è stato, insieme a Michel Platini e Marco van Basten, il calciatore che ha vinto più Palloni d’oro (non l’odierno FIFA) nella storia: nel 1971, nel 1973 e nel 1974. Fra Nazionale olandese e squadre di club segnò da professionista 402 gol in 716 partite ufficiali. È stato eletto secondo miglior calciatore del XX secolo dietro Pelé nella classifica stilata dall’IFFHS.
Johan Cruijff è stato uno dei sei allenatori ad aver vinto la Coppa dei Campioni dopo averla vinta da giocatore. Un uomo, un atleta da record.
Moltissimi i ricordi arrivati da amici e colleghi. «Oggi il calcio ha perso uno dei più grandi giocatori ed ambasciatori di sempre»: così ha affermato Michel Platini. «Sono molto triste – le parole di Platini riportate dal sito dell’Uefa – perchè Johan è stato l’eroe della mia giovinezza, un idolo e un amico. Mi mancherà moltissimo. I miei pensieri vanno con affetto alla sua famiglia». Gigi Riva ha affermato che «a quei tempi era il più grande, nessuno riusciva a contenerlo, soprattutto quando partiva in velocità da centrocampo». «Cruijff – racconta Riva – era anche molto altruista e faceva fare tanti gol anche agli altri compagni. Non ci siamo mai incontrati sul campo, ma nella vita una volta sì. Era negli anni Ottanta, sulle tribune del torneo di Viareggio, quando tutti e due stavamo cercando delle giovane promesse da lanciare». Franz Beckenbauer, attraverso Twitter fa sapere di aver perso un fratello, non solo un grande amico.
https://www.youtube.com/watch?v=Srx8rZc1jcs
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