Calcio
Crac Parma : nuove regole per l’acquisto delle società di calcio
È salita agli onori della cronaca, sportiva e non, di questi giorni la burrascosa vicenda del Parma F.C., società sull’orlo del fallimento che ha visto avvicendarsi ben 4 Presidenti diversi in pochi mesi, di cui l’ultimo, Giampietro Manenti, è anche l’attuale proprietario che ha promesso il pagamento entro i tempi prestabiliti dei vari arretrati, vedi Irpef ed Iva.
Il rompicapo Parma ha suscitato qualche reazione, seppur tardiva, ai piani alti della Figc e della Lega Calcio ove, tralasciando le frasi tipiche di circostanza (“Mai più un caso Parma”), si sta meditando di introdurre regole ferree in materia di avvicendamenti proprietari delle squadre calcistiche, prendendo spunto dal modello inglese in vigore nella Premier League.
Due sono i piani su cui si vuole incidere: quello della solidità economica di chi si avvicina ad un club di calcio e quello dell’onorabilità del potenziale acquirente. Per quanto riguarda il primo aspetto, si prevedono nuovi parametri più stringenti per accedere alle licenze nazionali, tali da smascherare pericolosi faccendieri che spacciano per solidi bilanci in realtà poco sicuri e promettenti; invece, sul piano delle referenze e della storia personale degli aspiranti proprietari, il modello invocato è esattamente quello inglese : una sorta di test di affidabilità a cui si dovranno sottoporre tutti i soggetti che detengono almeno il 30% della proprietà dei club, oltre che i Presidenti, gli Amministratori ed i responsabili delle tesorerie. Il discrimine si traduce in una dettagliata serie di condanne (anche all’estero) per vari atti illeciti : corruzione, evasione fiscale, ostacolo alla giustizia, violazione delle norme sul copyright, condizioni di insolvenza o bancarotta o la squalifica da parte di un’organizzazione sportiva.
Probabilmente un sistema molto simile a quello d’oltre manica sarà instaurato nel nostro ordinamento calcistico a partire dalla stagione 2015/2016, anche grazie al caso del Parma che ha finalmente svegliato i potenti del nostro calcio, trascinando però dietro di se una situazione tragica per tutti i dipendenti della società che non ricevono lo stipendio da ormai 7 mesi ed inoltre gettando nel caos un’intera gestione sportiva con il rischio, evidenziato dal Presidente dell’Aic (Associazione Italiana Calciatori) Damiano Tommasi, di rientrare in vicende poco gratificanti come il calcioscommesse.
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