Basket

Nba al via ma Air Jordan rovina la festa

16 Ottobre 2017

“You’re going to have one or two teams that are going to be great, and another 28 teams that are going to be garbage”. (Andiamo verso una o due grandi squadre e altre 28 che saranno spazzatura). Michael Jordan con questa frase rovina la festa all’Nba alla vigilia della stagione che parte martedi notte con due grandi sfide come Cleveland-Boston e Golden State-Houston.

Jordan è oggi proprietario di una squadra abbastanza mediocre, i Charlotte Honets, che quando va bene entra nei playoff per essere eliminata al primo turno e più spesso non arriva alla post-season, ma il suo ragionamento ha creato molte discussioni. Negli ultimi tre anni la finale è sempre stata la stessa: Golden state-Cleveland e solo un paio di partite miracolose di James e Irving hanno evitato che tutti i tre titoli finissero a San Francisco.

Jordan però sottovaluta che le grandi rivalità, Lakers contro Celtics su tutte, aiutano il business con grandi ascolti tv e mega contratti e nessuno può impedire a qualche giocatore, che magari ha già guadagnato grandi cifre, di accettare di prendere meno di stipendio (tanto si rifanno con i contratti pubblicitari) pur di giocare nei superteam.

Il vero problema è che 30 squadre sono troppe come sono troppe 82 partite l’anno ma ‘business is business’ e il contratto da 20 miliardi di dollari in 9 anni per i diritti televisivi solo per gli Stati Uniti sembra dare ragione all’Nba.

Sul piano sportivo questa stagione appare forse più equilibrata dell’anno scorso, Cleveland ha perso Irving che è andato a Boston e non è detto che arrivi sicuramente in finale a Est e oltretutto Lebron è in scadenza di contratto. Per lui tutti pronosticano una fine di carriera a Los Angeles nel tentativo di far risorgere una squadra che non si è mai ripresa dall’addio di Kobe.

Ad Ovest i Warriors sono sempre favoriti ma Houston si è rafforzata prendendo Chris Paul e c’è qualche squadra ostica, a partire da Minnesota e Oklahoma, oltre ai sempre pericolosi San Antonio Spurs, anche se gli anni passano e Leonard è sempre più solo. Tra le altre squadre da tener d’occhio ci sono Philadelphia, Milwaukee, Washington, Denver e i Clippers di Gallinari che possono fare una buona stagione.

 

Immagine di copertina tratta da kicksonfire

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