Basket
Money, money, money
Follow the money, segui i soldi, così diceva ‘Gola profonda’ a Robert Redfors e Dustin Hoffman in ‘Tutti gli uomini del presidente’ e mai come quest’anno i soldi (dollari, euro e yuan) determinano le scelte dei giocatori e l’Europa segna il passo anche nel basket.
Tutto nasce da una cifra mostruosa: 24,6 miliardi di dollari. E’ il contratto firmato dall’Nba per i diritti televisivi per 9 anni, a cui si aggiungono tutta una serie di altre entrate (nba league pass, diritti all’estero, merchandising). L’Nba è ricchissima e i giocatori vogliono partecipare a questa festa. Il risultato è che i nuovi contratti sono semplicemente incredibili non solo per le superstar anche per i giocatori medi e tutti quelli che possono corrono negli Usa, anche dall’Europa.
Tra i top player che hanno che appena rinnovato il contratto c’è James Harden, play degli Houston Rockets, secondo classificato nella classifica Mvp della stagione 2016/2017 dietro Russel Westbrook, che prolungato il suo legame con la squadra texana per un totale di 228 milioni di dollari fino al giugno 2023. Stephen Curry, due volte Mvp, ha firmato per altri 5 anni a Golden State per 201 milioni, Kyle Lowry (buono ma non eccezionale) 100 milioni in 3 anni a Toronto, Otto Porter (buono ma fino ad un certo punto…) 106 milioni in 4 anni a Washington.
Cifre folli di beneficiano anche i giocatori ‘normali’, Danilo Gallinari, forte ma con una pericolosa tendenza a infortunarsi ha firmato un triennale da 65 milioni ai Clippers, Tim Hardaway Junior, che in carriera ha collezionato più panchine che starting five, 71 milioni in 4 anni a New York. Suo padre, Tim Hardaway Senior, che è stato All Star e ha vinto con gli Usa le Olimpiadi di Sidney, in 10 anni di carriera aveva guadagnato complessivamente 46 milioni.
Tutto questo è possibile grazie al meccanismo del salary cap, la cifra che ogni squadra può spendere in stipendi ogni anno, l’anno prossimo sarà 99 milioni, due anni fa era 70 milioni, e nei prossimi anni salirà ancora per superare decisamente i 100 milioni.
Questo enorme giro d’affari beneficia anche i proprietari Nba, nel 2010 I nuovi proprietari pagarono i Golden State Warriors 450 milioni di dollari, oggi valgono abbondantemente oltre i 2 miliardi, la cifra che Steve Ballmer, ex amministratore delegato di Microsoft, ha speso per acquistare i Los Angeles Clippers nel 2014.
Questo fiume di denaro spinge anche gli europei a scappare negli Usa, Milos Teodosic ha lasciato il Cska per guadagnare ai Clippers 12,3 milioni di due anni, cifra impossibile anche per la ricca squadra moscovita, Bogdanovic lascia il Fenerbache campione d’Europa per i Sacramento King che gli verseranno 36 milioni in tre anni.
L’Europa si impoverisce anche verso la Cina, giocatori come Boroussis o Langford l’anno prossimo andranno a in Oriente a prendere stipendi che neanche le squadre di primo livello di Eurolega possono permettersi.
“È un bel periodo storico per essere giocatori professionisti di basket” ha detto Davide Pessina in una telecronaca. È proprio vero.
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