Basket

La nazionale della generazione NBA è finita senza vincere nulla

15 Settembre 2017

L’Italia perde nettamente nei quarti di finale degli europei di basket con la Serbia, la differenza tecnica e fisica è stata evidentissima con gli slavi che hanno dominato sotto canestro prendendo il doppio dei rimbalzi degli azzurri. Non è una sorpresa perché proprio il settore dei lunghi era quello più deficitario con Cusin centro titolare e Biligha cambio, non proprio dei fenomeni.

L’italia comunque ha raggiunto il massimo risultato possibile arrivando ai quarti di finale. Ha vinto quattro partite su sette perdendo da Germania, Lituania e Serbia che oggi sono più forti della nostra nazionale. Ettore Messina ha ottenuto il massimo costruendo una squadra solida in difesa e competitiva in attacco fino a che Melli e Datome hanno segnato con continuità da tre punti.

L’eliminazione contro la Serbia, che peraltro ha messo in campo una specie di ‘squadra B’ visto le tantissime assenze, segna però la fine di un ciclo, quello della ‘generazione Nba’.

Bargnani è stato prima scelta assoluta del draft Nba e per anni in quintetto base a Toronto, Belinelli ha vinto la gara da tre punti dell’All Star Game e vinto un titolo da cambio a San Antonio, Gallinari (potenzialmente il più forte dei tre) gioca da protagonista con contratti da 20 milioni di dollari. A loro si aggiunge Datome che oltre una comparsata a Boston è stato decisivo l’anno scorso per la vittoria del Fenerbache in Eurolega. Ci sono poi Gentile, Melli e Hackett che sono giocatori potenzialmente di livello internazionale.

Questa generazione però a livello di nazionale non ha vinto nulla, non è mai stata veramente in lotta per delle medaglie, con l’unica eccezione forse degli Europei 2015 quando perdemmo dalla Lituania nei quarti. Non ci siamo neppure qualificati per le Olimpiadi di Rio avendo perso lo spareggio in casa a Torino contro una Croazia che non oltretutto non nella sua versione migliore.

Adesso Bargnani si è perso, Datome e Belinelli non sanno se torneranno a giocare in nazionale, Gallinari nel 2018 avrà 30 anni e dopo il pugno al giocatore olandese durante la preparazione, che gli è costato la presenza agli europei, il suo rapporto con la maglia azzurra non è certo migliorato e poi i Clippers preferiranno che lui in estate si riposi.

Le prospettive non quindi certo rosee, il vecchio tramonta e il nuovo non arriva, per Meo Sacchetti nuovo coach degli azzurri il lavoro sarà veramente difficile.

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