Basket
Insultato per l’aspetto fisico. ‘Body shaming’ sul campo di basket
Se ne è stato zitto per tutti i quaranta minuti di gioco. Zitto, senza reagire. Zitto, nonostante per tutta la partita tra i suoi Dolphins Riccione e il Cesena Basket – squadre del campionato di pallacanestro di Serie D – sia stato bersagliato ininterrottamente – sul parquet cesenate – da insulti offensivi e beceri. Denigratori del suo aspetto fisico ‘oversize’. Insulti, sibilati da alcuni ragazzini anche a gara finita. Cui lui, Thomas Calegari – 31 anni, un buon passato anche con la maglia di Rimini e in palazzetti di Serie B e Serie C – non ha reagito. Per poi affidare a Facebook – in un post – tutta la sua amarezza e il suo dispiacere. Per un caso, come si dice ora, di ‘body shaming’. Che non è passato inosservato, nelle stanze delle istituzioni e sui media locali. Una volta a casa, smessi i panni da gara, Calegari – ‘centro’ di stazza, una sorta di piccolo Schortsanitis romagnolo – si è messo alla tastiera. Con il magone. “Faccio fatica ancora a crederci. Eppure è andata davvero così..E’ successo davvero – ha scritto sul social media lo scorso 8 gennaio – dopo anni, anni, di partite, campionati, tornei di vario livello ho incontrato di nuovo il razzismo. Il tifo contro è bello, fa colore, fa casino, rende l’atmosfera ancora più bella, rende una partita di basket, anche una partita brutta di Serie D. Eppure sentire (molteplici, forse infinite) offese sull’aspetto fisico, anche pesanti e innovative, per quanto becere e di cattivo gusto, non capitava da un po’. Ma le offese le accetto anche. Le ho sempre accettate e le accetterò sempre – ha proseguito – Ma vedere ragazzini, che praticano sport, fomentati dai genitori, a inveire e insultare per 40 minuti un singolo individuo é davvero squallido. E’ una delusione e una sconfitta per lo sport. Per le loro famiglie. Insultare con commenti razzisti ( si, perché denigrare e offendere gente obesa o con altri ‘difetti’ fisici, é razzismo) é veramente una sconfitta umana. Eppure, lo sport dovrebbe essere integrazione, totale, a 360 gradi. Ancor di più in campionati non professionistici dove chi gioca é solo spinto dalla passione. Mah.. Rimango col sorriso, perché anche stasera ho vinto io, non scendendo ai vostri livelli. Ma la fiducia nella razza umana, é sempre più bassa..Ricordiamo..2023”. Parole rimbalzate dai social sulla carta stampata. Che hanno spinto le società coinvolte e persino le istituzioni a prendere posizione. “Ci sentiamo in dovere di porgere le dovute scuse al giocatore ospite Thomas Calegari, preso di mira con epiteti offensivi e volgari da un gruppetto di ragazzi presenti alla partita – ha scandito il Cesena Basket -: condividiamo pienamente il suo sfogo e la sua amarezza esattamente come la sue opinione sui valori che lo sport deve insegnare e portare sempre con se, in campo e sugli spalti. L’unica riserva riguarda la percezione di un atteggiamento da parte di adulti o genitori presenti, che avrebbero fomentato il comportamento del gruppetto in causa che invece non è avvenuto”. E se da Cesena arrivano le scuse, da Riccione il presidente della Polisportiva Comunale, Michele Nitti, non nasconde il dispiacere. Così come la sindaca, Daniela Angelini. “Lascia l’amaro in bocca – ha osservato Nitti – la vicenda che ha coinvolto il nostro atleta offeso per il suo aspetto fisico per tutta una partita di campionato disputata a Cesena, insulti proseguiti anche dopo il match. Thomas senza reagire alle assurde provocazioni, con il suo comportamento misurato e di buon senso, ha confermato di essere un gigante e merita tutta la mia sincera vicinanza e di tutta la Polisportiva”. Di fronte a quanto accaduto, ha invece sottolineato, la prima cittadina riccionese, “ritengo fondamentale, come ha fatto Thomas, denunciare pubblicamente questi fatti perché è importante combattere sempre e fin da subito il ‘body shaming’ nello sport e in ogni aspetto della vita. La discriminazione dell’aspetto fisico va sempre contrastata: l’obiettivo principale dello sport deve essere quello dell’inclusione di persone senza differenze. Ringrazio Thomas per il grande esempio dato e per aver reagito con grande dignità – ha aggiunto -: il suo messaggio di amore per lo sport e la difesa del rispetto verso gli avversari sono lì a ricordarci che è solo così che si vince veramente. Ha ragione Thomas: ha vinto lui, non essendo sceso al livello di chi lo stava offendendo. Spezza il cuore leggere il suo post in cui denuncia il crollo della sua fiducia nella razza umana – ha concluso Angelini – : soltanto contrastando insieme questi episodi possiamo farla risalire. Glielo dobbiamo”. Prese di posizione che rincuorano Calegari. “Ci tenevo a ringraziare pubblicamente il sindaco di Riccione, Daniela Angelini e l’assessore allo sport, Simone Imola per l’invito e per la bellissima chiacchierata – ha scritto ancora su Facebook dopo avere incontrato sindacio e assessore riccionesi -: abbiamo parlato di questo ‘fenomeno’ ormai tristemente noto e diffuso; e di quanto lo Sport in generale, deve essere un’arma importante per controbatterlo .
Sperando – ha chiosato il giocatore – che questo mio ‘sfogo’ possa dare coraggio e manforte a tutte quelle persone che subiscono o hanno subito queste cattiverie”.
Devi fare login per commentare
Accedi