Infrastrutture
“Pedemontana e Cremona-Mantova, come non fare le opere pubbliche”
Tra le priorità di un suo eventuale secondo mandato, il governatore uscente della Lombardia, Attilio Fontana, ha inserito il completamento della Pedemontana e la costruzione dell’autostrada Cremona-Mantova.
I lavori della Pedemontana sono partiti esattamente tredici anni fa (era il 6 febbraio 2010), ma l’A36, come è indicata sugli atlanti stradali, il cui obiettivo era di velocizzare gli spostamenti nell’area nord di Milano, finora ha solo divorato risorse pubbliche.
“Potrebbe diventare un caso-scuola di come non fare le opere pubbliche”, dice Dario Balotta, esperto di trasporti e ambiente e candidato consigliere alle regionali nella lista di Alleanza Verdi e Sinistra nei collegi di Milano e Monza-Brianza.
“La Pedemontana”, spiega, “doveva essere completata per l’Expo 2015, adesso il completamento è stato promesso in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026, anche se fatico a vedere il nesso di un’asta di 30 chilometri in più in Brianza con i giochi olimpici in Cadore”.
“Gli attuali 30 chilometri di Pedemontana”, cita da una delle tante schede che compongono il dossier che continua ad aggiornare, “sono 20 di autostrada vera e propria e l’altra decina tratti di tangenziali di Como e Varese. Per questi trenta chilometri sono stati spesi 1 miliardo e 300 milioni di euro, soldi che ha tirato fuori lo Stato quando ancora alla guida di Regione Lombardia c’era Formigoni. Un miliardo e 200 milioni erano vincolato al project financing, ma era una finanza di progetto farlocca, che si basava sulla promessa che l’opera complessivamente sarebbe costata poco e che il traffico sarebbe stato tanto. Ricorda tanto quello successo con la Brebemi (l’A35 che prende il nome dalle tre province che collega, Brescia, Bergamo e Milano, costruita più a sud dell’A4, ndr): è costata il doppio del preventivato e il traffico è meno della metà di quello che era stato previsto in fase di progettazione. Per inciso, Brebemi è costatata due miliardi e 400 milioni e non ha ancora pagato una rata del mutuo contratto con la Banca europea di investimenti (Bei) e Cassa Depositi e Prestiti”.
Per Balotta, “c’è una mania autostradale lombarda che crede che lo sviluppo della regione passi attraverso la realizzazione di nuove autostrade, mentre quelle che abbiamo ci bastano e avanzano”. “Il fatto è che c’è il mito che costruendo autostrade ci sia tanta occupazione, ma questo tipo di opere porta solo a un’occupazione concentrata nel tempo e di bassa qualità”. Senza considerare gli effetti che nuovi nastri di asfalto hanno sul consumo di suolo. E a qualche rischio aggiuntivo se guardiamo alla tratta B2 della Pedemontana, quella di 9 chilometri e mezzo da realizzare da Lentate sul Seveso a Cesano Maderno. Il tracciato previsto passa per il sito dove è stata seppellita la diossina di Seveso con alti rischi per l’ambiente: l’unica cosa sensata che si potrebbe fare è proprio non passare di lì”.
E inutile, secondo Balotta, sarebbe anche la Cremona-Mantova: “Lo Stato ha stanziato i fondi per il raddoppio della linea ferroviaria su quella direttrice, l’autostrada tra le due città avrebbe una capacità di 60mila veicoli al giorno, ma ne vedrebbe transitare, nella più ottimistica delle previsioni, seimila al giorno. Una qualsiasi analisi costi-benefici fatta da un’autorità indipendente direbbe che l’opera prevede una capacità esagerata per il tipo di traffico che si può muovere”.
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