Economia circolare
Intesa Sanpaolo finanzia due progetti Novamont di economia circolare
Novamont promuove un modello di bioeconomia incentrato sull’uso delle risorse e sulla rigenerazione territoriale. Partendo dalle aree locali, attivia bioraffinerie integrate nei territori dedicate alla produzione di bioplastiche e bioprodotti da fonti rinnovabili concepiti per la tutela del suolo e delle acque, attraverso la riconversione di siti industriali non più competitivi, nel rispetto delle specificità locali e in partnership con tutti gli attori della filiera.
Grazie ad un accordo sottoscritto con Intesa Sanpaolo per un finanziamento di 20 milioni di euro, Novamont completerà due interventi innovativi nell’ambito dell’economia circolare.
«Siamo fieri di avere al nostro fianco un partner autorevole come Intesa Sanpaolo per dare attuazione a due importanti sviluppi del nostro modello di bioeconomia circolare, un settore strategico delle politiche europee per disaccoppiare lo sviluppo dall’utilizzo delle risorse e ridisegnare i sistemi di produzione, consumo e smaltimento» – afferma Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont. «Il progetto che abbiamo avviato 30 anni fa è oggi un vero e proprio dimostratore a livello italiano, che alimenta diverse filiere di grande valore presenti nel Paese in una logica di riprogettazione sistemica, trasformativa e multidisciplinare. I due interventi nei nostri siti produttivi di Terni e Bottrighe rappresentano un ulteriore passo in avanti in questa direzione», conclude l’ad.
A Terni verrà ultimato il primo impianto al mondo per la generazione da fonte rinnovabile di un nuovo monomero derivante da zuccheri, l’acido furandicarbossilico (FDCA), che può venire impiegato come materia prima per la produzione di biomateriali biodegradabili e compostabili di elevate performance.
Qui il programma di investimenti concordato con la banca prevede l’integrazione a monte della filiera produttiva Novamont, con la realizzazione del primo impianto dimostrativo al mondo in grado di produrre il nuovo monomero FDCA, attraverso una tecnologia di proprietà dell’azienda. Il monomero, fino a oggi mai prodotto industrialmente da fonti rinnovabili, potrà essere processato nelle linee esistenti in combinazione con altri biomonomeri della filiera per la sintesi di nuove bioplastiche compostabili idonee allo sviluppo di nuove applicazioni a elevato grado di rinnovabilità e altissima performance, in grado di sostituire gli imballaggi prodotti da fonti fossili e quindi di minimizzare la produzione di CO2.
Nello stabilimento di Bottrighe (RO) Mater-Biotech, invece, verrà costruito un impianto di biometano da residui di fermentazione, che renderà il sito polesano il più efficiente centro per la produzione di intermedi chimici da fonte rinnovabile in Europa per caratteristiche energetiche e aspetti ambientali.
Questo stabilimento è il primo al mondo per la produzione industriale di biobutandiolo da zuccheri attraverso fermentazione, e il finanziamento circular di Intesa consentirà a Novamont di implementare su scala industriale un impianto di upgrading della qualità del biogas prodotto dalla fermentazione dei microrganismi esausti. A lavori conclusi, l’impianto diverrà il primo in Italia per la produzione di biocarburanti avanzati ottenuti dalla valorizzazione degli scarti di lavorazione certificato UNI/ISO 11567. Attraverso la tecnologia dell’assorbimento chimico, tutto il biogas prodotto verrà destinato all’upgrading e si otterranno sia uno stream di biometano a elevata purezza, che potrà essere immesso direttamente in rete, sia uno stream ricco di CO2, che potrebbe essere riutilizzabile in processi chimici e biotecnologici.
Il finanziamento a Novamont rientra nel plafond circular da 6 miliardi di euro previsto dal Piano di Impresa 2018-2021 di Intesa Sanpaolo ed è stato strutturato dalla Divisione IMI Corporate e Investment Banking, guidata da Mauro Micillo, con il supporto del Circular Economy Desk di Intesa Sanpaolo Innovation Center, società dedicata all’innovazione e alla diffusione dell’economia circolare, presieduta da Maurizio Montagnese e guidata da Guido de Vecchi.
«Siamo orgogliosi di poter supportare un’eccellenza italiana, qual è Novamont, nella realizzazione di due progetti di rilievo internazionale nel settore della biochimica – afferma Mauro Micillo, responsabile della divisione IMI Corporate e Investment Banking di Intesa Sanpaolo. «Le nuove bioplastiche biodegradabili che potranno essere prodotte anche grazie all’attivazione del nuovo impianto di Terni e il biogas di alta qualità ottenuto nel Polesine sono importanti passi in avanti per l’abbattimento dell’inquinamento e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Per sostenere iniziative come queste e la progressiva transizione verso l’economia circolare, chiave di volta per uno sviluppo duraturo che non incida sull’ambiente, nell’arco del Piano d’Impresa 2018-2021 il gruppo Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione delle imprese un Plafond Circular da 6 miliardi di euro, grazie al quale fino a oggi sono state finanziate numerose iniziative in Italia e all’estero per un totale di 1,5 miliardi di euro».
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