Clima
Quasi un milione di condomìni inquinanti. La sfida del Superbonus
In Italia ci sono circa un milione di edifici condominiali di cui la metà è dotata di impianti di riscaldamento centralizzato, il 70% è in classe F – G e il 64% degli edifici è stato costruito prima del 1971. Un patrimonio edilizio vecchio ed energivoro che pesa sia sulla salubrità degli ambienti abitativi sia sulla sostenibilità ecologica.
L’introduzione degli incentivi per la casa, tra cui il superbonus 110%, risponde alla necessità di riqualificare il patrimonio italiano in chiave green, anche se per il momento, secondo i dati diffusi dai più importanti osservatori, la maggior parte delle riqualificazioni riguarda le case unifamiliari e solo una piccola parte i condomìni.
Per questo motivo è necessario accelerare sul percorso avviato, nonostante le difficoltà di un mercato a rischio blocco. Aumento dei prezzi, difficoltà di reperire manodopera e blocco dei crediti di imposta stanno mettendo a dura prova l’apertura di nuovi cantieri e la prosecuzione di quelli in opera. Tuttavia non è il momento di fermarsi ma di diffondere le giuste informazioni sulle opportunità legate alle riqualificazioni immobiliari dei condomini. E di partire dalle misure concrete che si possono adottare per ottenere i benefici sperati.
Venerdì 17 giugno a Milano si terrà un importante momento di confronto nel settore edilizio tra imprese, professionisti e decisori politici. Green Building Council Italia, la più importante associazione dell’edilizia sostenibile, di cui sono vicepresidente, presenterà GBC Condomini®.
Si tratta di un sistema di certificazione innovativo, studiato per la realtà dei condomini italiani che punta su efficienza energetica, sicurezza e comfort abitativo, anche nella fase gestionale degli edifici. Il Protocollo è uno strumento utile al sistema dei bonus edilizi, come il Superbonus 110%, necessario per guidare l’iter tecnico e procedurale, per valutare la possibilità di ottenimento dei bonus ed usufruirne al massimo, per un vero upgrade dell’edificio oggetto dell’intervento. Si avvale di un metodo innovativo che si fonda su processi di rendicontazione che migliorano la trasparenza degli interventi e consentono di adeguarsi ai princìpi della tassonomia per la finanza sostenibile e l’approccio del “non nuocere” Do No Significant Harm (DNSH), secondo cui ogni attività economica è tenuta a contribuire in modo sostanziale alla tutela dell’ecosistema. Si tratta di un contributo concreto sulla via della sostenibilità nel settore dell’edilizia, comparto decisivo per la svolta ecologica.
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