Clima
Looking4, la seconda tappa del progetto Cariplo a Villa Erba è sul clima
Cernobbio. È la splendida cornice di Villa Erba ad ospitare Fondazione Cariplo per la seconda tappa di Looking 4, percorso articolato in quattro giornate in diverse città (la prima si è tenuta a Novara settimana scorsa; ndr), ciascuna dedicata a una delle tematiche chiave su cui la Fondazione è impegnata. L’occasione è il trentennale di Cariplo che si trasforma così in un’opportunità di condivisione e progettazione che di celebrativo ha per fortuna molto poco. È previsto, peraltro, anche un finale di restituzione di queste giornate, a Milano.
“Dalla pianura alle Alpi. Ecosistemi ed economie alla luce dei cambiamenti climatici” è il focus dell’incontro di oggi a Villa Erba, immersi proprio tra le montagne e il lago di Como.
«Dopo questi due anni così difficili – spiega il presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti – , crediamo che festeggiare il 30esimo anniversario di Fondazione Cariplo significhi ritornare al cuore della nostra missione: promuovere comunità mobilitando le energie e le competenze dentro alle comunità».
«Quello organizzato a Villa Erba per celebrare i 30 anni di Fondazione Cariplo è un bel momento di condivisione per il nostro territorio e per tutte le persone che convergeranno qui da altre località. Siamo felici di poter ospitare questo momento, considerata la tematica di così stretta attualità e con degli ospiti e relatori di questo livello. Non è un evento solo comasco, si svolge a Cernobbio, ma sarebbe davvero bello che vi partecipassero anche persone che provengono da territori vicini. È un’occasione importante. Vogliamo ascoltare le voci di chi sarà presente, avere occasione per conoscerci e lavorare insieme, nel pomeriggio con i tavoli di lavoro e di approfondimento», ha detto Enrico Lironi, membro del cda di Fondazione Cariplo. «L’obiettivo è poter contare su persone di età diversa e che provengono da ambiti diversi: dal non profit alle aziende, le istituzioni, le amministrazioni e le autorità locali fino a chi lavora sul campo, affrontando i problemi che riguardano il mondo in generale, ma anche i nostri luoghi; dove viviamo sono in atto modificazioni, a causa dei cambiamenti climatici, che ormai sono sotto gli occhi di tutti. E che hanno conseguenze in altri ambiti, ad esempio nel sociale. Ma al tempo stesso sappiano quanto la ricerca scientifica in questo ambito può esserci d’aiuto. E sappiamo che la collaborazione tra pubblico e privato, con le aziende sempre più impegnate su questo fronte, è fondamentale».
Nel corso degli ultimi anni l’emergenza climatica è diventata sempre più rilevante. Una condizione complessiva che richiede un’azione rapida e coordinata del mondo pubblico e privato, con interventi mirati a preservare, valorizzare e tramandare il patrimonio ambientale e paesaggistico e contestualmente adattare modelli economici e sociali. La sfida ambientale non può però prescindere dalle persone: sono loro e le loro azioni a fare la differenza.
«Il cambiamento climatico è cominciato da tempo. A noi italiani conviene agire presto. Siamo più vulnerabili ai cambiamenti climatici. L’Italia è il paese in Europa con la più alta biodiversità», spiega Telmo Pievani, professore ordinario di filosofia della scienza, bioetica e divulgazione naturalistica dell’università degli Studi di Padova. Le azioni dei singoli influiscono sull’ambiente e sulla salute del pianeta ma sono le scelte geopolitiche ed economiche ad averci portati fino a qui.
Del resto, come spiega Daniele Bocchiola, professore associato di infrastrutture idrauliche, water resources management e mountain hydrology and climate change al Politecnico di Milano, il problema è tutto nostro, perché «il cambiamento climatico non impatterà sul pianeta terra, chi soffrirà del cambiamento è l’uomo e l’ecosistema così come lo conosciamo».
Fondazione Cariplo, in questi anni, con 2.298 progetti sostenuti, pari a 214,1 milione di euro erogati si è impegnata per promuovere stili di vita e comportamenti rispettosi dell’ambiente. L’impegno è stato rivolto a favorire l’innovazione culturale per contribuire alla diffusione di nuovi approcci sostenibili mettendo in moto un circolo virtuoso nel quale ricerca, formazione, sensibilizzazione e azione si rafforzino a vicenda grazie al coinvolgimento di cittadini, istituzioni, imprese, associazioni, mondo scientifico e comunità locali. Diverse realtà e associazioni hanno raccontato oggi il loro lavoro quotidiano, sostenute dalla Fondazione, per poi dedicarsi ad un pomeriggio di confronto e condivisione ai tavoli tematici.
«Quando parliamo di Fondazione Cariplo parliamo della nostra ‘mamma’, che non solo ha dato vita – nel 1999 – alle Fondazioni di Comunità, ma che continua a sostenerle e spronarle a svolgere sempre meglio il ruolo di ‘mediatore filantropico nei territori e nelle comunità», è il pensiero di Angelo Porro, presidente della Fondazione Provinciale Comunità Comasca.
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