Clima
L’insospettabile svolta green dell’edilizia. Anche in Italia
Possiamo essere contenti del risultato dell’atteso vertice Cop26 di Glasgow? Sicuramente no. Non noi che guardiamo al futuro del pianeta con fiducia ma al tempo stesso con grande preoccupazione. Il colpo basso dell’India sul finale dei negoziati lascia nell’incertezza ciò che invece avrebbe dovuto essere certezza. L’eliminazione finale del carbone è diventata “riduzione” per il veto imposto da un paese emergente, che non intende rinunciare ai combustibili fossili per recuperare terreno nella crescita economica. Una formula di compromesso al ribasso che potrebbe non bastare per abbassare drasticamente e in pochi anni i livelli delle emissioni e fermare il cambiamento climatico. Resta deluso chi si aspettava un cambiamento radicale di visione, che da subito introducesse misure drastiche. Non sarà così. Ancora una volta la politica fatica a stare al passo delle necessità dei popoli. Mentre è dal privato, dal mondo delle imprese e dell’innovazione che arrivano segnali concreti per gestire la transizione ecologica. La buona pratica quotidiana di chi progetta e realizza le innovazioni è destinata a cambiare il mondo. Green Building Council Italia, di cui mi onoro di essere il vicepresidente, ha presentato un manifesto molto prima della Cop26 di Glasgow. Si tratta di un settore non poco rilevante delle economie mondiali: l’edilizia. GBC si è posta da tempo il tema della realizzazione di edilizia sostenibile, a impatto zero e della riqualificazione del vasto patrimonio immobiliare pubblico e privato per arrivare ad annullare le emissioni e rendere salubre l’abitato. Questo impegno, messo nero su bianco da parte di sempre più numerosi operatori del settore in ogni parte del mondo, è proprio anche dei costruttori italiani. Nel nostro Paese si diffonde con promettente rapidità l’edilizia sostenibile ed il recupero di quella esistente in chiave ecologica. Lo si fa con atti concreti, progettando e validando con processi di certificazione autentici le nuove e vecchie abitazioni, i caseggiati ed anche i quartieri. In Italia la filiera edilizia è particolarmente sensibile alla transizione ecologica. Oltre 900mila edifici sono stati certificati con i protocolli energetico-ambientali della famiglia LEED-GBC, pari a più di 13 milioni di metri quadrati di superficie. Un enorme lavoro che ancora non è sufficiente. Lo scoglio più ingombrante da superare è la credenza radicata che l’edilizia sostenibile sia un lusso per pochi. Niente di più falso. Oggi è possibile fare buona edilizia sostenibile allo stesso costo di quella tradizionale. Non è insomma roba solo per ricchi abitanti dei centri delle città. La possibilità di abitare in case a impatto zero, con un alto livello di salubrità degli ambienti è un fatto realizzabile per ogni fascia di reddito. Questa è la direzione del futuro in edilizia. Una direzione destinata a fare la sua parte (molto rilevante) a favore della transizione ambientale.
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