Clima
La voce di Greta, 15 anni, scioperante per il clima
di Anna Rizzo
Uno sciopero contro il cambiamento climatico. Questa é l’idea avuta da Greta Thunberg, una studentessa svedese di 15 anni.
La giovane attivista ha condiviso la sua esperienza questa mattina all’Action Hub della Cop24. Dopo aver assistito all’estate più calda della Svezia, ha deciso di agire per esortare gli attori politici svedesi e non solo, a prendere decisioni immediate per combattere il cambiamento climatico. La sua battaglia si è svolta ogni venerdì, di fronte alla sede del Riksdag, il Parlamento svedese, rinunciando alle lezioni scolastiche.
“Mi aspettavo di mostrarvi più azioni e meno parole” ha esordito Greta di fronte al suo pubblico, facendo intuire sin da subito la sua indole dinamica. Il cambiamento climatico è causato dall’uomo, ed è sua responsabilità combatterlo. I giovani, in particolar modo, dovrebbero essere arrabbiati con il modo in cui le passate generazioni stanno lasciando il mondo, ha continuato la giovane svedese.
Da qui nasce la responsabilità morale di agire concretamente. Di certo Greta non ha il potere istituzionale per poter implementare delle politiche concrete, tuttavia, ha trovato il modo di far sentire la propria voce attraverso gli strumenti a sua disposizione: la forza di volontà, il tempo e qualche cartellone. Pur avendo un riscontro per lo più positivo da parte dei suoi coetanei, nessuno di loro ha voluto scioperare con lei. Quanto ai suoi genitori, inizialmente non erano entusiasti dell’idea che Greta perdesse delle lezioni, ma hanno poi compreso le sue ragioni.
Ha attirato così l’attenzione dei passanti e la sua caparbietà è rimbalzata agli occhi del mondo. Il fenomeno del cambiamento climatico non è uno fra i tanti argomenti a cui possiamo decidere se interessarci o meno, bensì un allarme urgente che dovrebbe vedere la partecipazione dell’intera comunità, poiché nessuno ne è escluso. Il problema sorge però nel momento in cui molte persone non hanno idea di quali possano essere le catastrofiche conseguenze del cambiamento climatico, segno che la divulgazione di questo tema non è sufficiente. L’istruzione, conferma Greta, è la chiave principale per rendere le persone consapevoli, l’unico strumento per convincere coloro ancora scettici circa il riscaldamento globale.
Il compito della società civile, continua poi, dovrebbe essere quello di diffondere l’informazione, mettendo in discussione le scelte quotidiane. Sotto questo aspetto, un ruolo essenziale è svolto dai media, responsabili del modo in cui viene presentato il cambiamento climatico. Se assumiamo che i discorsi costruiscono il pensiero, la trappola risiede allora nel modo in cui il problema viene descritto. La giovane svedese sottolinea, infatti, come il cambiamento climatico non sia mai stato trattato come una crisi, che implicherebbe dunque un intervento immediato e concreto. Ciò che manca, dunque, è la consapevolezza di essere in una profonda crisi.
E alla domanda: “Cosa ne pensi delle azioni intraprese dalle istituzioni? Qual è la tua opinione circa la classe politica ?” Senza esitazione afferma, “Loro non hanno idea di cosa sia il cambiamento climatico, il loro lavoro non è salvare il mondo, ma essere votati e vincere le elezioni! E le elezioni non si vincono parlando del cambiamento climatico.”
Chiude infine con un messaggio rivolto ai giovani “Non si é mai troppo piccoli per fare la differenza!” e Greta ne è l’esempio.
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